Non mancherà di far discutere lo “xenotrapianto”, ovvero l’operazione che consente di trapiantare organi da una specie a un’altra, eseguito da un’équipe medica cinese che per la prima volta ha innestato un polmone di maiale in un uomo di circa 40 anni cerebralmente morto ma tenuto in vita da macchinari.
Ne dà notizia l’Ansa, la quale indica nel dottor Jianxing He, in servizio in un ospedale di Guangzhou, l’autore dello studio pubblicato su Nature Medicine e derivato dall’operazione che ha visto l’organo rimanere vitale e funzionale per 9 giorni.
L’inedita operazione, secondo lo studio cinese, potrebbe avere “potenziali applicazioni cliniche future”, in quanto (per ora ipotetica) soluzione alla carenza di organi umani nei casi in cui si renda necessario un trapianto.
Lo xenotrapianto non è una novità assoluta, dal momento che precedenti studi avevano indicato come fattibile il passaggio da maiali (geneticamente modificati) a umani di organi come reni, cuore e fegato. Il trapianto di polmone potrebbe risultare maggiormente complesso per motivi anatomici e fisiologici.
Importante notare come il maiale a cui apparteneva il polmone trapiantato fosse stato modificato geneticamente per evitare crisi di rigetto nell’essere umano. Medici e scienziati cinesi avrebbero constatato che il polmone si è mantenuto “vivo” per 9 giorni, dopodiché l’esperimento è stato interrotto avendo l’équipe notato, con il passare delle giornate, segni di danno polmonare e rigetto.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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