“Diamo potenza ai tuoi prodotti”. Una realtà internazionale, con oltre 500 dipendenti sparsi in vari paesi, leader nel campo della produzione e della fornitura di componenti elettronici, in particolare alimentatori, di cui cerca costantemente di semplificare e accelerare il processo di sviluppo.
Questo è Recom, gruppo nato nel 1975 in Germania, che ha una “costola” italiana (unica sede nel nostro Paese) a Mareno di Piave, in una nuova e innovativa struttura su due piani operativa dallo scorso aprile (con 74 dipendenti), che verrà ufficialmente inaugurata a breve.
E’ qui che abbiamo incontrato il legale rappresentante di Recom Power Systems Srl, Thomas Lazarus, 52 anni, tedesco di Magonza trapiantato in Italia da tre anni e mezzo.




Ci puo’ raccontare la storia del gruppo e, soprattutto, lo sviluppo di questa sede italiana?
“Molto volentieri e grazie per l’opportunità di spiegare un po’ quello che abbiamo fatto in passato e quello che noi intendiamo fare in futuro. Allora, l’azienda è stata fondata nel 1975 in Germania, a Francoforte, sostanzialmente nella cantina della famiglia che l’ha avviata. Visto che la mamma, con due bambini a casa, era un po’ ‘annoiata’, ha cominciato a fare del trading di componenti e anche del resistor un business. Da cui poi il nome dell’azienda: RECOM, Resistor Components.
“E così è nata l’azienda nel 1975 che sostanzialmente, fino al 2000, è stata un’impresa che comprava in Asia componenti e li vendeva. Cominciando con l’anno 2002, l’azienda pian piano ha cominciato a creare anche progettista, iniziando a fare prodotti in proprio targati RECOM”.
“Siamo un’azienda molto focalizzata sui prodotti standard di bassa potenza e vendiamo in tutto il mondo. Abbiamo iniziato a fare una sede in America nel 2002, poi abbiamo creato nel 2004 altre sedi in Asia, in Cina, Singapore, poi Giappone, ma sempre con prodotti standard di bassa potenza.
“RECOM è un’azienda che ha più di 135mila clienti, quasi 25mila di questi attivi ovvero che comprano ogni anno prodotti RECOM. Significa che siamo presenti in tutti i mercati: industriali, medicali, militari, della mobility e molti altri”.
“E proprio grazie a questa nostra vocazione alla versatilità, a coprire più fette di mercato possibili, siamo arrivati anche in Italia acquisendo un’azienda già esistente, che aveva un qualcosa che noi nel gruppo non avevamo ancora. Il ragionamento alla base è stato di prendere questa azienda italiana piccola, un po’ sconosciuta al mercato, e implementarne la capacità sfruttando la nostra eccellenza tecnologica e utilizzando i prodotti e l’incisività della nostra rete di vendita. L’auspicio, con queste premesse, era di creare un ‘effetto bomba’, cioè un’azienda super forte, come poi in effetti è avvenuto”.
“Da quando siamo entrati abbiamo sostanzialmente doppiato in pochi anni il fatturato, facendo crescere il numero di dipendenti da 43 su 74, decisamente un bello sviluppo in neanche 4 anni”.




Questa è la vostra unica sede italiana, come mai avete scelto proprio il Nord-Est?
“Allora il Nord-Est per noi è stata una scelta strategica, in primis perché è famoso per il suo modo di lavorare, e poi per la presenza di prestigiose università come Udine e Padova, soprattutto Padova, un’università super famosa per l’elettronica. Ma poi abbiamo anche l’ITIS di Conegliano, una scuola che porta ogni anno veramente eccellenza. Ad esempio ora abbiamo 3-4 ingegneri che hanno seguito anche la scuola a Conegliano e qui abbiamo trovato proprio l’ambiente giusto per noi. Abbiamo guardato in altre aree in Italia, ma alla fine abbiamo deciso di investire proprio in quest’area per la sua eccellenza”.
Diceva che, anche da un punto di vista della burocrazia, vi siete trovati molto bene. Sfatiamo quindi un luogo comune?
“Eh sì, faccio fatica sempre a capire perché la gente in Italia si lamenta della burocrazia oppure dell’amministrazione, perché devo dire che io nella mia esperienza qui ho trovato veramente molta efficienza e velocità, anche nelle pratiche più banali e personali” (sic! Detto da un tedesco poi, ndr.)
“Questa sede poi l’abbiamo fatta in neanche 18 mesi, proprio dall’acquisto del terreno al completamento del progetto e abbiamo avuto un grande supporto da parte dell’Amministrazione comunale, soprattutto devo dire dal sindaco di Mareno, Andrea Modolo, che ci ha dato una mano, sia lui che le persone che lavorano in Comune. Ma in generale anche per altre istanze che sono subentrate, devo dire che tutti quanti hanno collaborato molto molto bene e senza di loro non avremmo potuto mai fare questo miracolo”.




Che cosa contraddistingue davvero Recom? Quali le caratteristiche che vi rendono così competitivi sul mercato?
“Secondo me non esiste nessuna azienda sul mercato che ha la nostra rete di vendita. Siamo presenti in tutti i mercati principali: America, Cina, India, Giappone, Corea del Sud, e siamo strategicamente abbastanza ben posizionati. Altro fattore essenziale: tutti quelli che fanno vendita per noi sono ingegneri, devono avere un livello di conoscenza elettronica molto alto e allo stesso tempo abbiamo, secondo me, una ‘comprensione di servizio’ che soprattutto gli asiatici non hanno, ovvero una disponibilità verso i clienti.”
“E poi noi ci siamo sempre focalizzati più sui piccoli o medi volumi, non abbiamo mai puntato sul ‘mercato di massa’. Abbiamo sempre cercato di trovare una nicchia in cui il discorso ha un valore, anche per non combattere con i cinesi sui prezzi, visto che ultimamente sarebbe una battaglia persa in partenza”.




Progetti, obiettivi per il futuro?
“Al momento il mercato ha subito un rallentamento, comunque noi siamo ancora pieni di progetti. Abbiamo tanta roba fuori e prevediamo che, nel 2028, potremo doppiare di nuovo il numero del fatturato dell’azienda”.
Puo’ darci qualche numero?
“A livello di gruppo fatturiamo attorno a 150 milioni di euro, noi di Recom Power Systems al momento siamo su 15 milioni, ma abbiamo progettato tanti prodotti che al momento vengono venduti dal gruppo perciò una parte del fatturato del gruppo in realtà è anche fatturato nostro. Abbiamo la ferma intenzione di doppiare il nostro fatturato nei prossimi due anni, di nuovo, come l’abbiamo fatto negli ultimi tre e al momento abbiamo tanti progetti in ballo e sono positivo che la crescita possa continuare come nel passato”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Mihaela Condurache)
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