Restituì il tricolore salvato dal padre dopo Caporetto: intitolata la sala Consiliare a Giulio Savoia

Il momento dello scoprimento della targa

C’è un lungo filo rosso – anzi, tricolore – che unisce il comune veronese di Sant’Ambrogio di Valpolicella a quello di Susegana. Questo legame è rappresentato dalla storica famiglia di cavatori Savoia.

Era il 1917, uno degli anni più bui della storia italiana. Dopo la disfatta di Caporetto, le truppe italiane, mutilate e devastate sia nell’animo che nel corpo, passarono per Susegana in cerca di un luogo sicuro dove mettersi in salvo. Proprio davanti al municipio, mentre i soldati erano inseguiti dai nemici, Umberto Savoia vide la bandiera italiana sventolare sopra l’edificio comunale e, senza pensarci due volte, la portò con sé per metterla in salvo.

Il sindaco di Susegana Gianni Montesel

Nel centesimo anniversario della fine della Grande Guerra, la bandiera fu riconsegnata al Comune di Susegana: a farlo fu Giulio Savoia, figlio di Umberto, che la affidò all’allora sindaco Vincenza Scarpa. In seguito Giulio ricevette la cittadinanza onoraria, il 1° giugno 2019. Oggi, a quattro anni dalla sua scomparsa, l’amministrazione comunale ha voluto intitolargli la sala consiliare.

“Mi ricordo ancora quella telefonata del generale Zordan (che fece da intermediario tra la famiglia e l’amministrazione comunale ndr) che mi diceva che Giulio voleva riconsegnarci la bandiera – ha commentato Vincenza Scarpa, oggi assessore –. Partimmo immediatamente per andare a vederla. Oggi questa bandiera, dopo l’attento restauro, è conservata nella sala consiliare, protetta in una teca anti-raggi solari”.

Gli amministratori presenti assieme ai figli di Giulio Savoia

La cerimonia si è aperta con il solenne momento dell’alzabandiera sulle note dell’inno nazionale, suonato dalla banda del Comune. Presenti il sindaco Gianni Montesel, l’amministrazione comunale, il sindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella Roberto Albino Zorzi con parte della sua giunta, la famiglia Savoia, il sindaco di Nervesa Mara Fontebasso, il vicequestore Vincenzo Zonno, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Conegliano Gianluca Muscatello, il comandante della Guardia di Finanza della città del Cima Antonio Ancillao, rappresentanti delle associazioni d’arma, della Protezione Civile, della Polizia Locale e numerosi cittadini.

I nipoti di Giulio Savoia

“Questa era una bandiera di guerra – ha commentato il sindaco Montesel – e lo è stata, a causa di molte peripezie, fino a quando non è stata posta nella sua teca. Il giorno della riconsegna è stato un momento eccezionale. Giulio Savoia è stato un galantuomo che, assieme alla sua famiglia, ci ha restituito la bandiera salvata dal padre. Questa intitolazione gliela dobbiamo”.

La foto di gruppo

Commozione anche da parte della famiglia Savoia. Questa mattina erano presenti i figli di Giulio – Paolo, Mauro, Cristina e Laura – con i nipoti Caterina (che nel 2018 accompagnò il nonno mentre consegnava il tricolore), Filippo e Alessandro.

“Vogliamo ringraziare il Comune di Susegana per questo riconoscimento, che ci emoziona profondamente – hanno commentato – perché tutto è iniziato da un gesto semplice e umile che ha segnato la storia della nostra famiglia. Intitolare questa sala a Giulio Savoia significa riconoscere non solo il valore di una persona, ma anche quello della memoria e dell’identità del nostro paese”.

“Oggi è un giorno particolare ed emozionante per tutto il nostro comune – ha concluso il sindaco Roberto Albino Zorzi –. Giulio era una persona semplice, ma molto attenta al territorio. Ci accomunano tante cose, ma una bandiera ci ha legati per sempre”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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