Settembre, mese di ripartenze e nuovi inizi; chi iscrive il figlio per la prima volta ad un asilo nido potrebbe richiedere un bonus che va da un minimo di 1.500 a un massimo di 3.600 euro per sostenere le rette versate per la frequenza all’asilo nido dei propri figli o per l’assistenza domiciliare in caso di gravi patologie che impossibilitino la presenza.
L’art. 6-bis, c. 2 D.L. 95/2025 ha disposto che la domanda del bonus, a partire dal 1.01.2026 produrrà effetti anche per gli anni successivi senza necessità di ripresentarla, previa verifica dei requisiti e prenotazione delle mensilità per ciascun anno.
Gli importi, a seguito delle modifiche introdotte dall’art. 1, c. 210 della legge di Bilancio 2025, sono:
– per i bambini nati dal 1.01.2024: con un ISEE minorenni maggiore o uguale a 40.000 euro: 3.600 euro; con un ISEE minorenni > 40.000 euro: 1.500 euro;
– per i bambini nati prima del 1.01.2024: con un ISEE minorenni maggiore o uguale 25.000 euro: 3.000 euro; con un ISEE minorenni > 25.000 euro e < 40.000 euro: 2.500 euro; con un ISEE minorenni > 40.000 euro: 1.500 euro.
Le domande vengono accolte in ordine cronologico di presentazione. La domanda deve essere presentata dal genitore che sostiene il pagamento della retta e deve contenere l’indicazione delle mensilità di frequenza (per i mesi da gennaio 2025 a dicembre 2025), con un massimo di 11 mesi.
Il bonus viene erogato per le rette per la frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati, ove per tali ultimi si intendono le strutture che abbiano ottenuto l’autorizzazione all’ apertura e al funzionamento da parte dell’Ente locale competente, a seguito della verifica del rispetto di tutti i requisiti tecnico-strutturali, igienicosanitari, pedagogici e di qualità previsti dalle vigenti normative nazionali e locali ai fini dello svolgimento del servizio educativo di asilo nido.
In particolar modo, l’art. 6-bis, c. 1 D.L. 95/2025 ha chiarito che l’interpretazione deve essere:
a) nidi e micronidi che accolgono i bambini tra 3 e 36 mesi di età e concorrono con le famiglie alla loro cura, educazione e socializzazione, promuovendone il benessere e lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia e delle competenze. Presentano modalità organizzative e di funzionamento diversificate in relazione ai tempi di apertura del servizio e alla loro capacità ricettiva, assicurando il pasto e il riposo e operano in continuità con la scuola dell’infanzia;
b) sezioni primavera, che accolgono i bambini tra 24 e 36 mesi di età e favoriscono la continuità del percorso educativo da 0 a 6 anni di età. Sono aggregate, di norma, alle scuole per l’infanzia statali o paritarie o inserite nei Poli per l’infanzia;
c) servizi integrativi che concorrono all’educazione e alla cura dei bambini e soddisfano i bisogni delle famiglie in modo flessibile e diversificato sotto il profilo strutturale ed organizzativo in particolare:
– spazi gioco, che accolgono bambini da 12 a 36 mesi di età affidati a uno o più educatori in modo continuativo in un ambiente organizzato con finalità educative, di cura e di socializzazione, non prevedono il servizio di mensa e consentono una frequenza flessibile, per un massimo di 5 ore giornaliere;
– servizi educativi in contesto domiciliare, comunque denominati e gestiti, che accolgono bambini da 3 a 36 mesi e concorrono con le famiglie alla loro educazione e cura. Essi sono caratterizzati dal numero ridotto di bambini affidati a uno o più educatori in modo continuativo.
(Autori: Paolo e Vittoria Meneghetti – Sistema Ratio)
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