Domani martedì 23 settembre alle ore 20.45 nell’aula magna della scuola secondaria di Cordignano sarà presentato e firmato il «Patto Digitale di comunità» dei Comuni di Cordignano e Orsago.
Con l’avvento di internet e delle nuove tecnologie, i genitori di oggi si stanno trovando di fronte a una sfida educativa con la quale nessuna generazione precedente si era dovuta confrontare. Ecco il perché della scelta: mettersi in rete – come comunità educante, formata dalle famiglie, dalla scuola, dalle associazioni sportive e culturali, oltre che naturalmente dalle amministrazioni comunali – e provare a trovare insieme possibili soluzioni. Perché, come afferma un vecchio proverbio di origine africana, per crescere un bambino ci vuole un villaggio.
Il «Patto Digitale di comunità» di Cordignano e Orsago vuole rappresentare un primo passo nella direzione dell’auto mutuo aiuto tra famiglie nella difficile arte di educare. Contiene regole che non sono obblighi ma un tentativo di costruire una cornice all’interno della quale muoversi. Il progetto prevede anche la promozione di iniziative sia informative che formative.
Vengono coinvolti direttamente sia i più piccoli della fascia 0-11 anni, sia i ragazzi e le ragazze che frequentano le scuole secondarie, sia le famiglie.
Di seguito una sintesi delle regole proposte dal Patto e che saranno sottoscritte dalle due comunità.
Per tutti: proteggere le relazioni. Quindi evitare la presenza di schermi durante i pasti, che sono momenti di vera condivisione, ma anche durante le feste (per esempio le feste di compleanno), aiutando così a rafforzare le relazioni e a vivere le emozioni del momento.
Fascia 0-11: scuola dell’infanzia e primaria. Niente dispositivi digitali fino alla fine della scuola dell’infanzia, prediligendo attività manuali e all’aria aperta. Fare in modo che la tecnologia venga utilizzata in spazi comuni (e non chiusi, come le camerette) per favorire il monitoraggio dei contenuti fruiti e preferendo i contenuti offline. Stabilire di non superare un’ora al giorno nell’uso dei dispositivi. Infine, niente schermi (tv, tablet o smartphone) nelle camere da letto per favorire e proteggere il sonno.
Fascia 11-18: scuole secondarie. Il consiglio presente nel Patto è di consegnare lo smartphone ai figli non prima dell’inizio della prima superiore, possibilmente firmando un impegno reciproco alla consegna. Altro consiglio è quello di consentire l’accesso ai social media – nonostante la legge indichi i 14 anni come età minima per la creazione di account personali, di cui si risponde anche penalmente – non prima dei 16 anni. I social dovrebbero infatti avere l’obiettivo di integrare le relazioni faccia a faccia e non sostituirle, offrendo una vera connessione interpersonale con gli altri a livello cognitivo e affettivo.
Il Patto chiede inoltre che il tempo trascorso e l’uso appropriato delle piattaforme siano controllati, così da trasformarli da ostacoli a risorse e possano contribuire al consolidamento delle abilità sociali necessarie alla crescita. Anche per questa fascia di età il consiglio è la protezione del sonno in una camera “smartphone free”.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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