Belluno, Oderzo, Vittorio Veneto, Treviso, Venezia: sono queste le sedi che ospiteranno la nuova mostra itinerante “tutta veneta, ma pronta a varcare i confini regionali e nazionali” sul beato Albino Luciani, dal titolo “Un Papa inatteso”, tra ottobre 2025 e marzo 2026.
Una proposta di “pellegrinaggio” sulle tracce del beato nato ai piedi delle Dolomiti venete, già vescovo di Vittorio Veneto, poi patriarca di Venezia quindi pontefice per 34 giorni. Quaranta pannellidivisi in quattro sezioni, uniti a immagini d’archivio e filmati, e anche oggetti a lui appartenuti, che aiuteranno i visitatori a rileggere il presente alla luce della virtù della Speranza, proprio nell’anno del Giubileo ad essa dedicata, e anche in prospettiva del 50° anniversario dell’elezione e della morte di Luciani (2028).
Il percorso – che vuole riscoprire “l’uomo Luciani” è stato curato da Milena d’Agostino, Nicola Panciera e Simone Martuscelli, in collaborazione con l’associazione Rivela e il sostegno di TH Resort, il contributo di Regione Veneto e Camera di Commercio di Treviso – Belluno | Dolomiti e Scuola Grande di San Teodoro, e i patrocini delle Diocesi e dei Comuni dei territori coinvolti.
Alla Camera di Commercio di Treviso – Belluno | Dolomiti – nella cui sede di Piazza Borsa si è svolta questa mattina la presentazione alla stampa dell’iniziativa – la famiglia Luciani è, peraltro, particolarmente legata, perché Edoardo, fratello del beato, fu per molti anni alla guida della Camera di Commercio di Belluno.
Romano Tiozzo, segretario generale della Camera di Commercio di Treviso – Belluno | Dolomiti, ha ricordato la missione dell’ente per la “promozione dei territori sotto il profilo anche della cultura e della conoscenza di figure che rappresentano le nostre zone nel mondo. Luciani è per noi una figura cara, e per questo abbiamo stanziato una cifra importante che ha consentito la realizzazione di questa mostra, che contiamo di portare anche oltre i confini nazionali”.
Mario Pozza, presidente della Camera di commercio di Treviso – Belluno | Dolomiti: “La mostra itinerante dedicata al Beato Luciani Giovanni Paolo I, che inizia nell’anno giubilare, è molto più di un percorso espositivo, è un’occasione per riscoprire un’eredità spirituale e culturale che appartiene a tutti noi. La Sua fede semplice e profonda, radicata nella tradizione della nostra terra, continua a parlare al cuore delle persone, offrendo messaggi di speranza e di umanità quanto mai attuali. Come Camera di Commercio, sosteniamo con convinzione questo progetto per il quale abbiamo stanziato un contributo importante, perché unisce memoria e futuro, valorizza il territorio veneto e bellunese e contribuisce a diffondere nel mondo la certezza del Cristo risorto fondamento della pace e della solidarietà umana, che ha animato il suo breve Pontificato. Con il sorriso Papa Luciani ha conquistato il cuore di molti uomini e donne. È un’iniziativa che mette insieme istituzioni, comunità, scuole e realtà culturali, creando un ponte tra generazioni e offrendo nuove prospettive di crescita anche per il nostro territorio. Significativo, aggiungo, che parta dal Veneto, una terra che ci ha dato ben tre papi. A breve arriverà a Treviso il forum Pymes, e come presidente di Assocamerestero coglierò l’occasione per invitare i Paesi dell’America Latina a ospitare la mostra”.
La mostra: allestimento e tappe
La mostra, che sarà presentata ufficialmente il 26 settembre, aprirà i battenti il 3 ottobre alle 18.30, con un evento inaugurale che avrà inizio nella sede Sala di Confindustria Belluno per poi proseguire con taglio del nastro nel Seminario Gregoriano, dove sarà visitabile fino al 15 ottobre. Sarà poi la volta della Marca trevigiana, e in particolare nel Museo del Duomo di Oderzo dal 19 ottobre al 16 novembre, e quindia Vittorio Veneto (metà gennaio), Treviso (fine gennaio). Poi si sposterà Venezia (febbraio), e quindi nel mese di giugno a Padova.
Terminato questo primo tour, l’intenzione degli organizzatori “in vista della ricorrenza del 2028, è di riproporre l’allestimento anche in altre destinazioni del Veneto in qualche modo collegate alla vicenda del ‘papa inatteso’”.
Ermanno Benetti, presidente dell’associazione veronese Rivela, ha sottolineato che la mostra “è una bella occasione di rete per le diocesi del Veneto, che hanno espresso la loro adesione. Luciani è una figura cara e un esempio per il territorio, ma le nuove generazioni non lo hanno potuto conoscere: questa vuole essere una opportunità per tutti, anche per i giovani”.
I curatori hanno illustrato la genesi della mostra. Nel suo intervento, Milena d’Agostino, collaboratrice dell’Ufficio cultura e turismo del Patriarcato di Venezia, e incaricata della catalogazione dei volumi di Luciani conservati nella Biblioteca diocesana Benedetto XVI al Seminario patriarcale, ha raccontato il suo lavoro alla scoperta di “piccoli tesori: chiose e note che Luciani riportava tra le pagine dei suoi libri” e che “spaziavano dall’ironia alla profonda riflessione”, coinvolgendo varie materie, a partire dalla letteratura.
Per parte sua, Nicola Panciera ha evidenziato che “la mostra non vuole essere un viaggio nel passato, ma un invito a riflettere nel presente alla luce delle parole e della fede di questo grande uomo. Il suo esempio, la sua gioia di vivere, la sua visione del mondo ‘moderno’, la sua capacità di amare e perdonare, sono una prova per tutti gli uomini di oggi che è possibile guardare con speranza al cammino della storia”.
Infine, Loris Serafini, direttore del Museo-Casa Natale di Albino Luciani di Canale d’Agordo, ha ricordato l’impegno di Luciani per la pace in Medio Oriente e ripreso le sue parole auspicando “che l’insegnamento del Beato Giovanni Paolo I, fatto conoscere in varie città del Veneto in questo anno difficile ma anche pieno di attesa, sia davvero di consolazione per quanti visiteranno la mostra”.
(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: Qdpnews.it)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata