La parrocchia di Trichiana, in provincia di Belluno, fa parte della diocesi di Vittorio Veneto. La sua chiesa arcipretale è dedicata a Santa Maria Assunta e a San Felice. Chi passa per Trichiana o sosta nella sua piazza sempre vivace e animata, è accolto dall’elegante e luminosa facciata della chiesa che racconta la sua storia in una lapide posta sopra il portale.
In essa, in lingua latina, si fa inizialmente riferimento alla Madre di Dio e a San Felice. Viene inoltre messo in evidenza che le spese furono sostenute da tutta la popolazione per avere una chiesa più ampia in grado di accogliere i numerosi fedeli. La costruzione della chiesa venne ultimata alla fine del Settecento e nel 1825 fu consacrata dal vescovo Jacopo Monico.
L’intitolazione a Santa Maria Assunta e a San Felice vuole ricordare la presenza dell’antica pieve di San Felice, posta vicino al corso del fiume Piave; qui si trovava il battistero, ma con il passare del tempo l’oratorio dedicato a Santa Maria nella villa di Trichiana, vista la sua posizione più centrale e facilmente raggiungibile, assunse totalmente ed esclusivamente le funzioni di pieve e nel 1585 venne dotato di un fonte battesimale tuttora conservato nell’attuale chiesa. In pietra di Castellavazzo, con copertura in legno, fu realizzato da Lorenzo Brisighella. Il valore del sacramento del battesimo è sostenuto sulla parete della nicchia del battistero, dall’affresco dell’artista Lino Dinetto che rappresenta il Battesimo di Cristo.
Lo stesso artista data e firma due affreschi in presbiterio e un affresco in controfacciata: l’Adorazione dei Magi, la Crocifissione e la Deposizione. Accanto a Gesù c’è sua Madre: una giovane mamma con in braccio il suo piccolo bambino, avvolto in fasce sorrette da Giuseppe, una madre sola nel suo dolore ai piedi della croce drammaticamente abbracciata dalla Maddalena, una mamma che partecipa al dono d’Amore di suo figlio Gesù.
Sulla volta, Maria è in gloria al cospetto di Dio, assunta in Paradiso sta per essere incoronata. L’artista Giambattista Canal nel 1807 sceglie un paesaggio costruito da nubi su cui poggiano angeli e Santi tra cui, in centro, si distingue in posizione orante San Felice il cui pastorale è retto da angioletti. Una sinfonia d’insieme che propone anche le note di un gruppo di angeli musicanti pronti ad accompagnare l’assunzione di Maria e le nostre preghiere.
Maria è più volte rappresentata nella chiesa di Trichiana a Lei dedicata. La possiamo trovare come Madonna del rosario in una statua lignea policroma di Raffaele Piazza e in una tela di autore anonimo con San Domenico e Santa Rosa, con il Bambino in trono tra San Pietro e San Paolo in una pala di Antonio Federici, in gloria tra San Giovanni Battista e San Tiziano, tela di autore anonimo del XVIII secolo, con il Bambino in trono e i Santi Bernardino da Siena, Felice, Rocco e Sebastiano in un’opera cinquecentesca di Giovanni da Mel e in una pala del 2001 di Ivan Ceschin che rappresenta la Sacra Famiglia.
Maria Assunta in cielo e San Felice proteggono tutte le chiese e le comunità della parrocchia di Trichiana. La mano di Giambattista Feltrin nella metà dell’Ottocento affrescò infatti lungo le pareti dell’aula, nove riquadri con i santi titolari delle chiese della parrocchia: Felice martire, Andrea apostolo, Elena, Antonio abate, Martino vescovo, Isidoro agricoltore, Marco evangelista, Daniele profeta e Tecla martire.
Prima di uscire alziamo ancora lo sguardo in alto, sulla volta, dove possiamo trovare un riferimento per la nostra vita osservando la rappresentazione di quattro virtù: Fede, Carità, Giustizia e Prudenza.
(Autore: Paola Brunello)
(Foto e video: Simone Masetto)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata