Il Consorzio agrario progetta il vigneto “5.0”

In un momento in cui l’agricoltura affronta sfide sempre più complesse, dal cambiamento climatico alla sostenibilità economica e ambientale, i ruoli della sperimentazione e del trasferimento tecnologico diventano sempre più centrali. Per questo motivo, il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno ha deciso di realizzare un vigneto dimostrativo, progettato e concepito con le più moderne tecnologie e le soluzioni all’avanguardia disponibili per il settore viticolo.

Un laboratorio a cielo aperto

L’obiettivo è chiaro: mettere a disposizione del comparto vitivinicolo un laboratorio a cielo aperto, dove si potranno toccare con mano le soluzioni più avanzate in termini progettuali, unitamente alle migliori soluzioni in fatto di materiali, tecniche agronomiche, scelte varietali. Per il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno non si tratta di una sperimentazione, ma di un investimento “dimostrativo” delle migliori soluzioni già disponibili per il settore e che si collocano in linea con gli orientamenti della viticoltura del domani.

Focus sulla Glera resistente

Sicuramente uno degli elementi più interessanti del progetto è costituito dalla messa a dimora di cinque varietà di Glera resistenti alle principali malattie fungine: un passo ritenuto importante perché “risponde alla crescente necessità di ridurre l’uso di fitofarmaci, contenere i costi produttivi e migliorare l’impatto ambientale delle coltivazioni, senza rinunciare alla qualità e alla tipicità”.

Materiali di ultima generazione

Nel vigneto verranno utilizzati materiali top di gamma, scelti tra le tecnologie più avanzate oggi disponibili: sistemi di sostegno innovativi, irrigazione di precisione, sensori per il monitoraggio in tempo reale e strumenti per la gestione sostenibile delle risorse. Per tutte le opzioni sarà disponibile la documentazione tecnico-scientifica che ne ha validato e confermato i risultati al termine della fase di sperimentazione.

Verso un’agricoltura più consapevole

«Questo vigneto non sarà solo un simbolo dell’innovazione, ma uno spazio condiviso con chi ogni giorno lavora la terra e affronta le sfide della produzione – commenta il direttore del Consorzio Agrario, Mauro Donda -. Un punto d’incontro tra tradizione e ricerca, tra esperienza e sperimentazione». «Siamo solo all’inizio di un percorso che porterà risultati concreti e positivi per i prossimi anni – conclude il presidente Giorgio Polegato -. Il futuro della viticoltura si costruisce insieme, a partire dalla nostra terra».

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Zetagroup)
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