“Mondo della notte”, stagione balneare da incorniciare sulla costa veneziana

Stagione da incorniciare per il “mondo della notte”. Il presidente provinciale di Silb-Fipe (il sindacato degli imprenditori del comparto), Franco Polato, di ritorno dal convegno nazionale di Firenze, ha approfittato per fare il punto della stagione balneare che si è da poco conclusa.

Abbiamo avuto la conferma della crescita registrata già nella passata stagione – esordisce Polato – ovvero di una crescita dei frequentatori dei locali, a Jesolo dove c’è un’altra presenza di locali, ma in generale lungo la costa. Un ritorno al passato? No, come evidenziato anche nel convegno nazionale, quella è una pagina di storia che non può, giustamente, tornare: cambiano i modi di frequentare i locali e noi imprenditori dobbiamo essere bravi a individuare le nuove esigenze e investire per essere pronti a presentarle; così come bisogna continuare ad investire in qualità e servizi. Ecco, Jesolo in questo è stata brava perché ha saputo creare nuove occasioni di intrattenimento, anche con eventi di grande richiamo e con ospiti internazionali”.

Bene anche dal punto di vista della sicurezza. “Anche grazie alla stretta collaborazione con le forze dell’ordine (da ricordare che ogni anno si svolge un incontro specifico con noi imprenditori), sempre pronte ad intervenire, da un punto di vista della prevenzione e della repressione, non si sono verificati episodi degni di nota, in un contesto come quello di Jesolo, che richiama migliaia di persone nelle singole serate di attività dei locali, così come nei grandi eventi”.

Polato, sentiti gli stessi imprenditori, non si sottrae anche nell’evidenziare le problematiche, che andranno affrontate compiutamente per cercare di individuare delle soluzioni, laddove sia possibile. “Il primo è un problema che, in realtà, abbraccia in modo trasversale, tutte le categorie imprenditoriali, ovvero il reperimento di personale. Il secondo problema fatto emergere è quello dell’aumento significativo delle materie prime, che finisce per incidere su tutta l’attività svolta e organizzata. Non ultimo, la necessità di individuare dei contesti di ricettività, per mettere a disposizione soprattutto dei giovani (ma non solo), stanze a prezzi calmierati, dove fermarsi a dormire, senza mettersi alla guida; situazioni abitative sempre più necessarie anche per i collaboratori; da questo punto di vista organizzeremo degli incontri per cercare delle soluzioni”.

Da ricordare che, durante l’estate, è stato avviato il servizio del “Discobus”, in collaborazione con alcuni Comuni, per permettere ai ragazzi di fare rientro dopo la discoteca. “Ne parleremo per verificare la possibilità di incentivare il servizio, magari anche con l’aggiunta delle corse in entrata e non solo in uscita da Jesolo”.

Il convegno nazionale a Firenze

Come detto, Polato ha preso parte al convegno nazionale di Silb-Fipe che si è svolto a Firenze, sul tema “Il futuro del popolo della notte”, con un rapporto, stilato da Censis, su desideri ed aspettative degli italiani nella fruizione del tempo libero notturno, fuori casa.

Nei numeri, nel 2024 (anno di riferimento del report) si sono registrate 34 milioni di presenze e più di 2 milioni di spettacoli. Le discoteche italiane generano circa 500 milioni di euro di ricavi diretti e 1,5 miliardi di indotto. L’88,7% degli italiani esce la sera per svago; il 38,8% lo fa per ballare; uno su tre frequenta discoteche Sicurezza e legalità sono una priorità assoluta: il 95,8% dei genitori chiede controlli regolari nei locali; oltre 9 su 10 considerano i locali abusivi una minaccia. “Priorità cui noi dedichiamo quotidianamente il nostro impegno – conferma il presidente Polato – passando anche alla lotta all’abusivismo”.

Dal report emerge che le discoteche non sono più solo luoghi per il ballo, ma devono sempre più essere un mix di attività per produrre experience attrattive e gratificanti. Quindi, ballo e molto altro ancora.

Frequenta la discoteca il 33,3% degli italiani, pari al 37,5% del totale del Popolo della Notte. La frequentano il 23,9% al Nord-Ovest, il 30,6% al NordEst, il 37,2% al Centro e il 40,2 nel Sud e Isole. E poi il 61,6% dei giovani, il 37,3% degli adulti e il 5,7% degli anziani. Degli italiani che si recano in discoteca, il 4,6% lo fa sempre, l’11% spesso e un ulteriore 17,7% di tanto in tanto. La quota di frequentatori diventa più alta nel passaggio dalle macroaree del Nord al Centro e poi, soprattutto, al Sud e Isole. Si recano sempre o spesso in discoteca il 40,4% dei giovani e il 14,3% degli adulti. Ridotta è la diversità di frequenza per reddito, a segnalare la natura democratica delle discoteche.

La sicurezza è un valore decisivo per gli italiani, e in specifico per i genitori, per beneficiare realmente dell’entertainment notturno, discoteca inclusa. Infatti, il 95,8% dei genitori reputa essenziali controlli regolari, il 92,8% misure di prevenzione di abusi di alcol e droghe, il 90,5% dei genitori vorrebbe che il figlio frequentasse solo discoteche con politiche per la sicurezza, l’83,2% apprezzerebbe gestori impegnati nel sensibilizzare al divertimento sicuro e consapevole.

Inoltre, il 96,8% degli italiani vorrebbe un referente della sicurezza per ogni locale, il 95,3% l’indicazione di regole di comportamento a tutela della sicurezza, il 95,2% un’adeguata illuminazione anche negli spazi circostanti, il 94,8% la rimozione di bottiglie e bicchieri dentro e fuori i locali, il 94,2% efficiente videosorveglianza nei locali, l’81,1% supporto dello Stato ai titolari dei locali a rendere nel generare locali sicuri (fig. 9). Il 91,7% dei genitori è convinto che discoteche e luoghi di ballo abusivi siano una minaccia per i giovani poiché privi di controlli adeguati.

Le parole degli imprenditori ed esperti analizzati fanno emergere una consapevolezza profonda, da parte del settore, dell’urgenza di un cambiamento profondo che non può essere un ritorno indietro a culture e pratiche più tradizionali della discoteca. E non può limitarsi agli sforzi di adattamento che indubbiamente sono stati fatti nel tempo, che in alcuni casi hanno dato anche buoni risultati, ma che visibilmente non sono in grado di rispondere alla sfida della nuova cultura del divertimento degli italiani. Vi è, però, una certa fiducia nelle possibilità di rilancio di un settore che per tutti ha avuto un passato glorioso e per tanti dei suoi attuali esponenti potrà avere anche un futuro potenzialmente molto positivo.

Essa non è più il luogo d’elezione del ballo, perché gli italiani vanno a ballare spesso e volentieri in location diverse. E, peraltro, spesso si recano in discoteca non solo per ballare. Piuttosto, vogliono immergersi in atmosfere pervasive di musica, luci, eventi, tecnologie, consumi, ecc., tutto mixato in modo distintivo e avvolgente.

L’attuale soggettiva domanda di intrattenimento notturno impone alle discoteche di oltrepassare i format tradizionali, con un mix di attività per produrre experience attrattive e gratificanti. Non esiste un’attività unica o un precostituito format risolutivo, per vincere nella feroce competizione sulla notte. È il tempo della sperimentazione creativa continuata per star dietro alle mutevoli caratteristiche della domanda.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Confcommercio San Donà-Jesolo
)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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