Le grotte del Ciclamino e del Landrel: natura e mistero sotto le colline trevigiane

In un angolo della splendida Vallata trevigiana, dove le colline inclinano dolcemente e il paesaggio invita a una lentezza autentica, si nasconde un mondo sotterraneo che merita di essere esplorato. Le «cavità» – veri scrigni di natura incontaminata – della zona di Cison di Valmarino ci offrono un’esperienza che unisce geologia, storia e leggenda, immersa nell’ombra creata dalla roccia calcarea e dalle acque che l’hanno modellata nel tempo. Il nostro viaggio inizia con due protagoniste: la Grotta del Ciclamino e la Grotta del Landrel.

La Grotta del Ciclamino: un mondo silente

Lasciato il centro abitato di Cison di Valmarino, si imbocca la stradina comunale che conduce verso il Bosco delle Penne Mozze. Qui, in una piega della montagna, fu scoperta tra il 1967 e il 1968 la Grotta del Ciclamino, durante i lavori di ampliamento della carreggiata.  Scendere nella grotta significa entrare in un ambiente che ha visto silenziose ere geologiche: una delle stalagmiti più antiche presenti risale a circa 34 000 anni.  Il suolo roccioso, l’umidità costante e l’eco lontana creano una sensazione di sospensione: l’ingresso avviene tramite scala a pioli e poco a poco la luce del giorno si fa più tenue, lasciando spazio solo al riflesso della roccia e al silenzio interrotto solo dal gocciolio dell’acqua. È un luogo di scoperta ma anche di rispetto, perché ospita salamandre e pipistrelli: creature che, nel buio, continuano antichi rituali di vita.  Visitabile in contesti guidati e didattici, la grotta invita a comprendere quanto potente sia l’azione delle acque nel modellare il territorio – e quanto fragile sia la bellezza che ne deriva.

La Grotta del Landrel: leggenda e panorama dalla crepa della roccia

Proseguendo verso la frazione di Miane, si raggiunge una quota più elevata, al crinale delle Prealpi trevigiane. Qui la Grotta del Landrel si apre su uno scenario che non è solo sotterraneo ma anche d’ampio respiro: l’antico antro è largo circa dieci metri e alto quattro, sospeso sul versante che sovrasta il borgo di Posa Grande. Lì, secondo la tradizione locale, sarebbe stata collocata una statuetta della Madonna del Carmelo da un pellegrino proveniente dal Monte Carmelo; i pastori l’avrebbero trovata e lasciata sull’altura, dando vita al culto che ancora oggi è memoria della comunità di Miane.  La visita alla Grotta del Landrel, oltre ad avere un significato spirituale, offre una visuale ampia e valorizza l’idea che in questo territorio l’uomo e la leggenda, la roccia e la vita quotidiana, si intrecciano.

Non si tratta solo di “andare nelle grotte”: è piuttosto un’occasione per scoprire un lato poco conosciuto del territorio di Cison di Valmarino, uno spazio dove la geologia, il tempo e la comunità hanno lasciato tracce visibili e invisibili. Camminare verso il Bosco delle Penne Mozze e scendere nella Grotta del Ciclamino è un’esperienza che affonda nella quiete e nell’ombra, mentre salire al crinale per la Grotta del Landrel significa abbracciare il paesaggio dall’alto, respirando la leggerezza della storia. Entrambe le grotte raccontano qualcosa di più: delle acque che filtrano, delle concrezioni che crescono silenziose, dei riti della montagna e dell’umanità che li ha accolti. In un’unica giornata si può sperimentare la dinamica tra interno ed esterno, tra la profondità della terra e l’ampiezza del panorama.

Quando si programma la visita, è bene ricordare che la grotta “didattica” del Ciclamino richiede attrezzatura adatta e guida speleologica. La temperatura all’interno è di circa 12 °C, e la presenza di fauna delicata richiede attenzione e rispetto. Per la Grotta del Landrel, il percorso verso quota 956 metri (come indicato nell’articolo) richiede un minimo di passo sicuro e scarpe adatte al terreno montano.  E dopo la visita, prendersi un momento per sostare nel borgo di Posa Grande o al Santuario del Carmine rende l’esperienza ancora più completa: dalla freschezza dell’ombra sotterranea al respiro aperto della collina.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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