Tra i silenzi e i colori vivi dell’autunno, nei boschi attorno a Combai, piccolo borgo pedemontano nel Comune di Miane, è emersa un’installazione che cattura lo sguardo e l’immaginazione: il drago leggendario della tradizione locale, rivisitato in legno e materiale di risulta, opera del progetto artistico BoscAR‑T.
L’installazione intitolata “Drago di Moncader” si colloca sulla cima del bosco di Calpiana, in un punto elevato che la valorizza in tutta la sua imponenza : tre metri e mezzo in altezza e cinque metri di apertura alare. Realizzata dagli scultori Pietro Colmellere, Dario Bordin e Alberto Boschetti in soli tre giorni, l’opera si inserisce nel circuito creativo e paesaggistico di BoscAR-T con l’obiettivo di far dialogare arte e ambiente, tradizione e pulizia del bosco.
La leggenda narra che il drago una volta poggiasse una zampa sul colle Moncader e l’altra su Guia di Valdobbiadene, apparendo nelle notti senza luna con occhi infuocati e un’ombra imponente. Tale racconto popolare, fatto di sussurri e memorie locali, ha guidato l’idea creativa del gruppo di artisti: “È stato molto interessante creare il Drago e far rivivere la leggenda — spiega Colmellere — perché significa dare nuova linfa alla nostra tradizione popolare e nello stesso tempo abbellire il bosco con installazioni coerenti e rispettose dell’ambiente.”
Avventurarsi lungo il tracciato di BoscAR-T a Combai significa oltrepassare la consueta passeggiata boschiva per entrare in un’atmosfera sospesa tra storia, natura e creatività. Prima della comparsa del drago, durante la serata inaugurale della quarta edizione, circa cento visitatori hanno partecipato alla “Spettacoli del Mistero”, una camminata notturna di circa tre chilometri tra le opere illuminate e accompagnata da letture e musiche.
Il tratto finale conduce alla sommità boschiva dove sorge il drago, in un luogo pensato per offrire sia la sorpresa visiva che il raccoglimento nel silenzio degli alberi. Gli artisti hanno scelto legna di risulta dalla pulizia del bosco, ponendo l’accento su un’installazione che rispetta e valorizza l’ambiente circostante.
La visita al bosco di Combai con questa installazione è un’esperienza che unisce più livelli: per chi ama la natura regala la quiete e la bellezza dell’autunno nei colli trevigiani; per chi cerca l’arte all’aperto è una scoperta di installazioni che emergono tra i tronchi come piccoli segreti; per chi ama le leggende locali è un richiamo ad antiche storie che risuonano ancora oggi nei luoghi. Da non trascurare è anche il contesto della Festa dei Marroni IGP di Combai, che festeggia la castagna tipica della zona e attira visitatori con appuntamenti per famiglie, laboratori e degustazioni.
È preferibile scegliere una giornata limpida o un pomeriggio, così da godere del bosco in tranquillità e avere buona luce per le fotografie. Scarpe da cammino leggere sono indicate: il percorso presenta salite dal fondovalle verso la cima del bosco. Portate una giacca leggera, specialmente se si resta fino al tramonto: il clima boschivo può rinfrescare rapidamente. Verificate gli orari della Festa dei Marroni se volete abbinare la passeggiata con un momento gastronomico o di festa: l’installazione del drago è diventata parte integrante delle proposte autunnali della zona.
Dal capoluogo provinciale di Treviso si segue la strada verso Valdobbiadene e poi in direzione Miane / Combai. Una volta raggiunto il borgo di Combai, si prosegue fino al parcheggio indicato per la passeggiata nel bosco di Calpiana da cui ha inizio il percorso BoscAR-T. Il sentiero è segnalato e consigliamo di chiedere informazioni in loco se siete alle prime volte nella zona.
Se desiderate una gita che unisca natura, leggenda e arte contemporanea, il bosco di Combai con il suo Drago di Moncader è una destinazione perfetta. Immersi tra i castagni e i faggi del Veneto, si incontra un’opera sorprendente che dà nuova voce a racconti antichi e invita ad esplorare il territorio con occhi diversi.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Festa dei Marroni di Combai)
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