Il Duomo di Conegliano: un tesoro d’arte nascosto tra le vie del centro storico

Nel cuore di Conegliano, lungo la via principale che attraversa il centro storico, si erge il Duomo, un edificio che a prima vista pare quasi una residenza signorile piuttosto che la classica cattedrale di una città del Veneto. Costruito a metà del XIV secolo come sede della confraternita dei Battuti, acquisì in epoca successiva la funzione di chiesa principale della città, sostituendo la precedente collocata sul colle castello.

La facciata che ci si presenta percorre senza soluzione di continuità l’andamento della strada e si mimetizza tra i palazzi della Contrada Grande, grazie al porticato a nove archi a sesto acuto e alle trifore del piano superiore. Ciò che colpisce è che quella che appare come facciata è in realtà la “copertura” della vera chiesa: al di sopra del portico si trova la sala dei Battuti, e dietro Lei la navata dell’edificio sacro.
La decorazione a fresco di questa porzione – affidata a Ludovico Toeput, detto “il Pozzoserrato” – fu realizzata nel 1593 e racconta scene dell’Antico Testamento, sibille, profeti e figure allegoriche che dialogano con la strada e con il passante. Questo rende la facciata non solo un elemento architettonico, ma un vero e proprio libro illustrato all’aperto, un invito alla contemplazione anche prima di entrare.

Varcando l’ingresso, si accede ad uno spazio a tre navate, sebbene dall’esterno questa tripartizione non sia immediatamente percepibile a causa della continuità urbana. L’interno conserva elementi originali, restaurati con cura per riportare alla semplicità gotico-quattrocentesca. Le colonne e i pilastri portanti mostrano affreschi del 1491 che raffigurano santi martiri, tra cui Santi Stefano e Lorenzo.
All’altare maggiore, collocata con maestria, è la pala d’altare del Cima da Conegliano intitolata “Madonna in trono col Bambino, Santi e Angeli”, datata 1492. Questo capolavoro rinascimentale è l’unica grande opera dell’artista rimasta nella sua città natale, e cattura l’attenzione per la finezza dei volti, l’equilibrio compositivo, e lo sfondo architettonico che apre una finestra su un mondo ideale.
Nelle cappelle laterali e lungo le navate si rintracciano opere provenienti da altre chiese della zona: un fonte battesimale quattrocentesco, un crocifisso ligneo influenzato dallo stile nordico, tele di Francesco Beccaruzzi e di Jacopo Palma il Giovane, nonché lavori marmorei e decorativi del XX secolo.

Salendo sopra il porticato si accede alla grande Sala dei Battuti, uno spazio che va oltre la funzione liturgica e diventa un vero scrigno d’arte. Le pareti raccontano episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, dipinti da vari maestri tra cui Francesco da Milano e il Pozzoserrato. Il soffitto ligneo a lacunari e le ampie vetrate contribuiscono a rendere l’atmosfera raccolta e suggestiva, ideale per una sosta riflessiva. Un recente progetto di restauro, iniziato nel 2023, punta a restituire alla piena luce questi affreschi che, nonostante i secoli, conservano una freschezza narrativa sorprendente.

Visitare il Duomo di Conegliano significa concedersi uno sguardo diverso sul legame tra arte e città. La sua facciata, così integrata nel tessuto urbano, invita a fermarsi all’esterno e poi a entrare con curiosità. Una volta dentro, la pala di Cima da Conegliano e il ciclo degli affreschi trasformano l’edificio in un museo che respira e vive ancora nel presente della comunità.
È un luogo perfetto per chi ama l’arte sacra, la storia locale, o semplicemente desidera una pausa contemplativa immersa in un contesto urbano tranquillo. Passeggiando per via XX Settembre e scorgendo le arcate affrescate, si percepisce che non è solo l’edificio a raccontare, ma l’interazione con la strada, con la gente, con la vita della città.

Arrivando nel pomeriggio, vale la pena scegliere un momento in cui la luce esterna illumina la facciata affrescata: crea un effetto di profondità e mette in risalto le tonalità delle figure. Dentro, prendetevi il tempo per sostare davanti alla pala di Cima: notate i dettagli dei santi, il paesaggio sullo sfondo, l’armonia dei colori.
Non limitatevi alla navata centrale: esplorate anche le cappelle laterali e cercate tracce meno evidenti ma altrettanto significative di arte locale. Se potete, salite alla Sala dei Battuti: noterete come la luce cambi, il silenzio si intensifichi, e vi troverete immersi in un ambiente meno frequentato ma ricco di storie.
Infine, fate una passeggiata per la zona immediata: Conegliano offre altri piccoli tesori e la visita del Duomo può diventare il fulcro di un pomeriggio culturale che include caffè storici, scorci sui tetti della città e passeggiata tra le colline vicine.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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