Sicuramente è un modo per essere presenti, vicini, memori e grati, e per dare concretezza alla nostra volontà di esprimere sentimenti autentici, stima, affetto e riconoscenza. Non parliamo dei regali che sono frutto di business, lotterie e giochi vari, quindi impersonali, a pioggia e indistinti – ma di quei doni – anche piccoli, senza grande valore monetario, ma pensati, ricercati e veramente significativi – che danno valore, calore e motivazione al rapporto fra le persone, all’esistenza quotidiana, alla vita buona.
Non allarmiamoci: non si tratta di alimentare la classica corsa ai regali che caratterizza determinati periodi dell’anno, e che diventa per molti una sorta di “must”, di obbligo, per stare dentro le dinamiche dei nostri giorni, per seguire le mode, per assecondare le tendenze in voga in termini di consuetudini che vanno per la maggiore. Si tratta invece di un’espressione sincera, personale e qualificata di una riflessione interiore semplice ma al tempo stesso profonda e gentile, che investe il tema decisivo delle relazioni fra le persone, a tutti i livelli, a partire dall’ambito familiare. Spesso diamo troppe cose per scontate, siamo abituati a ricevere attenzioni costanti e cortesie squisite senza valutare appieno la bellezza di questi gesti e moti dell’anima, e siamo troppo concentrati su noi stessi per ricordare momenti e ricorrenze importanti di chi ci sta accanto, di chi si impegna a nostro favore con fedeltà e dedizione, di chi coltiva con noi rapporti di amicizia e di prossimità che scaldano il cuore e rendono più felice la vita.
Ecco, ogni tanto, occorre fermarsi, meditare, prendere tempo. Magari, serve scrivere appunti, impugnare agende e calendari, suscitare alla mente alcune date che possono essere davvero speciali, interessanti, simboliche e care a coloro che vivono accanto a noi, ad amici e colleghi, a persone che ci fanno del bene, in silenzio, senza proclami, nella concretezza del quotidiano che diventa più bello e sereno proprio grazie a loro. Certo, ci possono essere momenti di presenza e gratitudine da parte nostra che non diventano necessariamente dono materiale, come la classica telefonata di ricordo e augurio, o il biglietto speciale con la nostra riconoscenza autografa.
E’ vero, non serve spesso inseguire a tutti i costi la ricerca di un “cadeau” personalizzato, di un oggetto che possa essere gradito ai nostri interlocutori e possa parlare davvero di noi, dell’autenticità del nostro pensiero, della bellezza dei nostri sentimenti. Ma a volte, bisogna dirlo, esprimere la novità di un gesto a sorpresa, di un “presente” inconsueto, di un dono inatteso aiuta molto a rafforzare la verità di quello che siamo proprio in relazione a quelle persone che ci stanno accanto. Per dire meglio, per raccontare di più, per esprimere con finezza e gentilezza il senso profondo della stima, dell’affetto, della gratitudine.
Lo conferma il nome: è un modo assolutamente veritiero e sincero per essere “presenti”, per non scordare le vite degli altri, per far capire la condivisione delle opere e dei giorni, per far risaltare il gusto, la simpatia e la gioia dell’essere insieme, per dire un “grazie” non solo parlato, a volte quasi effimero e passeggero, ma eloquente nella ricerca di un qualcosa di dedicato e gradito alla persona che portiamo nel cuore.
Ecco, dunque, il famoso “dono” pensato e consegnato in qualche occasione speciale: non è importante per il valore monetario che possiede, ma per tutto quello che esprime in termini di attenzione e memoria grata, come a narrare l’intima convinzione che il bene ricevuto non può diventare prassi scontata e abitudine consueta, ma diventa sempre elemento sorprendente, inatteso, affascinante, che qualche volta va davvero sottolineato ed evidenziato con un pensiero di risposta concreta di generosità.
Compleanno, onomastico, anniversari, traguardi e ricorrenze, momenti di festa: il dono pensato, utile, distintivo e bello, in linea con la persona alla quale è riservato, diventa un veicolo di relazione, uno sguardo sorridente, un’espressione di legame serio, di sintonia, di condivisione, di augurio sincero. Vale molto la ricerca non scontata di questo regalo, non prefabbricata, non banale: il destinatario comprende subito, benissimo, come essa possa essere il frutto della benevolenza, della disponibilità, della delicatezza d’animo dell’autore del “presente”, che vuole comunicare sul serio la sua voglia di bene, il suo ideale abbraccio, la sua riconoscenza.
Non si tratta di intraprendere gare di quantità e di costi elevati rispetto ai doni, ma di saper scegliere con qualità cose intonate, serie, discrete e garbate, ma ricche di emozioni e di significati. Certo, l’esistenza personale può cambiare anche con un dono improvviso, inatteso, ma super gradito, che ha la capacità di rompere gli schemi della consuetudine e di mettere al centro della narrazione di vita il senso della gratitudine e della bellezza, dell’altruismo e della prossimità. La verità di un dono, fatto e ricevuto con il cuore, rimarrà nella storia individuale e sarà sempre coltivata e ricordata con cura e riconoscenza.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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