Solo 100 giorni separano il territorio e il mondo dall’inizio delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026.
Il 6 febbraio prossimo occhi e riflettori saranno puntati sull’Italia per i Giochi invernali più diffusi della storia: un evento che unirà città e montagne, innovazione e tradizione, in un grande abbraccio di sport e orgoglio nazionale. Cortina d’Ampezzo, in particolare, sarà la “casa” di sci femminile, bob e curling olimpici.
“Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al fianco di SIMICO e delle istituzioni coinvolte, è in prima linea per garantire Giochi indimenticabili – si legge in una nota del Mit -. Non solo negli impianti sportivi, ma anche con interventi concreti sulla viabilità, sull’accessibilità e sui collegamenti ferroviari e stradali in vista dell’evento.
Si tratta dell’ultimo sprint di un percorso straordinario, frutto di anni di impegno per trasformare il sogno olimpico in realtà tangibile: un’occasione unica per dimostrare la capacità italiana di costruire, innovare e fare squadra, sbloccando e realizzando opere attese da anni sui territori.
Dallo Sliding Centre “Eugenio Monti” di Cortina al Livigno Snow Park, dagli interventi sull’Arena di Verona alle tante opere stradali, fino al potenziamento dei collegamenti ferroviari verso la Lombardia (con particolare riferimento alla Valtellina) e il Veneto, ogni intervento è un tassello di un mosaico che racconta al mondo l’eccellenza ingegneristica e la capacità organizzativa italiana — il lavoro silenzioso di centinaia di professionisti, tecnici e maestranze che ogni giorno fanno avanzare il Paese.
Costante l’attenzione del vicepresidente del Consiglio e Ministro Matteo Salvini, che segue passo dopo passo l’evoluzione delle opere, lavorando fianco a fianco con la squadra impegnata nel raggiungimento degli obiettivi, a partire dal Commissario di Governo Fabio Massimo Saldini, in questi mesi decisivi verso il traguardo olimpico.
A loro, e a ciascuna delle migliaia di persone impegnate insieme al MIT nella costruzione di infrastrutture che faranno la differenza, Salvini rivolge un augurio: che siano 100 giorni di traguardi, in cui concludere e rifinire infrastrutture moderne, sicure e all’altezza di un così importante evento sportivo”.
Resta alta la curiosità, non solo degli appassionati di sport invernali ma anche di turisti e – in primis – residenti, sulle modalità di accesso alla Conca ampezzana nel periodo dei Giochi, principalmente sotto l’aspetto viabilistico ma anche per quello ferroviario: dal 15 dicembre saranno nuovamente tutte aperte e in attività le linee bellunesi e dell’Alta Marca trevigiana. E’ previsto un potenziamento del servizio di trasporto pubblico su gomma.
Nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale cortinese ha reso noto che “durante i Giochi olimpici e paralimpici a Cortina d’Ampezzo sarà attiva una Zona a Traffico Limitato (ZTL), in cui si potrà accedere solo con pass. Al momento la piattaforma per la richiesta dei pass auto non è ancora attiva: non appena sarà operativa, pubblicheremo aggiornamento tempestivo”.
Intanto proseguono i cantieri per la realizzazione e l’apertura al traffico delle varianti alla Statale 51 di Alemagna, in particolare quelle di Tai e Valle di Cadore, tra le principali “eredità” che le Olimpiadi lasceranno al territorio.
La piazza che cambia nome
I 100 giorni ai Giochi Olimpici Invernali 2026 sono un traguardo simbolico che la Regina delle Dolomiti celebra con un gesto dal forte valore identitario: la storica Piazza Roma cambia nome e diventa “Piazza dei Giochi Olimpici 1956–2026”, unendo in un unico abbraccio le due grandi avventure olimpiche della città.
La piazza – da cui partiva la storica funivia per Pocol – è stata completamente riqualificata dal 2012 ed ha restituito al paese uno spazio pubblico moderno, panoramico e funzionale. Oggi è uno dei luoghi più rappresentativi di Cortina: vi si trovano gli Spectaculars – le grandi installazioni dei Cerchi Olimpici e degli Agitos Paralimpici – simbolo visivo della Legacy Olimpica e è diventata punto di incontro per cittadini e visitatori, oltre ad aprirsi sul panorama straordinario della catena montuosa delle Tofane che ne fanno da sfondo e cornice.
Nei prossimi giorni sarà presentato anche il nuovo emblema dedicato ai 70 anni che separano un’Olimpiade dall’altra. E’ stato ideato dalla grafica ampezzana Francesca Ghezze, che ha saputo tradurre in un segno grafico l’identità e i valori della comunità. Il nuovo emblema, che rappresenterà la città durante le Olimpiadi, vuole essere un ponte tra passato, presente e futuro, un simbolo che celebra la continuità di un territorio che può vantare due Olimpiadi – 1956 e 2026 – un orgoglio condiviso solo da cinque città al mondo.
L’emblema si fonda su alcuni valori chiave: Comunità in quanto rappresenta la coesione e la partecipazione dei cittadini, il senso di appartenenza di una comunità che si stringerà con orgoglio per accogliere l’evento, consapevole di vivere in un luogo unico e di saperlo custodire.
Valori Olimpici richiama l’amicizia, il rispetto e la lealtà: principi che ispirano non solo lo sport, ma anche la vita quotidiana della nostra comunità.
Continuità storica: il riferimento 1956–2026 sottolinea i 70 anni di storia in cui Cortina è diventata un punto di riferimento internazionale per lo sport, la natura, la cultura e la tradizione. Questo emblema racchiude l’anima di una comunità fiera della propria storia e pronta ad accogliere il futuro con entusiasmo olimpico. Il logo accompagnerà la comunicazione cittadina fino ai Giochi e sarà riprodotto su affissioni dedicate e su bandiere che verranno distribuite alla cittadinanza.
Gianluca Lorenzi, sindaco di Cortina d’Ampezzo, afferma: “Avere la fortuna – e la responsabilità – di ospitare per la seconda volta i Giochi Olimpici è un onore che poche località al mondo possono vantare. Mancano cento giorni a un appuntamento che entrerà nella storia di Cortina e nelle emozioni di ciascuno di noi. Questa è una sfida che la nostra comunità affronta con unità e determinazione. Siamo una comunità tenace, capace di confronto, ma è giusto riconoscere quanto è stato fatto e dare soddisfazione a chi ha lavorato con impegno per raggiungere questo traguardo.
Tra 100 giorni Cortina accoglierà oltre 1500 atleti: saremo pronti a sostenerli e a far sentire loro tutto il calore e l’orgoglio della nostra gente. Oggi celebriamo anche un luogo simbolico della nostra città: la piazza che un tempo ospitava la partenza della funivia per Pocol, poi conosciuta come “ex Esso”, e che oggi è diventata uno spazio iconico, affacciato su uno scenario unico – le Tofane, le 5 Torri, il Becco di Mezzodì. Un luogo che rappresenta al meglio la rinascita e la forza di Cortina.
Queste Olimpiadi sono un’occasione straordinaria, che ci ha permesso di investire, rinnovare e guardare al futuro con fiducia. Cortina sta vivendo un momento di trasformazione che unisce sport, cultura e sviluppo, grazie a un sistema che funziona quando si lavora insieme. Il percorso che abbiamo intrapreso ci sta portando risultati importanti. Ognuno, con il proprio contributo, ha reso possibile questa crescita collettiva. L’attesa che viviamo oggi è piena di orgoglio e rappresenta uno stimolo a proseguire con determinazione il cammino intrapreso: rendere Cortina sempre più accogliente, moderna e pronta a mostrare al mondo la propria bellezza e la propria identità. Le Olimpiadi non sono solo un evento sportivo: sono un’occasione per celebrare la nostra comunità, la nostra storia e il futuro che stiamo costruendo insieme”.
La vicesindaca Roberta Alverà aggiunge: “Settant’anni dopo la prima avventura olimpica, Cortina rinnova il proprio legame con la storia e guarda al futuro con lo stesso spirito di allora: quello di chi crede nella forza dello sport, nella bellezza della montagna e nel valore di un’eredità che unisce generazioni e nazioni. Il nuovo logo celebrativo ne racconta l’identità senza tempo — un segno che custodisce la memoria del passato e la proietta verso un futuro fatto di passione, tradizione e orgoglio ampezzano”.
La voce di Confindustria
“A sette anni dai giorni sconvolgenti di Vaia e a 100 giorni dalle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, serve un nuovo patto per una montagna sicura, viva e sostenibile, capace di resistere ai cambiamenti sociali e climatici in corso, evolvendo. Anche per questo, a tutti i candidati presidenti e consiglieri, impegnati nella campagna elettorale per le regionali, chiedo il massimo impegno per le terre alte: la montagna bellunese e veneta è un patrimonio di tutti, come sottolineato di recente dalla stessa Confindustria del Veneto”.
Ad affermarlo è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, nei giorni in cui si ricordano i giorni e le ore difficili della Tempesta Vaia, ma si guarda anche all’ormai imminente evento Olimpico: “Sono le due facce di una montagna fatta di contraddizioni, vulnerabile ma allo stesso tempo ricca di opportunità: un ecosistema che va sostenuto con politiche efficaci, rispettose dei suoi equilibri. In tal senso, l’ente Regione ha un ruolo fondamentale, di gestione e programmazione”.
Per questo Berton si rivolge a tutti i candidati presidenti e consiglieri che in queste settimane sono impegnati nella campagna elettorale in vista del voto del 23 e 24 novembre: “Non mi rivolgo solo ai candidati bellunesi ma a tutti, indipendentemente dalla provincia di appartenenza, perché lo sviluppo della montagna è un tema che riguarda il Veneto intero. Le imminenti Olimpiadi di Milano Cortina 2026 saranno la dimostrazione di quanto i nostri territori possano fare la differenza e costituire un valore aggiunto per il sistema regionale”, rimarca la presidente dell’Associazione degli industriali bellunesi, che è anche presidente del Tavolo Grandi Eventi, Olimpiadi ed Economia della Montagna, attivato da Confindustria nazionale.
Sullo sfondo c’è il Position Paper di Confindustria Veneto presentato a fine settembre, che proprio alle terre alte dedica un intero capitolo, affermando che “la montagna veneta non è un’area da risarcire, ma un territorio strategico per la competitività regionale”.
“Dobbiamo attrarre investimenti puntando su autonomia, innovazione e fiscalità”, prosegue Berton, “e affinché questa strategia sia efficace è prioritario che la Regione Veneto istituisca un Assessorato con delega unificata alla montagna. È una richiesta che ribadiamo proprio in vista delle Olimpiadi e del periodo che ne seguirà, quando dovremo essere pronti a gestire la legacy olimpica, quella eredità – non solo materiale – che lasceremo alle future generazioni”.
“Con Vaia ci siamo scoperti vulnerabili, ma pronti a ripartire con resilienza e orgoglio; con le Olimpiadi mostreremo al mondo le nostre eccellenze. In mezzo c’è un territorio che non va lasciato solo in preda alla logica dei grandi numeri. Una montagna in salute è una ricchezza per tutti i veneti” conclude Berton.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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