Elezioni regionali, Paola Roma si presenta: “Porto a Venezia la forza della nostra gente del Piave”

“Portare la forza della nostra gente del Piave” a Venezia: è con questo obiettivo che Paola Roma, sindaca di Ponte di Piave, ha inaugurato la sua campagna elettorale per le Regionali 2025. La presentazione ufficiale della sua candidatura nella lista della Lega a sostegno di Alberto Stefani si è svolta ieri sera, lunedì 3 novembre, nell’elegante cornice di Villa Faggiotto, trasformata per l’occasione in un salotto di conversazione.

L’evento ha confermato la volontà di Roma di “tradurre un decennio di amministrazione locale virtuosa in una visione politica regionale, ponendo l’accento sulla concretezza e sull’esperienza maturata sul campo, in particolare nella sanità e nel sociale“.

Dopo dieci anni alla guida di Ponte di Piave, Roma mette ora a disposizione della Regione “l’esperienza amministrativa, la concretezza dei risultati raggiunti e una visione fondata su comunità, sviluppo e sanità territoriale”. Quarantadue anni, laureata in Giurisprudenza, oltre al ruolo di prima cittadina riveste quello di presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana e della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.

Come sindaca ha guidato il Comune “verso una gestione virtuosa: oltre 2,9 milioni di euro di finanziamenti ottenuti da enti superiori grazie alla partecipazione a bandi regionali, nazionali ed europei, più di venti opere pubbliche completate, mantenimento inalterato delle tasse e dei tributi comunali. Ha inoltre promosso progetti di valorizzazione delle aziende e delle attività commerciali locali, dedicando da sempre grande attenzione al sociale, alla sanità e ai giovani. Un modello di buona amministrazione che ora vuole portare a disposizione di tutti i cittadini del Veneto”.

Nel suo ruolo di presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, Roma ha conseguito “risultati significativi: +60% di opportunità per i giovani tra i 18 e i 28 anni attraverso il Servizio Civile Universale, nuovi percorsi di inserimento nella Pubblica Amministrazione per under 30 e l’approvazione del Protocollo per l’Abitare con le parti sociali, volto a favorire una comunità più accogliente e sostenibile”.

L’attenzione alla sanità territoriale resta uno dei cardini del suo impegno come coordinatrice sociosanitaria dei Comuni dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Ha contribuito ai percorsi di realizzazione dei nuovi ATS (Ambiti Territoriali Sociali) e si è fatta promotrice di una sanità accessibile e vicina ai cittadini, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Tra i progetti sostenuti, quelli sulla prevenzione a 360 gradi e sull’invecchiamento attivo, nella salute mentale, nell’area delle dipendenze e nella sperimentazione del progetto di vita individuale personalizzato.

“La mia candidatura – ha sottolineato – nasce con l’obiettivo di portare in Regione la voce concreta delle comunità locali, unendo competenza amministrativa, visione e passione per il territorio”.

Nel corso del dialogo, Roma ha poi rivelato la genesi inattesa della sua discesa in campo: “Facevo parte di un gruppo di persone che ha dato una mano ad Alberto Stefani, il nostro candidato presidente, per quanto riguarda la stesura di un programma legato alla sanità, al sociale, ai giovani” ha spiegato. La candidatura è arrivata solo due settimane fa: “Sono stata chiamata da Alberto Stefani… non avevo preparato né foto né santini. Ho detto sì e quindi siamo qui stasera”.

Il suo leitmotiv, l'”Energia Veneta“, è stato subito collegato alla storia di resilienza della sua terra. “L’Energia Veneta è l’energia del popolo veneto che si è risollevato dopo la crisi del 2008, che anche durante il periodo del Covid ha saputo alzarsi in piedi e portare avanti le comunità,” ha affermato, sottolineando: “Siamo la locomotiva produttiva d’Italia, gente che davanti alle difficoltà ha come primo istinto quello di tirarsi su le maniche”.

“Credo nella forza delle persone e nella capacità dei nostri territori di fare squadra – ha aggiunto –. È importante fare, ma soprattutto fare bene e saperlo fare. L’Energia del Veneto è nelle sue persone, nella loro capacità di innovare, creare legami e costruire futuro. È questa la mia Energia Veneta”.

Nel suo ruolo di presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, il focus sul tema sanitario è stato centrale. Roma ha legato la sanità non solo all’efficienza delle strutture, ma anche all’integrazione con il sociale: “La cosa che ci ha insegnato perfettamente il Covid è la necessità di una sanità territoriale,” ha incalzato, promuovendo il passaggio delle risposte “dall’ospedale al territorio” e sottolineando il ruolo centrale che avranno le future 17 Case di Comunità nel tessuto sociosanitario locale. La visione è chiara: utilizzare la telemedicina e il teleconsulto, supportare infermieri e caregiver.

Ma non basta la tecnologia. Roma ha puntato il dito su un male silenzioso: “La piaga più importante è la solitudine”. Per questo, ha definito cruciale l’apporto del volontariato e delle associazioni sportive, considerate “sentinelle” nel territorio, che offrono prevenzione, cura e contrasto all’isolamento, spesso con un lavoro sottotraccia ma più tangibile che mai nell’utilizzo delle strutture e nel sostegno alla comunità.

Il programma di Roma si allarga all’economia e al welfare. La candidata ha posto l’accento sull’impegno in Regione nel sostegno delle imprese, definite “fondamentali per quello che danno al nostro sociale, a questa opportunità che danno alle famiglie” non solo in termini di innovazione e tecnologia, ma anche nella loro capacità di offrire servizi di welfare aziendale e risposte pratiche.

Parallelamente, Roma ha evidenziato la necessità di tutelare e spingere le produzioni locali (viticoltura, cereali, piccole produzioni) attraverso politiche regionali che favoriscano il “chilometro zero”. Ha sottolineato che l’agricoltore è il “primo custode del territorio assieme a noi”, legando così sviluppo economico e tutela ambientale.

Un tema di forte attualità è quello dell’abitare. Roma ha proposto soluzioni innovative, come il co-housing, per legare l’anziano che vive in un’abitazione troppo grande al giovane studente di medicina o delle professioni sanitarie. L’obiettivo è duplice: attrarre figure professionali sul territorio e contrastare la solitudine.

In conclusione, la candidata ha ribadito l’importanza della “comunità che diventa educante“, un modello che parte dai Comuni e che, attraverso l’impegno di tutti – dal volontario all’imprenditore – mira a dare ai giovani “delle opportunità perché possano scegliere il nostro territorio e possano avere anche un’opportunità per poter fare una famiglia”.

(Autore: Francesco Bruni)
(Foto: Francesco Bruni)
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