Bullismo alla primaria, i genitori dopo il vertice: “Delusi dall’assenza di alcune istituzioni. Scriveremo al Ministero”

Il Comune sostiene i laboratori per gli studenti delle medie
Foto di repertorio

Si è svolto ieri il vertice sul caso di bullismo in una scuola primaria di Conegliano.

Era stato lo stesso primo cittadino Fabio Chies ad annunciare l’iniziativa, così da poter trovare una soluzione per una situazione che non può più protrarsi.

Il caso era esploso dopo l’iniziativa voluta dal comitato spontaneo voluto dai genitori di alcuni alunni, che lo scorso mese aveva promosso un sit-in di fronte all’ingresso dell’edificio scolastico, per dire “basta” contro un caso di bullismo che stava mettendo in difficoltà alunni, famiglie e maestre.

In questa situazione l’amministrazione comunale aveva proposto di inserire degli educatori per un monte ore settimanali, chiarendo il fatto di voler fare ciò che era di propria competenza, per poter dare supporto verso la risoluzione di questa situazione.

E l’incontro di ieri era stato promosso proprio in questo senso, così da riunire le parti coinvolte in un colloquio utile per discutere a proposito degli strumenti più idonei a ritrovare la luce in questa situazione di buio.

Ma qualcosa è andato storto, a giudicare dal comunicato diffuso agli organi di stampa dal comitato spontaneo di genitori di alcuni alunni, i quali non hanno nascosto la propria delusione di fronte all’assenza dei rappresentanti di alcune istituzioni.

“In data 3 novembre si è svolto l’incontro promosso dal sindaco di Conegliano, finalizzato ad aprire un dialogo costruttivo tra tutte le istituzioni coinvolte nella problematica del bullismo, insieme a noi genitori. Purtroppo, nonostante la lodevole iniziativa del Comune, i rappresentanti delle principali istituzioni invitate (i genitori forniscono un elenco che include tra gli altri l’Istituto Comprensivo, l’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale, il Consultorio Ulss ndr) non hanno preso parte all’incontro e non hanno fornito alcuna motivazione per la loro assenza – si legge nella nota stampa -. Questa mancata partecipazione ha profondamente deluso le nostre legittime aspettative di avere risposte o, almeno, di avviare un dialogo chiarificatore. L’assenza di disponibilità al confronto da parte degli enti preposti ci fa temere una situazione di stallo istituzionale, sulle cui cause riteniamo doveroso essere informati, così da poter valutare consapevolmente come agire per il futuro dei nostri figli”.

“Ribadiamo la nostra assoluta disponibilità a un confronto onesto e costruttivo, sempre nell’interesse del benessere di tutti i minori coinvolti. Tuttavia, non intendiamo rimanere passivi di fronte alla mancanza di risposte da parte delle istituzioni, che dovrebbero tutelare i nostri figli – conclude la nota -. Chiediamo con fermezza che chi di competenza intervenga, senza ulteriori ritardi oppure ci renda partecipi degli scenari possibili, da qui alla fine dell’anno scolastico. Attesa la rilevanza dei fatti e delle tematiche in oggetto, invieremo il presente comunicato anche al Ministero dell’Istruzione e del Merito“.

(Autore: Arianna Ceschin)
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