“Mancano 90 giorni e ci dedico ogni giorno e ogni notte una buona parte della mia attenzione, perché il mondo guarderà al Veneto, a Milano, all’Italia”. Non usa giri di parole il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, arrivato ieri a Treviso per il tour elettorale a sostegno di Alberto Stefani.
Un occhio di riguardo lo avranno sicuramente le principali — e forse uniche — arterie che porteranno a Cortina. La parte bellunese dell’Alemagna è a volte chiusa a causa delle frane che minacciano la statale, mentre le varianti del Cadore saranno completate anche dopo i Giochi olimpici: la famosa “legacy” di cui tanto si parla.
“Abbiamo ereditato tanti ritardi quando siamo arrivati tre anni fa – ha ricordato Salvini –. Vi ricorderete che da una certa parte politica si diceva che la pista di bob a Cortina non si sarebbe mai realizzata. Adesso c’è. Ovviamente non è un lavoro facile: le varianti in Cadore ci sono, non posso prevedere cosa accadrà tra anni e non posso neppure prevedere le frane, ma posso lavorare perché il Veneto sia al massimo il 6 febbraio”.
Il ministro ha poi assicurato che Anas dispone di “progetti, idee, cantieri, tecnici e soldi per farlo”, aggiungendo: “E io mi fido”.
Situazione diversa invece per quanto riguarda il quarto lotto della Tangenziale di Treviso: “Ho finito tutti i soldi a Verona – scherza, o forse non del tutto, Salvini –. Tornando seri, quando avremo in mano la finanziaria capiremo cosa fare, ma l’impegno resta”.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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