C’è aria di tempesta a Ca’ Sugana. A meno di due settimane dalle elezioni regionali, la maggioranza che sostiene il sindaco Mario Conte sembra attraversare il momento di maggiore tensione dall’inizio del mandato. Tutto è iniziato venerdì, quando il primo cittadino — a margine dell’evento elettorale di presentazione del candidato consigliere leghista Riccardo Barbisan — ha di fatto “prenotato” la futura guida del Comune di Treviso a un nuovo sindaco leghista.
Un’uscita che non deve essere di certo piaciuta agli alleati di Fratelli d’Italia, già in fibrillazione per gli equilibri interni e le prospettive post-regionali. La replica, durissima, è arrivata il giorno dopo: dal gazebo allestito in via Roma a sostegno del candidato montebellunese in Regione Claudio Borgia, l’avvocato Fabio Crea ha attaccato frontalmente Conte sulla sicurezza, accusandolo addirittura di aver fatto “peggio di Manildo”, l’ex sindaco di centrosinistra.
Un attacco che, nel silenzio dei vertici locali di Fratelli d’Italia, ha scatenato la reazione dei leghisti in consiglio comunale, che hanno diffuso una nota durissima, interpretata da molti come l’atto che potrebbe sancire la rottura definitiva tra i due partiti a Treviso.
“Il gazebo organizzato da Fabio Crea in via Roma non è un episodio isolato, ma un gesto politico ben preciso. Scegliere via Roma, la cosiddetta “zona rossa”, per attaccare il sindaco Mario Conte — accusandolo addirittura di aver fatto “peggio di Manildo” sulla sicurezza — significa decretare nei fatti la fine dell’alleanza comunale tra Fratelli d’Italia e la Lega”.
Nella nota, i leghisti chiedono ai meloniani “chiarezza e coerenza”, invitando gli assessori di Fratelli d’Italia a “rassegnare le dimissioni” se davvero condividono la linea di Crea.
“Non si può governare Treviso durante la settimana e fare opposizione al sindaco nel weekend — prosegue la nota —. Se questa è la linea di Fratelli d’Italia, allora gli assessori del partito presenti in giunta dovrebbero rassegnare le dimissioni per coerenza. Diversamente, il loro silenzio avvalla le critiche al sindaco e all’amministrazione”.
I leghisti si spingono anche oltre, chiamando in causa la responsabilità nazionale del partito della premier: “Fratelli d’Italia esprime il Ministro della Giustizia. Chi ha la responsabilità di quel dicastero ha il dovere di garantire che chi delinque paghi la giusta pena, invece di continuare a reiterare liberamente i propri misfatti. La sicurezza non si conquista con gazebo e slogan, ma con leggi giuste, pene certe e istituzioni che collaborano, non che si attaccano a vicenda».
Nel frattempo, per oggi è atteso un vertice tra il senatore Luca De Carlo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, e gli assessori meloniani di Treviso. L’obiettivo sarebbe quello di ricucire lo strappo e chiarire la posizione del partito in giunta.
(Autore: Simone Masetto)
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