Ieri domenica pomeriggio il Tempio monumentale di San Nicolò ha ospitato un evento musicale di rara profondità: il “Concerto Meditativo” tenuto dal Maestro Sergio De Pieri. Un ritorno a casa emozionante e solenne per l’organista, pianista e maestro di fama mondiale, che a 92 anni ha dimostrato una vitalità e una maestria interpretativa che travalicano il tempo.
L’appuntamento ha oltrepassato i confini della semplice esibizione, si è trattato di un vero e proprio omaggio a un artista che ha portato il nome di Treviso nel mondo, guadagnandosi il titolo di “Sir” in Australia per i suoi immensi meriti culturali. Seduto alla consolle dello storico organo Callido, De Pieri ha guidato il pubblico attraverso secoli di musica sacra e virtuosismo.
Intervistato dopo l’esibizione, il Maestro ha espresso la profonda emozione nel suonare l’organo di San Nicolò, superando il mero significato professionale in favore di un legame spirituale e affettivo.
“È una grande emozione sempre, specialmente questo Callido” ha confessato De Pieri, sottolineando come lo strumento sia “uno dei più belli che abbiamo nel Veneto”. La sua relazione con il Tempio è unica: “È come se fosse casa mia. Che emozione sentire il campanone quando sono entrato… e poi la bellezza del Tempio di San Nicolò. È una cosa unica”. Per un artista abituato ai più grandi teatri internazionali, il ritorno in patria rappresenta la radice inossidabile della sua arte.
Il concerto è stato impostato come un dialogo intimo tra l’organo e le voci, grazie all’intermezzo vocale affidato alle eccellenti performance di Raffaella Benori, Silvia De Toffol, Ettore Macrì e Giuseppe Fornasier.
La sezione organistica curata dal Maestro De Pieri ha spaziato dal barocco francese e tedesco fino a una toccante composizione originale:
· Apertura Francese: Il programma è iniziato con la leggerezza e l’eleganza di F. Couperin (Ciacone) e L.C. D’aquin (Le coucou, All’Elevazione, All’Offertorio), brani che hanno subito messo in luce la capacità del Maestro di far cantare lo strumento con grazia cristallina.
· Capolavori Tedeschi: Il cuore del concerto ha pulsato con il rigore e la drammaticità di D. Buxtehude e J.S. Bach, dove l’interpretazione di De Pieri ha unito tecnica impeccabile e una profonda comprensione della polifonia.
Gli intermezzi vocali hanno arricchito la riflessione, eseguendo pagine di A. Banchieri, M. Grancini, e capolavori rinascimentali come l’intenso Ave verum di W. Byrd.


Il momento di maggior emozione è arrivato con l’esecuzione della sua composizione, “Tramonto sul Murray River”. Il brano, un connubio sonoro tra le rive del Sile (dove è nato a Casier) e i vasti paesaggi australiani (la sua “seconda nazione”), ha rievocato l’orizzonte oceanico, confermando il legame profondo tra l’artista e la terra che lo ha insignito del titolo di Sir.
Il pubblico trevigiano ha tributato al Maestro una lunga e calorosa standing ovation, non solo per l’esecuzione, ma per la sua inesauribile passione. Riguardo alla fonte della sua energia a 92 anni, De Pieri ha offerto un consiglio illuminante ai giovani musicisti: “Bisogna essere positivi e guardare sempre alla bellezza delle cose. È un approccio che mi ha accompagnato: non concentrarsi sul negativo, ma credere sempre che il giorno che verrà sarà più luminoso. E con una luce negli occhi che tradisce la sua età, ha concluso: “Mi sembra di tornare bambino quando suono. E allora, la bellezza è proprio quella”.
(Autore: Francesco Bruni)
(Foto e video: Francesco Bruni)
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