Elezioni regionali. “Trent’anni di politiche da cambiare”, la sfida di “Pace Salute Lavoro”

Si è presentata oggi lunedì a Conegliano la lista Pace Salute Lavoro per la circoscrizione di Treviso, una “lista di sinistra, ecologista e pacifista” che entra in campo per le elezioni regionali a sostegno del candidato presidente Giovanni Manildo. L’evento ha messo in luce una proposta che rivendica con forza un’identità di sinistra, senza rinunciare a un approccio pragmatico, focalizzato sulla necessità di una netta discontinuità con trent’anni di politiche regionali.

Gabriele Zanella, segretario regionale di Rifondazione Comunista e capolista, ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza dell’accordo con il centro-sinistra: “L’abbiamo fatto perché riteniamo di essere perfettamente in sintonia con la coalizione e con il candidato presidente sulla necessità di una netta discontinuità rispetto alle politiche che la Regione Veneto ha portato avanti in questi anni,” ha dichiarato.

L’attacco si è concentrato sulle scelte infrastrutturali e di bilancio della destra. La denuncia è stata indirizzata in primo luogo verso le “grandi opere inutili e dannose come la Pedemontana” e verso quel “modello economico che ha impegnato il bilancio regionale per decenni, lasciando il territorio indietro sui servizi essenziali”.

Le tre parole d’ordine che danno il nome alla lista – PaceSaluteLavoro – sono state sviluppate dai candidati come le priorità assolute per una svolta.

Il tema del lavoro è stato affrontato in termini di dignità, salario e, soprattutto, sicurezza. I candidati hanno denunciato l’aumento vertiginoso degli infortuni e delle morti sul lavoro.

Lucia Tundo, co-segretaria provinciale di Rifondazione Comunista, ha messo in luce la crisi occupazionale e demografica. “Stiamo perdendo delle forze di lavoro importantissime, qualificatissime, perché la maggior parte dei ragazzi che se ne va ha titoli di studio. Noi dovremmo creare qui delle condizioni per cui i ragazzi restino” ha affermato, evidenziando i problemi legati alle politiche abitative e allo stato critico del trasporto pubblico.

Stefano Mandelli, co-segretario provinciale e giovane coneglianese, ha posto l’accento sulle politiche di controllo legate alla sicurezza sul lavoro: “Le morti sul lavoro in Veneto sono una piaga, noi portiamo questo in dote alla coalizione, è una battaglia che non inizia con le elezioni regionali” ha chiosato, denunciando in particolare la nuova normativa di rotazione del personale che indebolisce l’esperienza degli ispettori a servizio delle aziende sanitarie locali incaricati di prevenire infortuni e malattie professionali.

La questione salariale è centrale per la lista, che chiede un intervento regionale. Nicoletta Bianchi, impiegata in esodo e candidata indipendente, è stata netta: “C’è una deregulation totale a livello di normativa… ci vuole un salario minimo che parta almeno da 10 euro all’ora perché non andiamo da nessuna parte con gli stipendi che propongono ai nostri ragazzi”.

La sanità è considerata la vittima principale delle politiche di privatizzazione. La lista chiede il potenziamento dei servizi, della medicina territoriale e della salute mentale, denunciando “liste d’attesa enormi”.

Paolo Zanatta, infermiere in pensione con 25 anni di esperienza in rianimazione ed eroe Covid, ha portato la voce del personale sanitario: “I danni della privatizzazione della sanità sono sempre più evidenti. Gli stipendi degli infermieri sono troppo bassi e questo li porta a scappare dall’Italia: vanno in Svizzera,  in Inghilterra” evidenziando la crisi che svuota gli ospedali pubblici.

Il candidato Renato Marangon, psicoterapeuta e membro del personale ATA, ha posto l’accento sul tema della prevenzione. «Oggi – ha osservato – c’è poca attenzione verso le attività di prevenzione. Se una persona ha qualche difficoltà psicologica, è costretta a rivolgersi a un professionista privato, spendendo 80, 90 o anche 100 euro a seduta. Ma curare costa molto di più che prevenire: promuovere comportamenti sani e non a rischio è la vera forma di risparmio e di tutela della salute pubblica».

Il terzo pilastro è la pace, intesa non solo come valore etico, ma come scelta politica contro la guerra e contro il sistema economico che la alimenta.

“La pace – ha ribadito Mandelli – è per noi una priorità, sia per la vita collettiva sia per la giustizia sociale”. Ha inoltre criticato apertamente la cosiddetta “riconversione bellica” proposta da alcuni come risposta alla crisi economica.

Sul fronte ambientale, la denuncia è arrivata dalla candidata indipendente Liliana Salvador, attivista ambientale e pacifista: “Abbiamo un territorio che è devastato dalla monocultura, una monocultura intensiva che spesso ha pesanti conseguenze sia sul piano ambientale che su quello della salute pubblica”. La lista propone l’utilizzo dell’addizionale IRPEF e l’aumento dell’IRAP per le attività più inquinanti, al fine di finanziare lo stato sociale e la transizione ecologica.

A completare il mix di militanti esperti e candidati indipendenti anche Marco Tuono, laureato in psicologia e professore a contratto, e la giovanissima Aurora Allegro (classe 2006), studentessa lavoratrice e attivista per la Palestina.

Concludendo, Zanella ha riaffermato l’impegno della lista oltre la competizione elettorale: “Non siamo qui solo per le elezioni, siamo un partito attivo da anni nel territorio, siamo stati presenti, visibili e attivi in molte battaglie. “L’obiettivo è portare a queste lotte, a queste vertenze, a queste istanze, rappresentanza e risonanza anche dentro le istituzioni, in Consiglio Regionale”.

(Autore: Francesco Bruni)
(Foto: Francesco Bruni)
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