Un punto ad alto tasso adrenalinico: è quello che la Dolomiti Bellunesi raccoglie allo stadio “Dal Molin”, nella tana dell’Arzignano Valchiampo. Dopo due sconfitte di fila, il quinto pari stagionale (2-2, gol pt 12′ Mignanelli, 45′ Toniolo; st 35′ Minesso, 45′ Clemenza su rigore) muove la classifica e, soprattutto, rispecchia il carattere di una squadra che, una volta incassata la rimonta in circostanze rocambolesche, ha la forza di rialzare la testa. E di ristabilire l’equilibrio, grazie a un “dieci” a cui scorre il sangue nelle vene: Luca Clemenza, glaciale dal dischetto al 90esimo minuto. E Mignanelli, una volta archiviato il turno di squalifica, bagna il suo rientro con la rete del momentaneo vantaggio, ispirata dall’assist-man Marconi. A proposito di attaccanti decisivi, è Olonisakin a procurare il penalty del definitivo 2-2: alla “freccia” nigeriana bastano meno di 5′ per lasciare un’impronta determinante sullo scontro diretto in terra vicentina.
FUORI “MONDO”
Mister Bonatti deve rinunciare a Mazzocco e Masut a centrocampo, Toci e Scapin in attacco. In più, come se non fosse già abbastanza, è costretto ad alzare bandiera bianca anche uno dei perni della difesa: Davide Mondonico. Così, nel cuore della retroguardia a tre, ritrova posto Milesi. E in mediana, Mignanelli non calpesta le solite zolle, lungo la corsia di sinistra (su cui sgomma Alcides), ma agisce più centralmente. Davanti, invece, il punto di riferimento è Marconi, con Clemenza chiamato a legare i reparti e a cucire trame di gioco.
ARREMBANTE
L’inizio dei dolomitici è arrembante. Al 6′, Alcides obbliga Manfrin a un intervento con i pugni, su un gran destro da fuori, mentre al 12′ Clemenza spalanca un corridoio più che invitante per Marconi, abile a involarsi verso la porta e ancor più bravo, e altruista, a servire Mignanelli il quale non ha difficoltà ad appoggiare la sfera nel sacco. Ma l’Arzignano non ci mette molto a reagire, e per Consiglio c’è del lavoro da sbrigare: in primis, per “disinnescare” un tiro velenoso, da posizione defilata, di Lanzi. Quindi sulla volée di Moretti, che sfrutta un cross dalla destra e calcia a colpo sicuro: l’estremo difensore di scuola Genoa, però, devia d’istinto sopra la traversa. E si rende protagonista di una parata strepitosa. Solo che i padroni di casa collezionano corner: saranno ben 6. E sull’ultimo, allo scadere, impacchettano l’1-1 con un colpo di testa di Toniolo, autore del classico gol dell’ex.


NUOVA LINFA
Anche nella ripresa l’approccio è corretto. E Manfrin è costretto a salvare due volte nell’arco di pochi secondi: su un tiro-cross di Agosti e, soprattutto, sull’incornata di Alcides. Nella circostanza, oltre al portiere gialloceleste, è provvidenziale ancora Toniolo, che in anticipo nega a Barbini il tap-in vincente. Risponde pure l’Arzignano con Mattioli (Consiglio blocca sicuro) e Lakti, il cui tiro termina fuori di poco. Bonatti, allora, cala sul tavolo due carte come Brugnolo e Cossalter. E proprio Thomas – col sinistro, dopo aver superato un avversario con un’elegante finta – obbliga Manfrin a superarsi. Nel finale succede di tutto: mancano 10 minuti quando una carambola sul rinvio di Milesi permette a Minesso di ritrovarsi a tu per tu con Consiglio e di segnare la rete del ribaltone. I dolomitici, comunque, non arretrano di un centimetro. E trovano nuova linfa da Olonisakin, atterrato in area da Coppola: è rigore. E, dagli 11 metri, Clemenza non sbaglia. Proprio come avvenuto nel “monday night” con la Triestina, sempre nei minuti conclusivi. Un pareggio tanto prezioso quanto meritato.
L’ANALISI
«Sono dispiaciuto – analizza mister Andrea Bonatti – perché abbiamo preso un brutto gol all’ultimo secondo del primo tempo. E uno ancor più brutto nella ripresa. Nonostante le difficoltà, con tanti giovani e all’interno di un evidente percorso di crescita, è chiaro che certi errori possono compromettere la prestazione. Dobbiamo fare meglio, anche se in termini di spirito e atteggiamento potevamo essere premiati col bottino pieno. Abbiamo tenuto botta, ma siamo mancati nei piccoli dettagli. E questa inerzia va cambiata».
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Giuseppe De Zanet)
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