Sono state più di mille le persone che oggi giovedì, nella chiesa arcipretale di Farra di Soligo, hanno dato l’ultimo saluto a Samuel Vincenzi, 15 anni, stringendosi attorno alla sua famiglia in un grande abbraccio corale capace di unire un intero paese.
“Ciao Samuel” recitava sobriamente l’epigrafe che annunciava le esequie di questo pomeriggio e la veglia di preghiera che si è tenuta ieri sera, sempre nell’arcipretale farrese.
A piangere Samuel ci sono la mamma Dania, il papà Simone, la sorella Isabel, i nonni, gli zii, i cugini, tutti gli altri parenti e i tanti amici che lo hanno accompagnato nel suo cammino. In epigrafe la famiglia ha voluto ricordare anche “tutta la comunità”, chiedendo di non inviare fiori, ma di devolvere eventuali offerte ad associazioni del territorio impegnate nel sostegno ai giovani e alle famiglie. Le donazioni vengono raccolte direttamente dai familiari.


Tra i presenti, in prima fila, c’era il sindaco Mattia Perencin, in rappresentanza dell’intera comunità, la dirigente scolastica e molte docenti di Samuel, insieme a una numerosa rappresentanza di compagni di classe e di istituto. La scuola ha voluto così testimoniare vicinanza alla famiglia e condividere il dolore per una vita spezzata troppo presto.
Durante la Messa, la comunità si è raccolta attorno alla famiglia di Samuel ascoltando le letture che richiamano la speranza cristiana. Nelle parole di San Paolo è stato ricordato che è Dio che giustifica e che nulla può separarci dal suo amore in Cristo Gesù: né la morte, né le prove che segnano la vita.
Il Vangelo proclamato è stato quello della risurrezione del figlio della vedova di Nain: Gesù incontra un corteo funebre, si commuove davanti al dolore di una madre che ha perso l’unico figlio, ferma il corteo, si avvicina e dice al ragazzo: “Alzati”. Il giovane si rialza e viene restituito a sua madre.
Nell’omelia, il sacerdote ha richiamato quell’episodio, accostandolo alla storia di Samuel e al dolore della sua famiglia. In particolare si è rivolto ai ragazzi e ai giovani presenti, invitandoli a non lasciarsi schiacciare da ciò che è passeggero ma a “rialzarsi”, cercando ciò che dà senso alla vita, riscoprendo la bellezza della propria famiglia, delle amicizie vere, del tempo condiviso e dell’impegno quotidiano.
È stato ricordato come, anche nei momenti più drammatici e oscuri, la fede annunci una presenza: quella di Gesù che accompagna, sostiene e non abbandona. Nelle mani di Dio, ha sottolineato il celebrante, la vita di Samuel è custodita, e la comunità è chiamata a restare accanto a chi soffre con una vicinanza concreta, discreta e fedele nel tempo.
Nella Preghiera dei fedeli sono stati affidati al Signore la mamma, il papà, la sorella, i nonni, gli zii, i cugini e tutti i parenti, perché trovino consolazione nella fede e nella solidarietà della comunità. Si è pregato per gli adolescenti e i giovani, perché possano vivere questo tempo della loro vita con entusiasmo e responsabilità, anche nel mondo digitale, e perché incontrino comunità capaci di ascoltarli e di camminare con loro.
Durante la celebrazione è stata letta anche una lettera, scritta da un’amica a nome del gruppo di Samuel, che ha commosso la chiesa: “Quando avremo bisogno di un soffio di forza in più, tu che ora sei nella luce diventa la nostra, diventa il nostro segno piccolo ma potente che ci fa capire che sei vicino. Siamo certi che ti rivedremo da qualche parte, in un luogo dove le mancanze non fanno più male, dove gli abbracci durano più di un istante e i nostri sorrisi non finiscono mai. E quando accadrà, quando finalmente ti saremo così vicini, basterà un sorriso per riconoscerci e tutto tornerà a posto. Fino a quel momento cammineremo anche per te, parlando di te, ricordandoti come meriti. Resta con noi, ti vogliamo bene per sempre. Il tuo gruppo”.
Molti presenti hanno notato un piccolo uccello che, durante la celebrazione, ha volteggiato più volte sopra le teste dei fedeli, come un segno discreto, quasi un pensiero di (e per) Samuel.
Al termine della celebrazione, l’affidamento di Samuel alla misericordia di Dio ha chiuso il rito in un clima di profondo raccoglimento. Nel silenzio del sagrato, tra abbracci e lacrime, è risuonato il pensiero condiviso da tutti: “Samuel, ci mancherai tantissimo. Ti penseremo sempre”.
(Autrice: Mihaela Condurache)
(Foto: Mihaela Condurache)
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