Il Comune di Treviso aumenta – dopo oltre dieci anni – le tariffe di diversi servizi: nidi, mense, scuolabus, palestre, parcheggi e cimiteri. Una decisione definita “obbligata” dalla giunta, che rivendica però un lavoro “responsabile” per mantenere inalterati i servizi alle famiglie, alle scuole, al sociale e allo sport. La manovra si è resa necessaria per l’approvazione del bilancio di previsione del prossimo triennio che, a causa dell’aumento del costo della vita che non ha colpito solo i cittadini ma anche il Comune, vedeva un ammanco di quasi un milione all’anno.
“Siamo contenti di dover ritoccare le tariffe ai nostri cittadini? Assolutamente no. Ma lo spirito che ha animato me e la giunta è uno spirito di responsabilità verso una comunità che vogliamo continuare a sostenere – ha commentato il sindaco Mario Conte durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato tutti gli assessori -. Ho letto che le opposizioni parlano di 1.700 euro di aumento: fake news messe in giro solo per spaventare, e spesso da chi in passato aveva quasi dimezzato il sostegno alle scuole paritarie. Senza il Comune di Treviso, quella sì sarebbe stata una vera stangata”.
L’assessore al Bilancio Riccardo Barbisan, neo eletto consigliere regionale, ricorda che molte tariffe erano “sospese nel tempo” dal 2010 al 2014: “Abbiamo tenuto duro finché è stato possibile – dice – ma i costi di energia, personale e manutenzioni sono aumentati anche del 30%. Oggi interveniamo con aumenti mirati, mantenendo Treviso il capoluogo più conveniente del Veneto”.
Parcheggi: tariffe aumentate e si paga anche dalle 12 alle 15, “ma resta la domenica gratuita”.
Una delle scelte più discusse è senza dubbio l’aumento delle tariffe dei parcheggi e l’introduzione della sosta a pagamento nella fascia 12-15. “Non siamo felici di aumentare nulla, ma il bilancio va chiuso e non possiamo pensare che il Comune sia qualcosa di estraneo alla società – commenta l’assessore all’urbanistica Andrea De Checchi – Anche dopo questi adeguamenti Treviso resta il capoluogo con i parcheggi meno cari del Veneto”.
“Abbiamo individuato la fascia meno impattante per le attività commerciali – commenta l’assessore al commercio Rosanna Vettoretti – quella della pausa pranzo, in cui molti negozi sono chiusi, in questo modo abbiamo evitato aumenti più pesanti lasciando la sosta gratuita alla domenica.
Palestre: +2,4 euro al mese per un ragazzo
Aumentano anche i prezzi delle palestre, con l’assessore allo Sport Alessandro Manera che difende una scelta “a tutela delle famiglie”: “La media dell’aumento è 2,4 euro al mese per chi si allena tre volte a settimana. Le nostre palestre costano 7 euro l’ora: nel privato si paga anche cinque volte tanto. Così nessun ragazzo verrà allontanato dallo sport”. A dimostrare, secondo Manera, la convenienza delle palestre e di impianti sportivi trevigiani il numero altissimo di richieste che ogni anno deve affrontare il Comune anche da società che arrivano da altre zone della provincia.
Nidi: aumento medio 66 euro, ma restano i più economici del Veneto
L’assessore al Sociale Gloria Tessarolo ricorda che le tariffe erano ferme dal 2010 con gli asili nido del Comune che offrono anche servizi che difficilmente si trovano in altre città come i pannolini e il lavaggio degli indumenti. Un peso importante nel bilancio lo ha anche il sociale, con il Comune che è deciso a non lasciare indietro nessuno. “L’aumento medio è di 66 euro, pari al 24%, meno dell’Istat. Abbiamo rivisto le fasce ISEE ma salvaguardato le esenzioni più alte del Veneto. I nostri nidi mantengono standard qualitativi altissimi e costi inferiori al privato”.
Mense e scuolabus: costi alle stelle per personale e carburanti, aumenti da settembre 2026
Ad aumentare anche il costo di mense e trasporto pubblico con il bando che è in scadenza quest’anno. L’aumento delle tariffe è riconducibile al costo maggiore che devono affrontare le aziende come quello del carburante e delle materie prime. “Il personale della mensa costa il 12% in più, i carburanti sono schizzati – commenta l’assessore Gloria Sernagiotto -. Uno scuolabus costa 52 mila euro più Iva, a fronte di 4.400 euro che incassiamo dalle famiglie. Continueremo però a sostenere 500 mila euro l’anno per mantenere le agevolazioni e garantire gli esonerati”.
Teatro e cultura: aumenti già effettuati
L’assessore Maria Teresa De Gregorio ha voluto ricordare come gli adeguamenti del teatro sono già stati fatti e accolti positivamente: “Quest’anno abbiamo raggiunto 708 abbonamenti, un numero record – Le famiglie hanno capito la necessità di sostenere una produzione di qualità”. Invariato invece il costo di ingresso ai musei.
Cimiteri: +15,5%, ma restano sotto la media
Aumentate anche le tariffe cimiteriali con la crescita dei costi dei loculi, dei lumini, delle sepolture, delle procedure di tumulazione ed esumazione. “Abbiamo adeguato le tariffe del 15,5% – commenta l’assessore Sandro Zampese – restando comunque sotto la media degli altri capoluoghi, che aggiorneranno le tariffe nel 2025 mentre noi le abbiamo già proiettate al 2026”.
“Questa non è un’amministrazione che si sottrae alle responsabilità. Facciamo quadrare i conti continuando a sostenere famiglie, scuole, sport, attività produttive, sociale e cultura. Siamo e continueremo a essere un Comune che investe, non che taglia. Se potessi azzerare le tariffe, l’avrei annunciato ieri all’inaugurazione dell’albero di Natale. Ma viviamo tutti nella stessa realtà: è aumentato tutto, anche per le casse comunali” il commento conclusivo di Conte.
Duri in questi giorni i commenti delle varie associazioni di categoria, che hanno lamentato soprattutto una “poca trasparenza nella comunicazione degli aumenti”. “Sarà mia cura contattarli e recuperare il dialogo, anche scusandomi se sarà necessario – la risposta di Conte -, però ripeto che stiamo parlando di un adeguamento quasi tecnico, potrebbero esserci i margini per intervenire assieme a loro per degli adeguamenti migliorativi”.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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