Questa mattina sono stati inaugurati i nuovi spazi dell’Unità operativa complessa di Radioterapia oncologica, alla Cittadella della Salute (edificio 29) dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
Uno spazio che usufruisce di macchinari innovativi e per il quale sono stati necessari circa 6 mesi di lavori, trasferimento compreso.
L’Unità, guidata dal primario Fabio Ferrarese (che ha raccolto il testimone dal dottor Alessandro Gava, il quale è stato ringraziato per quanto fatto), conta al suo interno una decina di medici, 19 tecnici radiologi, 6 infermieri, 3 operatori sociosanitari, 4 tecnici amministrativi.
Tutto con il supporto di alcuni fisici sanitari, impegnati nel tarare i macchinari, di alcuni volontari in determinati orari di segreteria e dell’associazione “Solo pensieri positivi”.
Facendo un’analisi complessiva, al momento le tipologia tumorali più diffuse sono il tumore al seno (40%), alla prostata (30-35%) e al colon retto. Quest’ultima patologia è in crescita e si sta abbassando l’età dell’incidenza (alcuni pazienti hanno appena 18 anni).
“Questa inaugurazione è un evento molto importante, dato che è un luogo per accogliere persone malate, bisognose di conforto”, ha affermato Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2, il quale ha spiegato che in reparto vengono messe in campo tecniche di radioterapia mirata, impiegate per aggredire le patologie tumorali, in maniera tale da diminuire metastasi e dolori, riducendo la dose di radiazione ai tessuti sani circostanti.


Così facendo, aumenta l’efficacia delle terapie sui bersagli tumorali.
Attualmente sono seguiti ben 2 mila pazienti all’anno, di cui il 90% affetti da patologie oncologiche, per un totale di 35 mila prestazioni annue.


Per tutta l’operazione sono serviti 5 milioni di euro, che hanno consentito l’arrivo di macchinari “dall’elevata tecnologia”, così come è stato ribadito, tra cui un apparecchio per la brachiterapia ad alta dose (impiegato in particolare per i tumori ginecologici, polmonari e dell’apparato digerente), per la roentgenterapia (per il trattamento dei tumori superficiali della pelle), un acceleratore Novac per la radioterapia intraoperatoria (eseguita in sala operatoria, a seguito dell’esportazione di un tumore, usato specialmente per il tumore al seno).


Allestita anche una sala infusioni per pazienti oncologici, dove vengono eseguite cure, medicazioni e altre prestazioni assistenziali complesse, senza la necessità di doversi recare al pronto soccorso.
“Quella di Treviso è tra le prime radioterapie del Veneto, grazie ai dottori Gava e Ferrarese” ha aggiunto Benazzi.


“Nel buio della malattia si apre una luce – il commento di Gloria Tessarolo, assessore ai Servizi alla persona e al Sociale del Comune di Treviso -. Investire nel miglioramento degli ambienti sanitari qualifica il lavoro dei professionisti. Ringrazio le imprese e coloro che hanno deciso di investire, donando le strumentazioni”.


“Ho iniziato a lavorare in Radioterapia da internista nel 1990 – la premessa fatta dal primario Ferrarese -. Abbiamo acquisito quattro acceleratori lineari, di cui 3 ricondizionati e uno nuovo. In questa maniera possiamo garantire trattamenti radiochirurgici elevati. Attualmente abbiamo 2 mila pazienti all’anno, di cui 1.600 alla loro prima visita”.


Tra i servizi erogati, anche una forma di telemedicina, pensata per ridurre al minimo il disagio dei pazienti.


“Siamo un gruppo di persone fantastiche, che ci aiutiamo a vicenda – ha proseguito il primario -. Trattiamo circa 160-180 pazienti al giorno e c’è la possibilità di inserimento di altri anche all’ultimo minuto, così da non avere liste di attesa“.


Le sale d’attesa e gli ambulatori dove i pazienti vengono sottoposti alle terapie sono stati pensati in maniera tale da risultare accoglienti, grazie alla presenza di acquari e di immagini legate a paesaggi lacustri e marini, pensati per sollevare l’umore dei pazienti.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
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