Si è svolta a Susegana la settima ed ultima tappa, dal titolo “Digital Transformation“, di Capitalismo Sociale 5.0, il progetto che vuole rafforzare il legame tra Banche di Credito Cooperativo e imprese mutualistiche, costruendo un ponte tra realtà che condividono le stesse radici e valori.
L’iniziativa è promossa da Federazione del Nord Est – l’organismo associativo che riunisce Banca Adria Colli Euganei, Banca Prealpi SanBiagio, BVR Banca Veneto Centrale e CortinaBanca – e da Confcooperative Veneto, con il sostegno di Fondosviluppo e la collaborazione di Salone d’Impresa e Irecoop Veneto.
Il progetto, articolato in due fasi, prevede dapprima una serie di sette eventi territoriali – uno per provincia – con la presentazione di esperienze cooperative esemplari; seguirà la raccolta di 25 casi di successo che diventeranno un libro e una serie di podcast.
La tappa di Treviso: come le nuove tecnologie favoriscono il lavoro nelle cooperative
Secondo Confcooperative Belluno e Treviso, il tessuto cooperativo nelle due province conta 133 imprese mutualistiche, con oltre 33 mila soci, circa 9 mila addetti e un valore della produzione di quasi un miliardo e 800 milioni di euro, rappresentando una componente essenziale del sistema economico e sociale locale.
Tema di quest’ultimo incontro è stata la trasformazione digitale, una sfida cruciale per le cooperative, che valorizza le competenze umane liberandole dalle attività ripetitive e consentendo di concentrarsi su innovazione e creatività. Le nuove tecnologie, dall’automazione all’IA, non si limitano a osservare il futuro: lo costruiscono, offrendo strumenti per generare valore nel tempo. Ne hanno discusso le cooperative Insieme Si Può Scs, Eureka Scs, Kirikù Scs e Noi Group Scs. Queste quattro realtà generano un fatturato di oltre 75 milioni di euro e contano più di 1900 dipendenti.
Innovazione tecnologica al servizio della cooperazione
L’adozione della digitalizzazione all’interno delle cooperative associate evidenzia progressi reali ma anche margini di miglioramento. Secondo Confcooperative, nel 2023, su 99 cooperative che hanno sottoposto il proprio “Digital Maturity Assessment”, il 63% è risultata con un livello di digitalizzazione considerato adeguato, il 32% ancora non sufficiente e solo il 5% con un livello avanzato. Ciò dimostra come molte cooperative abbiano compiuto passi avanti nell’uso di strumenti digitali, anche se la trasformazione tecnologica non è ancora uniforme né consolidata in tutte le realtà. Tra le strategie maggiormente adottate emerge la “lead generation” (53%), mentre l’e‑commerce coinvolge solo una minoranza (circa il 10%) e l’uso di sistemi gestionali complessi (ERP o CRM) rimane limitato.
La digitalizzazione, se implementata con consapevolezza e investimento, può rappresentare per le cooperative un mezzo per migliorare organizzazione interna e rapporti con soci e comunità, ottimizzare processi ripetitivi, e rafforzare la loro capacità di risposta alle esigenze del mercato e del territorio. In questo senso, il digitale si rivela uno strumento per rendere il modello cooperativo più efficiente, moderno e resiliente, mantenendo al centro i valori mutualistici e sociali.
Le esperienze a confronto
Le esperienze delle cooperative trevigiane protagoniste della tappa di Capitalismo Sociale 5.0 mostrano come abbiano saputo integrare strumenti digitali e nuove tecnologie nei loro modelli cooperativi, trasformando le sfide della digitalizzazione in opportunità concrete di innovazione, crescita e valore per il territorio, senza perdere le radici cooperative che le contraddistinguono.
- Insieme Si Può Scs (Treviso) ha iniziato nel 2019 un importante processo di digitalizzazione definendo il modello organizzativo, la mappatura dei processi aziendali, ed internalizzando la gestione delle paghe, oltre a sviluppare un controllo di gestione accurato. Questi risultati sono stati possibili grazie a notevoli investimenti nei principali software dedicati.
- Eureka Scs (Castelfranco Veneto) operante nel settore della lavanderia industriale, principalmente per residenze per anziani, ha avuto l’importante intuizione strategica di utilizzare nuove tecnologie per il monitoraggio del processo dell’indumento dell’ospite.
- Kirikù Scs (Montebelluna) ha un recente passato fatto di introduzione di software per il mondo sociale. La sua collaborazione con l’ente pubblico ha permesso la creazione di un “Ambiente digitale” fatto di integrazione tra dati e percorsi formativi, repository, connessioni via smartphone e pc.
- Noi Group Scs (Castelfranco Veneto) utilizza tutti gli strumenti digitali principalmente come strumento di velocizzazione dei processi tra back office, clienti ed utenti, e data entry. Sta elaborando una profonda “visione del futuro”, attraverso l’analisi dei future studies e gli strategic foresight.
Le cooperative protagoniste
Insieme Si Può Scs (www.insiemesipuo.eu)
Con oltre 40 anni di esperienza, Insieme Si Può nasce con l’obiettivo di rispondere ai bisogni sociali delle comunità locali. Nel tempo diventa una cooperativa sociale multisettoriale di tipo A, attiva nella progettazione e gestione di servizi sociosanitari, sociali, educativi, formativi e tecnici, operando sia in appalto sia in titolarità diretta. Fortemente radicata nelle province di Treviso, Venezia, Vicenza e Pordenone, basa la qualità dei propri interventi sulla conoscenza diretta del territorio e sulla capacità di costruire percorsi di inclusione e crescita per le persone e le comunità. Insieme Si Può Scs registra un fatturato di 42 milioni di euro e conta circa 1000 dipendenti.
Eureka Scs (www.lavanderiaeureka.it)
Eureka Scs opera dal 1988 ed è una cooperativa sociale di tipo B con l’obiettivo di coniugare efficienza economica e impatto sociale. Specializzata nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, in particolare con disturbo mentale, offre lavaggio, sanificazione e noleggio di biancheria e abbigliamento per strutture socio‑sanitarie, alberghi e ristorazione. Eureka Scs genera, così, posti di lavoro adeguati e inclusivi, rispondendo contemporaneamente ai bisogni del territorio. Eureka Scs registra un fatturato di circa 20 milioni di euro, conta attualmente 200 soci e circa 240 dipendenti provenienti da ben 27 nazionalità diverse.
Kirikù Scs (www.kirikuonlus.it)
Kirikù Scs è una cooperativa sociale nata con l’obiettivo di costruire benessere e fornire risposte educative mirate ai bisogni del territorio perseguendo l’interesse generale della comunità e la promozione dei diritti dei cittadini, con particolare attenzione alle famiglie e ai minori. La cooperativa lavora in rete con istituzioni e servizi valorizzando competenze e talenti delle persone e promuovendo legami significativi. Con un approccio centrato sulla persona, Kirikù offre servizi educativi, scolastici e sociali affidabili e professionali, consolidati nel distretto socio‑sanitario dell’Ulss 2 (Montebelluna, Valdobbiadene, Asolo e Castelfranco Veneto). Kirikù conta all’incirca 100 dipendenti di cui 40 soci e registra un fatturato complessivo di oltre 2,6 milioni di euro.
Noi Group Scs (www.noigroup.it)
Fondata nel 2000 come N.O.I. Nuovi Orizzonti Informatici, NoiGroup nasce da un progetto del Fondo Sociale Europeo promosso da persone con disabilità, associazioni di categoria e ULSS locali, con l’obiettivo di creare percorsi di lavoro inclusivo per soggetti svantaggiati. La cooperativa si concentra sull’inserimento lavorativo di persone con disabilità anche altamente invalidanti, attraverso percorsi personalizzati di formazione e professionalizzazione. Noi Group Scs registra un fatturato di circa 12 milioni di euro e conta 630 dipendenti.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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