All’alba di ieri i Carabinieri della Stazione di Zero Branco, supportati dai colleghi dei Comandi di Mogliano Veneto e Marcon, hanno eseguito cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti giovani, tutti ventenni, ritenuti coinvolti in una violenta aggressione avvenuta a Zero Branco nella notte tra il 22 e il 23 ottobre scorsi.
Si tratta di ragazzi residenti tra Mogliano Veneto e Marcon, tre dei quali con precedenti di polizia. Le misure, disposte dall’Autorità giudiziaria di Treviso, prevedono per tutti l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e il rientro notturno in abitazione tra le 22 e le 6.
Secondo quanto ricostruito dai militari, il gruppo aveva organizzato un vero e proprio raid punitivo per recuperare un presunto debito legato agli stupefacenti. La vittima, un 27enne di origini marocchine residente a Zero Branco, era stato attirato in una zona isolata con un pretesto, dove i giovani – con il volto nascosto dal cappuccio delle felpe – lo avevano aggredito a calci e pugni, colpendo anche l’amico che lo accompagnava.
Gli aggressori gli avevano sottratto il portafogli e il telefono, costringendolo poi a tentare più volte un prelievo al bancomat nelle vicinanze. La fuga del gruppo era stata precipitosa alla vista dei Carabinieri, allertati dalle grida sentite da alcuni passanti. La vittima riportò 10 giorni di prognosi.
Determinanti, per ricostruire l’intera vicenda, sono state le analisi delle telecamere della banca e delle vie di fuga, le testimonianze raccolte e soprattutto una chat su un social network, attraverso la quale – secondo gli investigatori – l’azione sarebbe stata pianificata nei dettagli. Due degli autori del raid erano già stati arrestati nelle ore immediatamente successive all’aggressione.
L’attività dell’Arma prosegue per definire con precisione i ruoli ricoperti da ogni componente del gruppo.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Carabinieri)
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