Torna in Italia per il processo a suo carico e poi rimane irregolarmente: scatta la seconda espulsione

Foto d’archivio

Negli ultimi giorni, nell’àmbito dell’intensificazione dell’attività di contrasto all’immigrazione irregolare, il Questore di Treviso Alessandra Simone ha disposto il rimpatrio di cittadini stranieri non in regola con le norme sul soggiorno e ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Nella serata di giovedì scorso, in particolare, è stato rimpatriato un cittadino albanese classe 1974, domiciliato a Vittorio Veneto, pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti. Il cinquantunenne è stato intercettato dai militari della Guardia di Finanza in un ristorante del Vittoriese, nell’ambito di un servizio di contrasto al lavoro irregolare. Dalle verifiche effettuate dai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione è emerso che l’uomo, che ha riportato condanne in Italia per stupefacenti a partire dai primi anni 2000, era stato già rimpatriato nel 2013.

Rientrato in Italia per la celebrazione di un processo a suo carico, lo straniero si sarebbe trattenuto irregolarmente sul territorio nazionale, provando poi a regolarizzarsi dichiarando di convivere con alcuni famigliari di cittadinanza italiana, residenti nella Marca.

Gli accertamenti effettuati d’ufficio, tuttavia, hanno smentito questa circostanza e, nella serata di giovedì scorso, in esecuzione del provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Treviso per pericolosità sociale, il Questore ha disposto il rimpatrio del 51enne dall’Italia, eseguito coattivamente imbarcandolo su un volo con destinazione Tirana.

Nel pomeriggio di venerdì scorso è stato invece rimpatriato un cittadino marocchino classe 1981, con precedenti per reati in materia di stupefacenti e contraffazione, e condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per una violenza sessuale commessa nel Montebellunese nel 2023. Il quarantaquattrenne, in particolare, era titolare di un permesso di soggiorno di lungo periodo revocato dal Questore per pericolosità sociale.

Nel pomeriggio di venerdì è stato pertanto preso in carico dai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione e, in esecuzione del provvedimento del Questore, rimpatriato tramite la frontiera aerea di Bologna Marconi su un volo per Casablanca.

Altro provvedimento di rimpatrio ha riguardato infine un cittadino albanese classe 2000, entrato in Italia nell’ambito dei cosiddetti “flussi lavoro”.

Il venticinquenne, dagli accertamenti effettuati dai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione, era però destinatario sotto un altro nome di un provvedimento di inammissibilità in area Schengen inserito dalla Svizzera e valido sino al 2031, in quanto resosi responsabile in quel Paese di reati in materia di stupefacenti.

Dopo il rifiuto del permesso di soggiorno, il Questore ha disposto nei suoi confronti l’allontanamento dal territorio nazionale, eseguito dalla Polizia di Stato imbarcando lo straniero dall’aeroporto Canova di Treviso su un volo diretto a Tirana.

La Polizia di Stato continuerà ad imprimere il massimo impulso alla propria attività di prevenzione e controllo del territorio finalizzata a rimpatriare stranieri irregolari e non integrati nel tessuto sociale.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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