Ricerca, formazione, sostegno al territorio e un progetto ambizioso: questi i temi al centro del tradizionale convegno tecnico della Fondazione Valdobbiadene Spumante, organizzato in collaborazione con la Confraternita di Valdobbiadene e l’Università di Padova, che si è svolto nell’Auditorium di Villa dei Cedri ieri giovedì.
L’appuntamento, presentato da Adriana Rasera, si è concentrato su un progetto avanguardistico che trova espressione nella futura creazione di un Campus viticolo ed enologico a Conegliano, destinato a diventare un centro di eccellenza.
L’importanza dell’evento per la comunità locale è stata subito sottolineata dalle istituzioni. Il vicesindaco con delega alla Cultura di Valdobbiadene, Pierantonio Geronazzo, ha espresso la gratitudine dell’Amministrazione comunale.


«Come Comune di Valdobbiadene non possiamo che riconoscere il nostro debito verso la Confraternita: insieme alla Fondazione è l’unico ente che offre una formazione di altissimo livello e investe concretamente nel futuro, ad esempio con le borse di studio» ha dichiarato Geronazzo.
Ha quindi ribadito l’importanza di queste iniziative, decisive per la crescita del territorio: «Un ringraziamento particolare da parte dell’Amministrazione comunale di Valdobbiadene. Grazie a Confraternita e Fondazione possiamo crescere e valorizzare ancora di più il nostro territorio, che mai come ora ne ha bisogno».
Il convegno è stato preceduto dalla consegna della nona edizione del Premio di Studio a cura della Fondazione Valdobbiadene Spumante, un gesto concreto di sostegno per i giovani.


Floriano Curto, presidente della Fondazione, ha motivato l’importanza del riconoscimento: “Per noi è un momento importante, ogni anno premiamo uno studente che si è particolarmente distinto e che rappresenta, per il territorio e per il settore, un’eccellenza. È un modo concreto per sostenere la formazione e per riconoscere l’impegno dei nostri giovani”.
Il premio è andato alla Dottoressa Stella Ceolin per la sua tesi di laurea sulla “Colonizzazione di diverse varietà di vite mediante infezione controllata con il fitoplasma della flavescenza dorata“, uno studio meticoloso su quello che Curto ha definito un vero e proprio “flagello” per la viticoltura.


La tesi si è concentrata sullo studio della colonizzazione di diverse varietà di vite (con infezione controllata) da parte del fitoplasma della flavescenza dorata. L’obiettivo primario era individuare strategie di difesa alternative e sostenibili e approfondire i meccanismi alla base della suscettibilità o della resistenza delle diverse cultivar.
La prova sperimentale è stata condotta al CREA (Istituto di Ricerca per la Viticoltura ed Enologia) e i risultati hanno tracciato il percorso di colonizzazione del fitoplasma, offrendo spunti fondamentali per la gestione futura della malattia. Il lavoro di ricerca ha fornito una solida base scientifica per comprendere meglio l’interazione tra la vite, l’insetto vettore e il fitoplasma, essenziale per la messa a punto di nuovi protocolli di lotta fitosanitaria.
Particolare interesse ha sollevato il convegno tecnico che è seguito, e che aveva come tema “La formazione e la ricerca per il territorio: il Campus Viticolo ed Enologico di Conegliano e le prospettive per il prossimo futuro”.
Ivo Nardi, presidente della Fondazione ITS Academy Agroalimentare Veneto, ha illustrato nel dettaglio il progetto di ampliamento e potenziamento del Campus del “Cerletti”: “Grazie a un sostanzioso finanziamento del Ministero dell’Istruzione – ha spiegato – sarà possibile realizzare un polo di eccellenza per la formazione e la ricerca. Una realtà che è destinata a diventare un fiore all’occhiello, quanto a innovazione in ambito vitivinicolo, a livello nazionale”.
Il Campus, che inizierà la realizzazione dei lavori tra la fine del 2027 e l’inizio del 2028, svilupperà tre grandi obiettivi: l’internazionalizzazione, il potenziamento della ricerca e l’incremento dell’interazione con gli enti del territorio.
Nardi ha sottolineato come il progetto sia risultato vincente nel bando ministeriale grazie a un’ampia partecipazione del territorio: «Abbiamo raccolto manifestazioni di interesse provenienti da tutti i Consorzi di Tutela, dal CIRVE, dall’Associazione UNESCO, dalle banche. È stata la prova che il territorio ci crede. Ed è proprio su questo che dobbiamo lavorare: fare rete. Se riusciremo a svilupparla, questa rete potrà sprigionare una forza straordinaria».
Le priorità di investimento sono chiare: ristrutturazione dell’edificio Cerletti, creazione di uno Studentato per 140 posti e rinnovamento della Cantina Didattica.
Simone Vincenzi, professore associato in Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università di Padova e presidente del Corso di Laurea, ha evidenziato come Conegliano abbia già vinto nel 2023 il progetto di eccellenza del Ministero per la qualità dei suoi corsi, un successo che sta portando anche all’aumento delle iscrizioni, in controtendenza con il dato nazionale. “Creeremo – ha aggiunto – un Campus sul modello anglosassone, più aperto, non solo agli studenti stranieri, ma anche ai docenti di altri Paesi”.
Annunciando l’ampliamento dell’offerta formativa, Vincenzi ha anche riferito l’avvio di un corso magistrale in spumantizzazione: “Una novità, un corso dedicato esclusivamente agli spumanti e in partenza con il prossimo Anno accademico che amplierà ulteriormente la nostra offerta formativa.”
L’evento ha ribadito l’urgenza di affiancare al lavoro vitivinicolo un solido sostegno culturale e scientifico, soprattutto in una fase in cui, come ha sottolineato in chiusura il presidente Curto, le sfide del mercato richiedono “risposte concrete e rassicuranti”, come quelle che potrà offrire il futuro Campus.
(Autore: Francesco Bruni)
(Foto: Francesco Bruni)
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