Non si fermano le indagini della Questura trevigiana dopo l’arresto dei due tifosi del Treviso Calcio (già colpiti dal Daspo) che ieri hanno lanciato bottiglie di vetro contro l’autobus Mom che stava portando i tifosi del Mestre in stazione, dando vita a momenti di tensione al termine del match vinto 1 a 0 dai padroni di casa.
Gli investigatori vogliono risalire – nel più breve tempo possibile – a tutti coloro che hanno partecipato all’azione contro i tifosi rivali con il gruppetto che dovrebbe essere stato composto da una decina di persone.
Gli accertamenti da parte della Digos sono scattati tempestivamente con indagini avviate sia sul fronte repressivo, attraverso la comunicazione all’autorità giudiziaria, sia su quello della prevenzione, con l’adozione di provvedimenti interdittivi. “Il dispositivo di sicurezza predisposto ha funzionato correttamente, mettendo in campo tutte le misure previste – ha commentato il Questore di Treviso Alessandra Simone -. Il dispositivo ha funzionato perfettamente, ha fatto tutto ciò che doveva fare. Quanto accaduto resta però un fatto serio, perché un autista – che ringrazio e che ritengo abbia agito nell’interesse della collettività – ha dovuto avere la peggio pur di impedire che la situazione degenerasse ulteriormente”.
Secondo quanto evidenziato, l’uomo ha cercato di evitare che si rispondesse alle provocazioni provenienti da alcune persone a bordo dell’autobus, pagando di persona il tentativo di mantenere la calma e la sicurezza: “È un episodio intollerabile – ribadisce il questore – e su questo saremo assolutamente duri. Prenderemo tutti i provvedimenti interdittivi che riteniamo doverosi”.
Nel pomeriggio odierno, il Treviso FBC ha diffuso la seguente nota ufficiale: “Il Treviso FBC esprime la propria totale e ferma dissociazione da quanto accaduto nella serata di domenica al termine del derby con il Mestre. La società biancoceleste esprime rammarico e dispiacere per l’episodio. Si tratta infatti di un atto isolato riconducibile a pochi individui che hanno agito a titolo esclusivamente personale e in maniera del tutto estranea al mondo del Treviso FBC e alla sua comunità sportiva.
La società, non appena venuta a conoscenza dell’accaduto, si è immediatamente attivata contattando MOM–Mobilità di Marca per esprimere il proprio sostegno al Presidente Giacomo Colladon in relazione ai danni subiti dal mezzo messo a disposizione gratuitamente per l’occasione, così come ha voluto far pervenire la propria vicinanza, il proprio supporto e l’abbraccio di tutto il popolo biancoceleste all’autista del pullman rimasto coinvolto nell’episodio nella speranza possa rimettersi quanto prima”.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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