È il sindaco Mario Conte a fare il punto sui lavori della stazione ferroviaria, un cantiere che da mesi sta creando disagi a cittadini e pendolari e che continua a essere al centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale.
Il primo cittadino non nasconde l’irritazione per i ritardi accumulati, ma allo stesso tempo prova a rilanciare una prospettiva di fiducia sulle tempistiche di conclusione: “Noi abbiamo già dato mandato a dei professionisti di tenere monitorato l’andamento del cantiere, non vi nascondo che sono stanco tanto quanto i cittadini e i pendolari che vivono i disagi di un cantiere che è durato francamente troppo. Ce lo siamo detti tantissime volte, quindi sono arrabbiato e deluso” afferma Conte.
Accanto alla delusione, però, emergono anche alcuni segnali positivi registrati negli ultimi giorni: “Proprio ieri sono stato in cantiere e devo dire che ho visto tanta gente lavorare. Si cominciano a vedere i primi tratti di stazione liberati dalle impalcature e dalle recinzioni”, prosegue il sindaco, che parla di “ennesimo sforzo di fiducia” dopo mesi complessi.
L’obiettivo ora è recuperare il tempo perso e arrivare a una conclusione sostanziale entro la fine di gennaio: “La prima scadenza era a fine dicembre e vedo che qualcosa si sta liberando. Entro fine gennaio il grosso della stazione dovrebbe essere completato” sottolinea.
Non manca, infine, un passaggio di scuse rivolto direttamente alla città: “Sono io il primo a scusarmi con i cittadini per i disagi che stanno sopportando, però è altrettanto vero che io sono vittima tanto quanto loro. Non è un appalto del Comune di Treviso, ma un appalto diretto di RFI”, precisa Conte.
Dal Comune viene ribadito che il confronto con i responsabili del cantiere è quotidiano e costante: “Siamo con il fiato sul collo tutti i giorni, tanto che abbiamo dato incarico a dei professionisti anche per stimare eventuali danni” conclude il sindaco, assicurando che l’attenzione sull’avanzamento dei lavori resterà massima fino alla completa restituzione della stazione alla città.
(Autore: Simone Masetto)
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