Università di Padova, identificato nuovo potenziale bersaglio terapeutico per il tumore del colon-retto

La professoressa Gaia Codolo

Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, coordinato dalla professoressa Gaia Codolo (in foto), ha identificato un possibile nuovo bersaglio terapeutico per la cura del carcinoma del colon-retto: si tratta del recettore immunitario CD300e, espresso da particolari cellule del sistema immunitario presenti nel microambiente tumorale. La ricerca è stata sostenuta dalla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

I risultati, pubblicati sul Journal for ImmunoTherapy of Cancer, mostrano che CD300e contribuisce a indirizzare i macrofagi, cellule dell’immunità innata, verso uno stato che favorisce la crescita tumorale e riduce l’efficacia della risposta immunitaria. Inibire o silenziare questo recettore potrebbe quindi riattivare le difese immunitarie e potenziare l’efficacia delle immunoterapie oggi disponibili.

«Abbiamo scoperto che CD300e è fortemente indotto da segnali prodotti dal tumore stesso, che riprogrammano i macrofagi rendendoli meno capaci di sostenere la risposta delle cellule T», commenta la professoressa Codolo, coordinatrice della ricerca. Le cellule T sono un’altra componente fondamentale del sistema immunitario e sono implicate, tra le altre cose, nel riconoscimento e nell’eliminazione delle cellule tumorali.

«L’identificazione di CD300e come uno dei regolatori chiave di questo processo apre nuove prospettive per lo sviluppo di strategie terapeutiche innovative» conclude Codolo.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Università di Padova)
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