Scarpa annuncia con profondo cordoglio la scomparsa di Francesco Parisotto, capostipite della famiglia e figura centrale nella storia dell’azienda, avvenuta nella tarda serata di ieri domenica all’età di 98 anni.


Nel 1956, insieme ai fratelli Luigi e Antonio, Francesco Parisotto prese le redini di Scarpa, guidandone con passione e lungimiranza la trasformazione da piccola realtà artigiana a punto di riferimento mondiale nel settore delle calzature outdoor.
Per Francesco, Scarpa è stata molto più di un’azienda: è stata il sogno che ha coltivato e fatto inarrestabilmente crescere il progetto di una vita intera. Animato da una visione aperta al mondo, Parisotto ha forgiato un nuovo modello d’impresa caratterizzato dalla autenticità, dall’innovazione e dalla qualità. Un modello che ha radici nel territorio e che ha saputo guardare al mondo intero.
Sotto la sua guida, fa sapere una nota dell’azienda, “Scarpa è diventata ambasciatrice dello spirito della montagna, ispirando generazioni di appassionati, alpinisti e sognatori in tutto il mondo. Un’eredità che oggi vive grazie ai suoi figli Sandro e Cristina, alla guida dell’azienda, che continuano con orgoglio e coerenza il cammino tracciato dal padre. Insieme a tutta la comunità Scarpa – dipendenti, collaboratori e partner – si impegnano ogni giorno a portare avanti la visione del padre, alimentando quella passione che ha reso l’azienda un simbolo di eccellenza e di autenticità”.
Il Consiglio di amministrazione e tutta la famiglia di Scarpa si stringono con affetto e gratitudine alla famiglia Parisotto “in questo momento di grande dolore, onorando con rispetto la memoria di un innovatore straordinario”. I funerali si svolgeranno mercoledì 6 agosto alle ore 10 nella Cattedrale di Asolo.
Questo il ricordo di Parisotto del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Ci lascia il ricordo di un veneto che con i suoi fratelli coronò la visione imprenditoriale di un artigiano, destinata a portare l’Asolano e la nostra Regione nel mondo. Una figura centrale dell’imprenditoria veneta che ha fatto raggiungere all’azienda Scarpa un posto d’estremo rilievo nel mercato internazionale delle calzature di qualità per un settore che allora poteva sembrare di nicchia come l’outdoor e in particolare la roccia, l’alta quota, il trekking, lo sci alpinismo. Col suo quasi un secolo di vita è stato testimone, protagonista e artefice di quel progresso che ha fatto crescere il Veneto nei decenni del dopoguerra, un padre nobile del distretto della calzatura sportiva, un vero modello di quella generazione che, in tempi in cui la speranza era un lusso, ha disegnato con intuito e operosità tipica della nostra gente un futuro di lavoro e benessere. In questo momento di dolore esprimo le condoglianze mie e della Regione a tutti i suoi familiari, ai suoi collaboratori e a chi gli ha voluto bene”.
Una biografia di Francesco Parisotto
Nato nel 1927 a Coste di Maser, primogenito di Domenico Parisotto (1892–1978) e Angela Favarello (1898–1980), Francesco crebbe in una casa contadina di proprietà della curia vescovile. In questo contesto, Francesco si formò, fin da giovanissimo alla cultura del lavoro e della responsabilità. Ancora adolescente, contribuì al lavoro nei campi e alla gestione dell’economia famigliare, al fianco del papà Domenico.
Nel 1945, a 18 anni, la guerra si era appena conclusa. Luigi e Francesco iniziavano la loro attività lavorativa nelle loro terre. Negli stessi anni, la zia Maria lavorava all’ospedale civile di Castelfranco e in Scarpa, dove viene assunta durante il conflitto per rispondere agli ordini militari. Francesco seguirà lo stesso percorso nella produzione, artigianale, delle scarpe.


Nel 1948, insieme ai fratelli Luigi e Antonio, Francesco fonda il calzaturificio San Giorgio. I primi clienti saranno i residenti di Lamon, in un viaggio d’altri tempi, il paese in cui proprio Francesco vendeva le scarpe porta a porta. Nel 1955 i dipendenti erano già dodici.
Nel 1956, i fratelli Parisotto acquisirono Scarpa, fondata in origine da Lord Rupert Guinness, aristocratico inglese innamorato delle colline di Asolo. L’acquisto avvenne grazie a un prestito familiare (“fraterna”) concesso dalla zia Maria: servivano 13 milioni di lire. È l’inizio della svolta. Nel 1957, Scarpa conta 25 dipendenti; nel 1966 produce 56.000 paia di scarpe; nel 1973 la produzione supera le 100.000 paia, con il 90% destinato all’export, in particolare verso gli Stati Uniti. Francesco è parte attiva di ogni fase: organizza, controlla, guida e, soprattutto, come un Marco Polo dei suoi tempi, scopre e promuove nuovi mercati, sempre con riservatezza e rigore. La sua è una leadership operosa e silenziosa, che incarna l’etica del lavoro appresa alla canonica e in campagna.
I Parisotto sono i primi a introdurre l’uso del Gore-Tex nel 1984 e a produrre scarponi da montagna e per il telemark. Scarpa diventò così il punto di riferimento per l’alpinismo mondiale: i suoi prodotti accompagnano spedizioni in tutte le vette del mondo e in Antartide.
Fino a poche settimane fa, Francesco era ancora «in bottega». Lo si poteva incontrare nello spaccio aziendale ad Asolo dove aveva una parola e una riflessione per tutti. Figura carismatica e paterna, è considerato il patriarca dell’impresa, punto di riferimento umano prima ancora che manageriale. In lui si concentrano la memoria del mondo contadino e la coscienza artigianale della qualità, elementi che hanno forgiato l’identità dell’azienda. Francesco Parisotto rappresenta in pieno la “generazione del prima”, quella che ha vissuto in prima persona la guerra, le privazioni e il sacrificio. Questa esperienza ha sedimentato in lui una visione etica del lavoro. Lo stile che ha portato in azienda è fatto di verifica, disciplina, solidarietà, di visioni orientate alla novità e attenzione per i collaboratori.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Thanai)
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