Chiede aiuto per il compagno di escursione attardato (che sta bene): non lo vede più arrivare e chiama il 118 per sé

Si è trasformato in un vero recupero un falso allarme partito questa mattina verso le 10.45, a seguito della segnalazione di un escursionista che, salendo sul Monte Venal in Alpago assieme a un amico, lo aveva perso di vista e, poiché non rispondeva ai suoi richiami, temeva fosse precipitato o potesse essersi fatto male.

Durante la ricognizione dell’elicottero del Suem “Falco 2” si era poi appurato che l’uomo, solo attardato, era più in basso, stava bene e non aveva bisogno di alcun aiuto. Informato il chiamante, e verificato che il compagno non aveva problemi, l’eliambulanza è rientrata alla base.

Verso le 14.30, però, è stato proprio l’uomo che in mattinata aveva chiamato preoccupato ad avere bisogno: rimasto nello stesso posto, sull’anticima del Venal, ad attendere a lungo l’amico, che poi era invece tornato indietro senza più raggiungerlo, Il 75enne di Alpago non era più in grado di rientrare per la stanchezza.

Il tecnico di elisoccorso, sceso in hovering, lo ha quindi aiutato nell’imbarco. L’uomo è stato quindi trasportato a valle, dove nel frattempo il Soccorso alpino dell’Alpago aveva rintracciato anche il compagno.

Infortuni “trevigiani”

Sempre questa mattina il Soccorso alpino di Cortina d’Ampezzo è stato attivato per un ciclista caduto sulla pista del Bikepark. Il 23enne di Treviso, che aveva riportato un trauma alla spalla, è stato recuperato da una squadra della Guardia di Finanza è trasportato all’ospedale cortinese Codivilla.

Attorno alle 14.50 il Soccorso alpino della Val Biois è stato allertato per un’escursionista che, messo male un piede su un sasso, aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia, in rientro da Malga Stia. La 36enne di Zero Branco, che assieme a un’altra persona si trovava sulla strada forestale, è stata raggiunta in jeep da una squadra che le ha prestato le prime cure, per poi accompagnarla al rendez vous con l’ambulanza, partita in direzione dell’ospedale “Albino Luciani” di Agordo.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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