Le chiese di San Valentino e di San Gottardo e Santa Maddalena: uno spaccato di paradiso

CHIESA DI SAN VALENTINO – CORTE 

Una policromia familiare

La chiesa di San Valentino si trova nella piccola frazione di Corte, in parrocchia di Lentiai e in comune di Borgo Valbelluna. Raccolta tra le case e le stradine di un suggestivo borghetto, la chiesetta di San Valentino campeggia in un’accogliente piazzetta.

Un frammento di lapide romana di età imperiale murata all’esterno della chiesa potrebbe avallare l’ipotesi dell’origine del nome Corte, come decima parte di una legione.

Sulla parete del palazzo di fronte alla chiesa è evidente invece la scritta “Privative Coloniali”, a ricordo di un altro periodo della storia nazionale italiana.

Fonti storiche ben evidenti quindi in una piazza di paese che ha sempre festeggiato San Valentino, il santo degli innamorati. 

La chiesa è documentata dal XV secolo e conserva al suo interno pregevoli affreschi di Antonio Rosso e dei suoi figli Giovanni e Marco da Mel.

L’8 agosto del 1498 Antonio Rosso, cadorino, ma da quattro anni a Mel, rende onore al Santo e ai committenti, affrescando come ex voto la ”Madonna con il Bambino in trono tra San Valentino e Sant’Agata”.

Un’opera che sarebbe rimasta nascosta, se i danni di un fulmine, alla fine dell’Ottocento, non l’avessero svelata da un affresco realizzato nel 1533 da Giovanni, figlio di Antonio Rosso, con gli episodi della vita di San Valentino, di cui si possono immaginare le scene, leggendo le iscrizioni che si sono conservate: il miracolo della vista della figlia cieca del prefetto e il martirio per decapitazione di San Valentino. 

Anche Marco, figlio di Antonio e fratello di Giovanni, pittore sicuramente affermato, volle essere presente nell’iconografia di questa chiesa; nel 1548 affrescò la santa protettrice degli occhi: Santa Lucia, con in seno la palma e in mano il simbolo del suo martirio.

Sulla parete a nord, si nota la rappresentazione dell’Ultima Cena, oggi lacunosa, di un artista anonimo, che ha lasciato anche un lacerto della Crocifissione, il più grande dono d’ Amore per tutta l’umanità.

CHIESA DI SAN GOTTARDO E SANTA MADDALENA – FOLLO DI MEL

Uno spaccato di Paradiso

La parrocchia di Mel è costellata da numerose chiesette frazionali, di grande interesse artistico e devozionale, tra cui la Chiesa di San Gottardo e Santa Maddalena.

Ci troviamo a Follo, a poca distanza dal centro storico di Mel, in comune di Borgo Valbelluna, in un’area campestre bagnata dalle acque del torrente Terche, un affluente del fiume Piave. Il toponimo Follo riconduce infatti alla follatura della lana, caratteristica attività degli abitanti di questo luogo suggestivo.

Introdotta da un rasserenante sagrato, la chiesa di San Gottardo e Santa Maddalena racchiude un patrimonio di arte, storia, fede e profonda devozione.

In facciata è conservata la data di costruzione: 1477 Apriamo la porta! Alla nostra sinistra ci troviamo di fronte a uno spaccato di Paradiso! Una splendida teoria di otto Santi affrescati nel XV secolo da un artista ignoto, il ”Maestro di Fol”. Tra loro non possono mancare certamente San Gottardo e Santa Maddalena, titolari della chiesetta. 

L’ultima parte della facciata è dominata invece dalla drammaticità di un Cristo grondante sangue. Pregevole il paliotto del 1748 con al centro la figura di San Gottardo vescovo felicemente inserito in un ambiente che ci riporta all’esterno. 

Ma prima di uscire alziamo lo sguardo e soffermiamoci sulle tante grucce lasciate come ex voto a San Gottardo dai numerosissimi pellegrini che qui si sono sempre raccolti in preghiera per invocare la grazia del Santo contro le sofferenze della gotta o di altre malattie alle gambe o ai piedi.

Ritornati all’esterno, portiamo con noi l’esempio di vita dei tanti Santi affrescati in questa preziosa chiesetta.

(Autore: Paola Brunello)
(Foto e video: Simone Masetto)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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