Palio di Feltre, finale thrilling: la spunta Port’Oria. Ovazioni per i Carabinieri a cavallo

Si è chiusa ieri con grande partecipazione la 46ª edizione del Palio di Feltre, un evento che continua a richiamare pubblico da tutta la provincia e non solo, confermandosi come un appuntamento di riferimento a livello nazionale.

La manifestazione ha mantenuto salde le sue radici storiche e culturali, riuscendo al contempo a evolversi nel tempo, anche grazie all’impegno costante di volontari e associazioni locali. La presentazione ufficiale del Palio al Senato della Repubblica (ieri era presente il senatore bellunese Luca De Carlo), che ha concesso non solo il patrocinio ma anche una medaglia di riconoscimento, riservata alle iniziative capaci di unire valori sociali, identità e tradizione, ha rappresentato un momento di particolare prestigio per l’intera comunità feltrina.

A sottolineare l’importanza dell’evento anche le parole dei rappresentanti istituzionali della Regione Veneto, che hanno parlato del Palio come di un “patrimonio vivo dell’identità veneta”, in grado di promuovere coesione sociale e memoria storica. Più di mille volontari sono stati coinvolti attivamente nell’organizzazione, contribuendo in maniera determinante al successo della manifestazione.

Tra i momenti più emozionanti dell’edizione, la partecipazione dell’Arma dei Carabinieri, che ha portato in scena una rievocazione storica della carica di Pastrengo, con una spettacolare esibizione del 4º Reggimento Carabinieri a Cavallo all’interno dell’anello del Pra’ del Moro. La collaborazione tra organizzatori e forze dell’ordine, avviata mesi prima, ha reso possibile questo spettacolo, simbolo di un legame profondo con la storia di Feltre.

Ieri pomeriggio si è disputato uno degli eventi più attesi, il Tiro alla Fune, che ha visto coinvolti i quartieri del Palio di Feltre in un duello carico di energia. La vittoria finale è andata al quartiere Santo Stefano, che ha trionfato con tre vittorie su tre, guadagnando così 9 punti. Dopo questa competizione, la classifica provvisoria è stata la seguente: 1º Santo Stefano con 9 punti, 2º Duomo con 6 punti, 3º Port’Oria con 5 punti e 4º Castello con 4 punti.

Con l’aggiunta dei punteggi delle giornate precedenti, la classifica prima della Corsa dei Cavalli recitava: Castello con 14 punti, Port’Oria con 17, Duomo con 18 e Santo Stefano con 23. Ma il momento più atteso della manifestazione era alle porte: la Corsa dei Cavalli.

Nel cuore del Pra’ del Moro, il pubblico ha assistito a una gara mozzafiato che ha visto Port’Oria dominare con una strategia impeccabile, ribaltando completamente la classifica generale. Con il punteggio finale, il Palio di Feltre 2025 si è concluso con un sorprendente ex aequo a 32 punti tra DuomoSanto Stefano e Port’Oria. Tuttavia, la vittoria della Corsa dei Cavalli ha decretato Port’Oria vincitore assoluto di questa edizione, scrivendo una pagina memorabile nella storia del Palio.

Volano le aquile su Pra’ del Moro, su Piazza Maggiore, volano le aquile su Feltre”, si legge nel messaggio ufficiale pubblicato a chiusura dell’evento. E mentre calano i vessilli, si apre idealmente un nuovo anno di preparazione, perché a Feltre il Palio non si conclude: riparte ogni giorno, nel cuore di una comunità viva e fiera della propria identità storica.

A margine della manifestazione, il commento del responsabile dei volontari del Palio di Feltre, Stefano Piaser, che gestisce il dietro le quinte dell’evento, rivela l’impegno e la passione che rendono unica questa manifestazione: “Siamo 70 volontari che lavorano per la gestione della manifestazione durante queste giornate che sono decisamente impegnative e molto divertenti. Il momento più divertente per noi è quando dobbiamo portare la cittadella medievale al livello del 1404, nascondendo ogni traccia del moderno. È un lavoro duro, ma anche estremamente gratificante”.

Il bilanciamento tra autenticità storica e attrazione per il pubblico esterno, secondo lui, è fondamentale:
“Cerchiamo sempre di dare un aspetto medievale, con mercatini e attività che trasformano la città in una vera e propria cittadella medievale. Sabato, durante la sfilata storica, le riprese fotografiche sono state davvero affascinanti”.

E poi ci sono i numeri: “I volontari che lavorano per questa manifestazione sono circa 300, e la cittadinanza è coinvolta in totale con mille persone tra figuranti e collaboratori. Se consideriamo che la città ha 20 mila abitanti, significa che il coinvolgimento della comunità è davvero straordinario. Questo è il fiore all’occhiello di Feltre”.

Non è solo questione di numeri. I volontari e i figuranti lavorano con passione, consapevoli di essere i custodi di una tradizione storica che deve durare nel tempo. Alla domanda “Che tipo di Palio vorreste lasciare alle generazioni future?”, la risposta è chiara: “Io ho 59 anni, mio figlio ne ha 18, spero di essere di esempio per lui e per tutti gli altri ragazzi. Arrivo al Palio stremato, ma l’importante è che siano loro a seguire il futuro”.

Tra i volti più noti del quartiere Santo Stefano c’è anche Vera, una storica sostenitrice che, dopo anni di assenza, ha ritrovato la sua passione per il Palio grazie all’ingresso del figlio nel ruolo di sbandieratore. “Vivo da sempre nel quartiere Santo Stefano. Fino a 15-20 anni fa non ero mai arrivata, ma quando mio figlio è entrato come sbandieratore, il tifo per il Palio è diventato parte di me”. La sua esperienza è segnata da ricordi di goliardia e spirito di squadra, anche se ammette: “Ultimamente un po’ meno goliardico, ma sempre molto simpatico”.

Con il ritorno dell’entusiasmo e l’incredibile partecipazione dei feltrini, la 46ª edizione del Palio si è conclusa nel migliore dei modi, ma lo spirito della manifestazione, che non conosce mai fine, è già pronto a ripartire per l’anno prossimo. Il Palio di Feltre è, senza dubbio, un evento che continua a crescere, mantenendo viva la tradizione medievale e portando con sé un’eredità che guarda al futuro.

(Autrice: Mihaela Condurache)
(Foto e video: Mihaela Condurache)
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