“Raccontare l’emigrazione veneta”: Nicola Sguera di Benevento vince la IV edizione del concorso letterario

La balia da latte è stata il filo conduttore della IV edizione del concorso letterario “Raccontare l’emigrazione veneta”, promosso dall’Associazione Bellunesi nel Mondo. La cerimonia di premiazione si è tenuta ieri, sabato 20 dicembre, nella sala riunioni dell’ABM, in via Cavour 3 a Belluno, alla presenza di autori, giurati e rappresentanti dell’Associazione.

All’edizione 2025 hanno partecipato ventotto racconti, dieci dei quali sono stati selezionati come finalisti. La premiazione è stata condotta da Patrizia Burigo, vicepresidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo e coordinatrice della Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”.

Nel suo intervento, il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona, ha ripercorso i temi che attraversano i racconti premiati, sottolineando come le storie narrate restituiscano con forza il senso profondo dell’emigrazione veneta.

“Nel passare in rassegna i protagonisti dei racconti proposti in questo libro e le motivazioni che li spingono lontano dalla loro terra, si scorgono i temi ricorrenti dell’emigrazione veneta: la miseria, il bisogno di un impiego per sopravvivere, l’incertezza del presente e le speranze riposte nel futuro”. De Bona ha poi aggiunto che raccontare l’emigrazione significa restituire dignità a una memoria spesso rimossa: “Dimenticare l’emigrazione, o parlarne solo degli aspetti più convenienti, significa tradire un’eredità che continua a produrre i suoi effetti anche oggi”.

A soffermarsi sul valore culturale dell’iniziativa è stato anche il presidente della giuria, il giornalista e storico Egidio Pasuch. “Cosa possono spiegarci dell’emigrazione gli autori e i loro racconti? – ha osservato – si trattava di un concorso letterario, ma non per questo i testi presentati non aiutano a comprendere quale idea di emigrazione sia rimasta oggi nelle diverse generazioni”. Il presidente della giuria ha ricordato come metà dei racconti sia arrivata da fuori provincia e un quarto dall’estero, da Paesi come Brasile, Germania, Argentina, Inghilterra, Qatar e Olanda, confermando la portata internazionale del concorso.

A vincere la IV edizione di “Raccontare l’emigrazione veneta” è stato Nicola Sguera, originario di Benevento, con il racconto “Alfonsina e Caterina”, una storia al femminile che ruota attorno alla figura di una balia da latte partita dal Bellunese. Nel suo intervento, Sguera ha spiegato il significato personale del riconoscimento: “Questo è il premio che più mi ha commosso, perché quello che ho scritto fa parte del vissuto della mia famiglia. È una storia vera di una balia partita dal Bellunese e che ha cresciuto mia madre”.

Il secondo posto è stato assegnato a Paolo Parasecoli, di Perugia, con il racconto “L’amicizia non ha confini”, mentre il terzo premio è andato a Giuliano Dall’Ò, di Milano, con “La promessa”, racconto dai toni intimistici incentrato sul ritorno alle origini. Al quarto posto si è classificato Christian De Pellegrin, di Belluno, con “La valigia del Tete”, seguito al quinto da Giovanni Larese, anch’egli di Belluno, con “Emigrato d’amore”. La sesta classificata è stata Lisa Casagrande, di Santa Giustina, con “Radici invisibili”, mentre al settimo posto si è collocata Marlei Zanete, dal Brasile, con “Dolce Passione”. L’ottavo posto è andato a Gabriella Bortoluzzi, di Belluno, con “Al goto”, il nono a Loreta Chenetti, di Belluno, con “Biglietto di sola andata”. A chiudere la graduatoria, al decimo posto, Natascia Bassani, di La Valle Agordina, con il racconto “La mia trisavola: balia del primogenito di Zita, ultima imperatrice d’Austria e Regina di Boemia”, che ha riportato al centro il tema storico delle balie da latte.

Il testimonial di questa querta edizione, Francesco Jori, ha richiamato una riflessione di Jean Claude Izzo sul senso profondo dell’emigrazione e sulla condizione di chi è costretto a lasciare la propria casa per sopravvivere. Un richiamo che ha rafforzato il filo rosso dei racconti premiati, accomunati dal dolore dello sradicamento e dalla ricerca di una nuova identità.

Toccante la lettura, da parte di Manuela Gaiao, di un estratto del racconto vincitore.

I primi tre classificati hanno ricevuto premi in denaro pari a 500 euro per il vincitore, 300 euro per il secondo e 200 euro per il terzo. A tutti e dieci i finalisti sono state consegnate due copie del volume che raccoglie i racconti selezionati, disponibile presso la sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.

L’appuntamento è ora alla V edizione del concorso, in programma nel 2026, in occasione del 60° anniversario dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, con l’obiettivo di continuare a dare voce a una storia che appartiene a molte famiglie di ieri, di oggi e di domani.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Associazione Bellunesi nel Mondo)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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