Dieci paesi del Mediterraneo si sono incontrati a Matera il 23 e 24 giugno per il primo incontro del ReCoMed (Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo), meeting internazionale della rete delle Città dell’olio del Mediterraneo con interventi di vari esponenti esteri da Slovenia, Croazia, Montenegro, Spagna, Portogallo, Tunisia, Grecia e Turchia. Presenti anche gli assessori Andrea Falsarella di Fregona, Valentina Ricesso di Cappella Maggiore,Rosy Silvestrini di Asolo e Alida Vettoruzzo di Maser.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione nazionale Città dell’Olio, ha lo scopo di confrontare le migliori pratiche sull’oleoturismo dei paesi ReCOMed in vista di un forum internazionale sul tema che, con la collaborazione dei governi dei vari paesi, s’intende organizzare nell’area euromediterranea nel 2024 e che l’ANCO ha già condiviso col ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.


“Un appuntamento strategico, che da il via ad un processo di confronto che può portare grandi opportunità di sviluppo, e in alcuni casi di rinascita, alle comunità euromediterranee, attraverso un’ulteriore valorizzazione dell’olio e delle centinaia di biodiversità che lo generano”, ha dichiarato questo il presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio,Michele Sonnessa per inaugurare due giorni intensi che puntavano a dare valore al prodotto e opportunità al territorio, coinvolgendo tutti gli attori del settore attraverso la sinergia delle amministrazioni comunali.
Durante l’incontro di venerdì pomeriggio, aperto ai soci, sono stati affrontati i temi del turismo e dei territori conil presidente ReCOMed Georgios Karampato e la professoressa Roberta Garibaldi, vicepresidente del comitato Turismo in Ocse e massimo esperto dell’oleoturismo a livello italiano. Sono state esposte le varie iniziative messe in campo dall’associazione Città dell’Olio e suggeriti alcuni consigli per legare questo tipo di turismo all’intero territorio di produzione, facendo leva sulla componente esperienziale e sulla visita a frantoi ed oliveti, promuovendo nel contempo attività culturali, ricreative e passeggiate all’interno di questi ultimi.


Si è sottolineato inoltre che questo genere di coltivazione è una “barriera all’abbandono dei territori”, cosa che sta emergendo in diversi paesi del Mediterraneo a causa di un progressivo spopolamento.
“Come prima esperienza alle attività dell’Associazione ho avuto un’ottima impressione – ha dichiarato l’assessore Falsarella – .Si sono trattati vari argomenti per promuovere l’Olio Evo, dando spunto per nuove idee da sviluppare al fine di avere un turismo di qualità, dedicato al buon cibo e alla conoscenza delle realtà locali in cui viene prodotto. E’ stata anche l’occasione per fare nuove conoscenze e confrontarsi con diverse realtà del nostro paese, cosa che potrebbe tornare utile per future attività o collaborazioni”.
(Foto: Andrea Falsarella – Città dell’olio).
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