Festa oggi a Cavaso del Tomba per i 100 anni di Bruna Menegazzo, nata in paese il 26 settembre 1925. Papà Vittore, all’epoca 32enne, era un ex combattente della prima Guerra mondiale, rimasto ferito e mutilato a un occhio, mentre mamma Irma Sartor, 24 anni, vantava parentele nelle sfere ecclesiastiche: era infatti cugina di primo grado dei vescovi monsignor Ettore Cunial e monsignor Antonio Cunial e di don Rino Cunial, tutti originari della vicina Possagno.
Bruna è la terza di otto figli, 5 maschi e 3 femmine. Viene registrata il 28 settembre 1925 con il nome di Menegazzo Bruna Angela e, nel registro, era riportato un particolare curioso: i genitori venivano esentati dal portare la neonata in municipio “in quanto sono giorni di tempo brutto e piovoso”.
Viene battezzata nella chiesa parrocchiale di Cavaso del Tomba il 4 ottobre successivo, sempre con il doppio nome di Bruna Angela. A battezzarla è il cappellano don Giuseppe Casarin. Padrini sono invece Ernesto Zanotto (fabbro) e Maddalena Dei Agnoli. Sarà cresimata il 24 novembre 1932 dal beato Andrea Giacinto Longhin, vescovo di Treviso.


La famiglia d’origine di Bruna è una tipica famiglia contadina, numerosa perché servono tante braccia. Lei frequenta le scuole fino alla quarta elementare, poi deve abbandonare per accudire i fratelli più piccoli.
Dopo la seconda Guerra mondiale va a lavorare in Svizzera per 30 mesi in una comunità privata, ma ben presto deve rientrare sempre per aiutare la mamma. Conosce Antonio Baldo, classe 1917, il quale è reduce della guerra nell’ex Jugoslavia e, soprattutto, ex internato nei campi di concentramento tedeschi dopo essere stato catturato a Ragusa (Jugoslavia) l’8 settembre 1943 e infine rilasciato a maggio del ’45.
Il 21 giugno dello stesso anno i due si sposano nella chiesa di Cavaso. Sono anni difficili, che costringono Antonio, assieme al fratello Fortunato, a partire per il Venezuela in cerca di fortuna. Rientrerà solo nel 1958. Nel 1953 nasce il figlio Giovanni, nel 1959 la figlia Viviana.
Bruna si dedica soprattutto alla famiglia, aiutando anche l’anziana madre in quanto, nella casa dei genitori ci sono, oltre al padre, i fratelli maschi. Mentre le due sorelle emigrano in Svizzera. Negli anni ’70 viene assunta come operaia da una ditta di Pederobba, dove rimarrà per alcuni anni anche perché i figli nel frattempo si sposano e quindi la famiglia cresce. Arrivano i 5 nipoti, serve accudirli.
A ottobre del 2007 il marito Antonio muore a 90 anni e Bruna, vedova, continua a risiedere nella vecchia casa di famiglia dove si trova ancora oggi. Arrivano anche, per la gioia di tutti, i primi tre pronipoti di 15, 8 e 3 anni.
E’ così che, da bisnonna, circondata dall’affetto dei suoi cari, Bruna festeggia oggi, venerdì, il traguardo del secolo di vita. La famiglia, con il parroco di Cavaso del Tomba don Pierangelo, ha organizzato per lei anche una festa “ufficiale”, che si terrà domani sabato. In primis con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale, seguita da un momento di convivialità con la partecipazione di una cinquantina tra parenti, cugini, nipoti e quanti vorranno unirsi.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: per concessione della famiglia)
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