Mensa scolastica, aumentano le tariffe. Masini: “Decisioni che pesano”

Mensa scolastica più cara, confronto in consiglio comunale a Cordignano
Foto di repertorio

A partire dal 1° gennaio aumenteranno le tariffe del servizio della mensa scolastica nel Comune di Codognè.

Ad annunciarlo è stata la sindaca Jessica Masini la quale, in una “lettera aperta”, ha ammesso che si tratta di decisioni “che pesano”.

A seguito della conclusione (avvenuta la scorsa estate) della nuova gara d’appalto per questo servizio, il costo della tariffa è salito al prezzo di 5,90 euro (più Iva) a pasto, rispetto alla cifra precedente di 4,73 (più Iva).

Tariffe lievitate a causa di un “aumento generale dei costi delle materie prime, dell’energia e del personale che stanno interessando tutti i Comuni del Veneto” e che avrebbe così impedito all’amministrazione comunale di Codognè di proseguire nel sostenere in toto la differenza del servizio.

Parlando di numeri, nell’anno scolastico 2024-2025 il servizio mensa è costato 115.298 euro, a fronte di 105 mila euro versati dagli utenti, per una differenza pari a 10.298 euro coperta dal Comune.

Con il nuovo appalto, invece, il servizio salirà al costo di 155 mila euro negli anni scolastici 2025-2026, 2026-2027, 2027-2028.

Cifra che porterebbe all’aumento della differenza a carico dell’amministrazione pari a 28.742 euro, che l’amministrazione ha deciso di sostenere per “una parte significativa”, mentre la tariffa a pasto che entrerà in vigore dal 1° gennaio (a carico delle famiglie) sarà di 5,40 euro (i 50 centesimi verranno quindi coperti dal Comune).

“Sono le scelte che non portano applausi, ma che chi amministra è chiamato ad assumersi quando la realtà, semplicemente, lo impone – ha scritto la sindaca Masini -. Una decisione che, insieme alla mia giunta, avrei voluto evitare fino all’ultimo, perché so bene che ogni euro pesa, soprattutto in un periodo in cui il costo della vita è aumentato per tutti”.

“Ma la verità è che il nostro Comune non poteva più sostenere da solo la differenza tra la tariffa attuale e i reali costi del servizio”, ha proseguito il primo cittadino, chiarendo che, nel frattempo, l’amministrazione comunale è chiamata a garantire tutta una serie di servizi.

“Tutto questo con risorse pubbliche che ogni anno si riducono sempre più, mentre i costi aumentano – ha aggiunto -. Se ci fosse stata un’alternativa, l’avremmo scelta”.

“Nonostante tutto, non abbiamo scaricato completamente il costo sulle famiglie”, ha chiarito Masini, sostenendo che l’aumento è stato in parte assorbito dal Comune.

Inoltre, all’inizio dell’anno scolastico è stato scelto di non applicare le tariffe aumentate per i primi mesi, sostenendo la differenza totalmente con risorse comunali.

Oltre a ciò, è stata ampliata la soglia Isee a protezione delle famiglie più fragili: dal 2026 la fascia Isee che consentirà l’applicazione della quota ridotta, aumenterà da 9mila a 12mila euro, con la tariffa che da 5,40 scenderà a 4,50 euro a pasto.

(Autore: Arianna Ceschin)
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