Furti di statuette in bronzo dai cimiteri di Ogliano e Scomigo, frazioni di Conegliano, e in quello di Mareno di Piave: è la denuncia arrivata in queste ultime settimane da parte dei residenti alle Forze dell’Ordine, che si sono mosse per poter ricostruire tutta la faccenda.
Un fenomeno che starebbe interessando non soltanto diversi campisanti locali, ma si starebbe diffondendo in diverse parti d’Italia. Pare infatti che, in questo momento storico, sia proprio il bronzo il metallo ad aver aumentato il proprio valore, diventando particolarmente richiesto nel mercato nero.
In sostanza, i malviventi trafugano le statuette in bronzo nei cimiteri, per poi fonderle e rivendere il metallo illecitamente.
Le indagini sono condotte in maniera congiunta da Polizia di Stato e Polizia locale, che stanno tentando di risalire all’identità dei ladri.
Sebbene i cimiteri non presentino al loro interno le telecamere di videosorveglianze, ne risultano situate sulle strade che portano a ogni camposanto, pertanto sono al vaglio i filmati, per verificare i movimenti che si sono susseguiti in queste ultime settimane.
Intanto, la Polizia di Stato nei giorni scorsi ha fatto un sopralluogo al cimitero oglianese, con l’ausilio della Scientifica, alla ricerca di eventuali impronte: una ricerca non semplice, come è emerso, considerando che, vista la forza richiesta per scardinare le statuette dalla loro basi, sicuramente i malviventi avranno utilizzato dei guanti da lavoro.
Secondo una prima ipotesi, a colpire i cimiteri potrebbero essere stati dei gruppi nomadi provenienti dall’Est particolarmente “attivi” nel traffico dei metalli.
Anni fa era stato il piombo il metallo al centro di un traffico internazionale, con furti messi a segno tra Veneto e Friuli: in quel caso, il piombo trafugato veniva trasportato fino a Trieste, per poi essere fuso e prendere in seguito la rotta dei Balcani.
Secondo quanto emerso, in questo caso il traffico non sarebbe organizzato a questi livelli.
(Autore: Arianna Ceschin)
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