“Giri” sospetti segnalati su YouPol, sequestrate 40 dosi di cocaina. Quattro denunce

Nei giorni scorsi, all’esito di una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Treviso nel contesto di un’indagine in materia di sostanze stupefacenti, la Polizia di Stato ha denunciato quattro cittadini stranieri domiciliati a Conegliano, nella cui disponibilità sono state rinvenute e sequestrate una quarantina di dosi di cocaina già confezionate e pronte per la cessione, ingenti quantità di sostanza da taglio (diversi etti), bilancini di precisione, taglierini, forbici e otre 2 mila euro in contanti, presumibile provento dell’attività di spaccio.

Lo spunto per l’attività investigativa – condotta dagli agenti del Commissariato di via Maggior Piovesana – è arrivato da alcune segnalazioni effettuate dalla cittadinanza tramite l’applicazione “YouPol”, che consente di segnalare alla Polizia di Stato (anche in modo anonimo) episodi riconducibili a bullismo, spaccio di sostanze stupefacenti e violenza domestica.

Gli agenti del Commissariato, a seguito di tali segnalazioni, hanno sviluppato un’articolata attività di indagine tramite mirati servizi di osservazione, finalizzati a ricostruire la filiera dello spaccio, in particolare di cocaina, che già da tempo interessava quella zona, soprattutto nei pressi di bar ed altri esercizi commerciali. 

L’indagine ha consentito di ricostruire una rete di spaccio strutturata, anche con persone incaricate di fare da “palo”, monitorando la zona in bicicletta o avvistando eventuali movimenti sospetti dal terrazzo di una palazzina, da cui veniva osservata la situazione su strada.

Gli indagati sono quattro cittadini nigeriani classe 1980, 1989, 1991 e 1970, che non risultano svolgere alcuna attività lavorativa.

L’App YouPol si dimostra un importante canale di comunicazione e uno strumento prezioso di collaborazione tra cittadini e Polizia di Stato per segnalazioni rapide e anche in formato anonimo, che come in questo caso saranno prese in carico e approfondite dalle forze di polizia.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Questura di Treviso)
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