L’area del Conegliano Valdobbiadene vince il riconoscimento di “Città italiana del vino”

L’area del Conegliano Valdobbiadene vince il riconoscimento di “Città italiana del vino”, insieme al territorio del Vulture (Basilicata), per il biennio 2026-2027.

Il riconoscimento è promosso dall’associazione nazionale “Città del vino” e consiste nella promozione della cultura della vite e del vino, ponendo l’accento sull’impatto che hanno su società, economia, gastronomia, paesaggio, patrimonio materiale e immateriale.

Valorizzazione che avviene tramite la la realizzazione di un programma di attività enoturistiche, culturali, ambientali e socioeconomiche.

Entrambe le aree vincitrici coinvolgono 14 Comuni ciascuna e nello specifico: il Vulture comprende Rionero in Vulture, Melfi, Ginestra, Barile, Ripacandida (capofila), Rapolla, Genzano di Lucania, Atella, Acerenza, Palazzo San Gervasio, Lavello, Forenza, Venosa, Maschito, mentre per l’area Conegliano Valdobbiadene il gruppo è composto da Cison di Valmarino, Conegliano (capofila), Farra di Soligo, Follina, Fregona, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Susegana, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio Veneto.

Un riconoscimento, pertanto, che ha il merito di coinvolgere due territori distanti tra loro, in un programma di lavoro della durata biennale.

“Parliamo di un successo tanto atteso e voluto – ha affermato il sindaco di Conegliano Fabio Chies – Un risultato importante perché riconosce il territorio come territorio-guida e apre nuove prospettive: è la vittoria di un territorio e non solo delle amministrazioni coinvolte”.

Un riconoscimento arrivato a meno di un mese dall’inizio del 2026, annata in cui ricorreranno il 150esimo anniversario della Scuola Enologica di Conegliano, la più antica d’Italia, e i 60 anni dalla fondazione della Strada del Vino Bianco.

“Se la candidatura fosse stata presentata da soltanto uno dei nostri Comuni, oggi non saremmo qui – il commento del sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese -. Ciò significa come il maggior lavoro e il maggior impegno ci faranno migliorare e, da parte nostra, è giusto far crescere la ‘Città del vino'”.

“Un orgoglio allargato, una formula innovativa e una grande opportunità per tutti, per far crescere il nostro territorio – le parole di Claudia Brugioni, assessore agli Eventi del Comune di Conegliano -. Abbiamo due anni per dare ai territori l’opportunità di essere un esempio per l’Italia. Anche le Olimpiadi porteranno molte persone a conoscere il nostro territorio”.

A metà gennaio si svolgerà una conferenza stampa sul tema in Parlamento a Roma.

“Il 2026 ci sarà la programmazione, mentre nel 2027 si terrà un avvio più strutturato delle iniziative – ha dichiarato Benedetto De Pizzol, coordinatore del Veneto per l’associazione nazionale Città del Vino -. Ci sarà un Comitato tecnico scientifico per entrambi i territori”.

Il Comitato in questione comprenderà quattro componenti in rappresentanza del Veneto, altri quattro per la Basilicata e tre per l’associazione Città del Vino, mentre per quanto riguarda il dossier di eventi, resterà aperto, per comprendere nuove iniziative.

Durante il biennio, per l’area Conegliano Valdobbiadene verrà concretizzato un vasto calendario di attività che propone più di 190 eventi, con un investimento di circa 21 milioni di euro.

Tutto questo grazie anche all’adesione di diversi partner pubblici quali la Regione Veneto, la Provincia di Treviso, il Cirve (Università degli Studi di Padova – Sede di Conegliano), Crea Ve Conegliano e istituto Cerletti di Conegliano, con il sostegno dei Comuni di Città del Vino del Veneto. 

I main partner sono il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, il Comitato Provinciale Unpli Treviso aps, l’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, IPA “Terre Alte della Marca Trevigiana”, GAL Alta Marca Trevigiana, Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, Camera di Commercio Treviso-Belluno Dolomiti.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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