“Sistema Prosecco”, confronto tra consorzi e agricoltori: “Lavoriamo insieme per garantire qualità, mercato e futuro”

Un confronto aperto e partecipato per ragionare sul futuro del Prosecco e sulle strategie necessarie a tutelare le tre denominazioni. Si è tenuto ieri, lunedì 29 luglio, nell’Aula Magna del Campus di Conegliano, l’incontro “Sistema Prosecco – Quali sfide e prospettive per le tre denominazioni?”, promosso dalla CIA Agricoltori Italiani di Treviso.

A portare la propria esperienza e visione sono stati Salvatore Feletti (presidente CIA Treviso), Franco Adami (Consorzio Conegliano Valdobbiadene DOCG), Giancarlo Guidolin (Consorzio Prosecco DOC), Michele Noal (Consorzio Asolo Montello), Alberto Zannol (Regione Veneto) e Cristiano Fini (presidente nazionale CIA).

“Serve fare squadra” è stato il filo conduttore della serata. “Il nostro sistema funziona solo se si muove in modo coeso – ha sottolineato Salvatore Feletti –. Le istanze che arrivano dai nostri soci sul territorio devono essere raccolte, analizzate e portate ai tavoli decisionali. La CIA si pone come tramite attivo e costruttivo tra le aziende agricole e i consorzi”.

Non sono mancati riferimenti alle tensioni internazionali. “Il contesto globale è difficile – ha ricordato Feletti–. Tra dazi, guerre e crisi economiche, dobbiamo mantenere alta la guardia. Ma i nostri produttori sono resilienti e determinati”. Sul piano della produzione, Franco Adami (Docg) ha evidenziato l’importanza di programmare: “Stiamo crescendo anche in un contesto di incertezza. Abbiamo deciso di gestire il nostro potenziale produttivo in modo nuovo, puntando su un principio: avere sempre una scorta. Perché se arriva una grandinata, senza scorte rischiamo il tracollo”.

Il Prosecco, comunque, tiene. E i numeri lo confermano: “Nei primi sette mesi dell’anno siamo a +5,8% – ha spiegato Giancarlo Guidolin (Doc) –. Abbiamo gestito in modo straordinario 6.900 ettari per mantenere l’equilibrio tra domanda e offerta. Questo è il frutto di una visione condivisa”.

Anche Michele Noal ha sottolineato la necessità di unire le forze: “Dobbiamo continuare a essere ambasciatori del nostro territorio, dalla collina di Maser a quella di Possagno, portando nel mondo non solo un prodotto, ma una cultura, un’identità, un territorio unico”.

Guardando avanti, l’obiettivo è chiaro: “Dobbiamo evitare che il prezzo del vino segua un andamento da elettrocardiogramma – ha aggiunto Adami –. La stabilità è la chiave per la sostenibilità economica dell’intera filiera. Se c’è programmazione, c’è futuro”.

Le aspettative per la vendemmia 2025 sono positive. “Il meteo non è stato perfetto ovunque, ma per l’uva base spumante ci sono le condizioni per una vendemmia di ottima qualità” ha confermato Adami.
Anche il presidente nazionale di Cia Cristiano Fini ha confermato l’importanza dei Consorzi “hanno oggi un peso decisionale importante. Sta a loro guidare il comparto anche nelle fasi più complesse, dialogando con le istituzioni e con il mondo produttivo”.

In chiusura, un messaggio forte del presidente provinciale Salvatore Feletti: “Il Made in Italy è un emblema riconosciuto ovunque e il Prosecco è uno dei suoi simboli più apprezzati. Tutti lo vogliono, tutti lo riconoscono come sinonimo di qualità. E noi dobbiamo fare tutto il possibile per mantenerlo a questo livello”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Related Posts