La giornata odierna si è aperta in maniera particolare alla scuola primaria Marconi di Conegliano: un comitato spontaneo di genitori, “rappresentanti la maggioranza di bimbi di una classe della primaria”, ha organizzato una manifestazione di fronte alla scuola, a partire dalle 7.45 di questa mattina per, come dichiarato dallo stesso comitato, denunciare una situazione di bullismo che si starebbe protraendo da tempo.
All’interno di una nota stampa, letta dal comitato anche nel corso della manifestazione, questo gruppo di genitori ha comunicato la decisione “di non mandare a scuola” i figli.
“Dopo un lungo percorso di dialogo con tutte le istituzioni preposte, arriviamo a tanto come atto di denuncia della gravissima situazione della classe e di protesta dettata dai timori per l’incolumità dei nostri figli. I nostri bambini vivono da mesi, quindi già del precedente anno scolastico, una situazione non più sopportabile, vittime di in un clima di continua e costante violenza verbale e psicologica che, in qualche caso, è già sfociata in violenza fisica – si legge nella nota -. Si dà atto che tutto questo si origina da dinamiche di bullismo descritte e provate in modo puntuale nelle sedi e agli interlocutori preposti, e che non possono essere qui riportante nel dettaglio, coinvolgendo minori”.
“Denunciamo tuttavia che i nostri figli subiscono, oggi come lo scorso anno scolastico, violenze verbali e psicologiche quotidiane, alcune di queste indirizzate anche a un minore con delle fragilità, in un contesto scolastico nel quale tutti dovrebbero essere tutelati – prosegue la nota -. La serenità dei bambini, la loro salute psicofisica e, non da ultima, la didattica sono messe a repentaglio ogni singolo giorno, nonostante l’impegno profuso dalle maestre, alle quali diamo atto di fare ogni sforzo possibile per proteggere i nostri figli”.
“Come genitori abbiamo pazientemente atteso che il sistema scolastico, o chi per esso, individuasse ambiti e piani di intervento adeguati alla gravità della situazione, ma constatiamo l’insufficienza delle misure messe in campo. Le interlocuzioni, alcune protocollate e altre informali, da noi intrattenute con la dirigente scolastica d’Istituto, con alcuni esponenti della giunta comunale (nello specifico l’assessore all’Istruzione e Politiche Giovanili e l’assessore ai Servizi Sociali) e con altri rappresentanti delle istituzioni provinciali e regionali, sono state numerose ma non abbiamo raccolto altro che generici inviti a ‘stare tranquilli’, oppure rimandi ad altri organi di ordine superiore, che si starebbero occupando del caso, senza peraltro avere la possibilità di sapere quali questi siano e in che direzione si stiano muovendo” hanno aggiunto.
“Non ci rassegniamo ad assistere impotenti a tutto questo, denunciamo quindi con forza la gravità di questa situazione di stallo, il cui prezzo più caro viene pagato dai nostri figli, esposti ogni giorno a comportamenti e situazioni che non sono consoni a nessun contesto, né educativo né sociale – hanno concluso -. In virtù di questo, chiediamo a chi di competenza di intervenire senza ulteriore indugio, certi che al diritto all’istruzione del singolo debba quantomeno corrispondere il diritto di tutti gli altri alunni di trascorrere il tempo scuola in un clima sereno, educativo, rispettoso delle diversità e, soprattutto, non violento”.
Contattata la scuola primaria Marconi, al momento non abbiamo trovato la dirigente scolastica, mentre gli assessori comunali Gianbruno Panizzutti (Istruzione e Politiche giovanili) e Gaia Maschio (Servizi sociali) hanno confermato di essere a conoscenza del problema e di aver incontrato questi genitori.
Entrambi hanno inoltre riferito che, per quanto di competenza del Comune, sarebbero stati trovati degli strumenti di aiuto in questa situazione. “Da assessore e da genitore comprendo bene cosa voglia dire affrontare questa situazione – ha affermato Panizzutti -. Siamo stati contattati a maggio 2025 da alcuni genitori e dalla dirigente scolastica dell’epoca. Personalmente, sento una volta a settimana tre genitori, che sono di riferimento per gli altri. Da parte nostra, come Comune, abbiamo messo in atto tutto quello che potevamo”.
“Su richiesta della dirigente scolastica di allora, ci siamo occupati di organizzare delle attività a livello di classe, come ad esempio il progetto ‘Primula’, con l’Ulss 2 – ha proseguito – Abbiamo trovato due educatori che saranno a disposizione quattro ore alla settimana: ora la dirigente dovrà proporre questa cosa ai genitori. Quello che era di nostra competenza lo abbiamo fatto e sappiamo che autorità al di sopra di noi sono al lavoro” ha concluso.
L’assessore Maschio ha confermato quanto riferito da Panizzutti: “Essendoci di mezzo dei minori, la tematica è sensibile. Come Comune ci siamo subito attivati per dare supporto e capire come poter essere di aiuto – ha dichiarato, sostenendo che ci sarebbe stato un confronto continuo anche con altre istituzioni del territorio -. Abbiamo proposto delle figure che, sotto il coordinamento della dirigente scolastica, possano dare supporto: tutto ciò è il frutto di un lavoro che dura da mesi”.
“Noi, come ente, possiamo fare questo e secondo noi è una proposta interessante: pensiamo che possa essere un aiuto e il segnale di un’istituzione che c’è a una comunità che è in difficoltà” ha concluso.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Gruppo di genitori della scuola Marconi di Conegliano)
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