Va a rinnovare il documento d’identità: finisce in carcere

E’ durato poco il profumo della libertà per un trentunenne moldavo rientrato ieri in Italia dopo una lunga permanenza all’estero e sul quale pendeva un ordine di carcerazione definitiva per reati risalenti al 2016.

Ieri l’uomo, residente a Conegliano e già noto alle forze dell’ordine, si è recato al Commissariato di Pubblica Sicurezza per rinnovare il documento di identità e qui per lui è scattato l’ordine di arresto.

Gli accertamenti eseguiti dagli agenti hanno portato alla luce una serie di reati commessi contro il patrimonio e una condanna definitiva per il reato di falso documentale e guida senza patente risalenti a dieci anni prima.

Nel marzo del 2016, il trentunenne era stato intercettato a Treviso, alla guida della sua auto, da una volante della Polizia in strada Ovest. Fermato per un controllo, l’uomo aveva mostrato agli agenti una patente moldava visibilmente contraffatta. Sottoposto a procedimento penale per falso documentale e guida senza patente, la condanna definitiva arrivò nel 2022, ma l’allontanamento del cittadino moldavo dal territorio nazionale non aveva reso possibile, sino a ieri, l’esecuzione del provvedimento di detenzione.

Un’assenza lunga dieci anni durante la quale l’uomo è stato protagonista di altre questioni con la giustizia: all’inizio del 2024 il trentunenne venne arrestato in Croazia e condannato ad alcuni anni di detenzione carceraria per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’irreperibilità nel nostro Paese non gli ha permesso, per le tipologie di reato contestate e per la durata di pochi mesi del provvedimento restrittivo, di chiedere misure alternative alla detenzione in carcere e così, ventiquattro ore dopo il suo rientro in Italia, per il cittadino moldavo si sono spalancate le porte della Casa circondariale di Treviso, dove è stato immediatamente trasferito.

(Autrice: Emma de Maria)
(Foto: Questura di Treviso)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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