Luoghi “dimenticati”, oggi, ma che un tempo avevano un’importante funzione per la comunità. Ai giorni nostri, invece, molti di questi edifici storici sono trascurati e o addirittura ignorati.
Quando al contrario meriterebbero un’appassionata riscoperta, la stessa che tenta di fare questa rubrica – ribattezzata appunto “Luoghi dimenticati” – che riprende fedelmente quella di Eventi Venetando, promossa dal Consorzio Pro Loco Quartier del Piave.
In questa prima puntata, a cura di Enrico Dall’Anese, ci soffermiamo sull’antichissima borgata di Giussin, dove ogni anno si svolgono i festeggiamenti per la Madonna di Lourdes a cura di un comitato di volontari che si impegna a mantenere viva questa tradizione.
Nel borgo era situato l’oratorio di San Giovanni Battista, che nel primo Settecento era di ragione dei signori Vendramini. Aveva anche la pietra sacra.
Nel 1713 la chiesetta ospitò un matrimonio illustre fra Enrico, figlio del Conte Orazio di Collalto, ed Astrea, figlia del fu Ercole Vendramini.
Una incerta quanto storicamente infondata tradizione popolare, raccolta dal Gazzettino (19.2.1952), voleva che l’oratorio dovesse la sua origine ad un fatto cruento.
“Sembra che in quel punto esistesse il confine tra il feudo dei Caminesi e quello dei Colbertaldo e che qui si incontrassero i giannizzeri dei due potentati. E fu appunto in uno di questi convegni che, per un preteso diritto di precedenza sullo scambio di un ordine, sorse improvvisa una disputa degenerata in lotta sanguinosa. Per sanare il fattaccio e con reciproche proteste di pace, i due signorotti, di comune accordo, eressero il sacello”.
Nella seconda metà dell’Ottocento la chiesetta fu restaurata e dedicata alla Beata Vergine di Lourdes. Distrutto dalla grande guerra, la pietra d’altare abbandonata nella campagna, l’oratorio fu ricostruito nel 1928 dagli abitanti del luogo e da una pia signora veneziana, Maria Tis-Guetta, che donò la statua della Vergine ed i preziosi cancelli in ferro battuto. Un emigrante in Svizzera procurò la campana.
Negli anni Cinquanta si svolgeva nei pressi anche una sagra molto frequentata, come conferma questa cronaca del 1952:
“In occasione della festività della B. V. di Lourdes la popolazione della borgata di Giussin ha preparato, come è consuetudine, una simpatica manifestazione di fede accompagnata da sani divertimenti paesani, richiamando una grande folla. Le funzioni religiose sono state celebrate nell’attiguo tempietto, che è meta di continui pellegrinaggi e che per l’occasione era stato riordinato e infiorato da mani gentili. La banda locale ha portato alla sagra una nota di gaia letizia. Hanno partecipato anche gli “sportivi della pasta asciutta”. La gara è stata vinta dal locale campione Gigi Capretta che, quantunque partito penalizzato, cioè con doppia razione, ha nettamente battuto gli avversari. Anima di tutta la manifestazione, il giussinese Tino Vendramini”. (Gazzettino 19.2.1952).
Nel 1965 l’oratorio fu rimesso a nuovo e illuminato internamente. Il pavimento di marmo e l’altare marmoreo coram populo uscirono dal laboratorio dello scultore Margherito Zago di Pieve di Soligo. Dietro l’altare furono aggiunte la grotta, opera di Mario Merotto, e le statue di Maria Vergine e di Bernadette, offerte dalla sig.na Maria Vendramini. La corona luminosa ed il rosario artistico, con grani luminosi, furono create dal sig. Daminato di Susegana.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Eventi Venetando)
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