I presunti abusi consistevano nel riporto di una certa quantità di terreno vegetale, nella realizzazione di una staccionata di pali, tavole di legno e sassi per il supporto del terreno e in un muro a secco in roccia di circa 1,30 di altezza. Nella zona interessata dalle movimentazioni, gli agenti descrivono però anche “rifiuti cimiteriali, quali ossa, resti di lumini da cimitero, parti di lapidi con presenti ancora dati anagrafici dei deceduti, parti di legno di bara e altri resti di inumazione quali probabili vestiti laceri”.
Nell’ordinanza pubblicata qualche giorno fa nell’albo pretorio del Comune, viene esplicitato che nei confronti del proprietario è stato emesso un decreto penale di condanna con l’obbligo di ripristinare l’area così come in origine. In effetti, in un secondo sopralluogo nel settembre 2021, i responsabili dell’ufficio tecnico del Comune di Maser trovano rimosse le staccionate, mentre un vicino fabbricato agricolo risulta essere crollato: per quanto riguarda i resti umani, invece, sarà la Sovrintendenza a sorvegliare sui lavori di ripristino, esaminando le documentazioni archeologiche.
I resti anatomici verranno selezionati manualmente in superficie, per poi essere riportati previa autorizzazione al cimitero comunale, dove verranno registrati e resi tracciabili. Il Comune ha imposto nell’ordinanza la necessità di una movimentazione precisa e accurata durante i lavori, per evitare di tralasciare alcuni resti o distruggerne altri per errore.
Era il 19 ottobre 2017 quando una pattuglia della Polizia locale, supportata poi dall’intervento del Servizio Forestale dei Carabinieri di Asolo, intervenne in una proprietà di Maser per effettuare alcuni accertamenti dopo la segnalazione da parte di altri cittadini: le analisi dell’area, realizzate anche tramite GPS, riportarono alcune movimentazioni del terreno a cui non corrispondeva alcuna autorizzazione.
I presunti abusi consistevano nel riporto di una certa quantità di terreno vegetale, nella realizzazione di una staccionata di pali, tavole di legno e sassi per il supporto del terreno e in un muro a secco in roccia di circa 1,30 di altezza. Nella zona interessata dalle movimentazioni, gli agenti descrivono però anche “rifiuti cimiteriali, quali ossa, resti di lumini da cimitero, parti di lapidi con presenti ancora dati anagrafici dei deceduti, parti di legno di bara e altri resti di inumazione quali probabili vestiti laceri”.
Nell’ordinanza pubblicata qualche giorno fa nell’albo pretorio del Comune, viene esplicitato che nei confronti del proprietario è stato emesso un decreto penale di condanna con l’obbligo di ripristinare l’area così come in origine. In effetti, in un secondo sopralluogo nel settembre 2021, i responsabili dell’ufficio tecnico del Comune di Maser trovano rimosse le staccionate, mentre un vicino fabbricato agricolo risulta essere crollato: per quanto riguarda i resti umani, invece, sarà la Sovrintendenza a sorvegliare sui lavori di ripristino, esaminando le documentazioni archeologiche.
I resti anatomici verranno selezionati manualmente in superficie, per poi essere riportati previa autorizzazione al cimitero comunale, dove verranno registrati e resi tracciabili. Il Comune ha imposto nell’ordinanza la necessità di una movimentazione precisa e accurata durante i lavori, per evitare di tralasciare alcuni resti o distruggerne altri per errore.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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