“Ci sto? Affare fatica!”: 173 luoghi riqualificati grazie a 930 adolescenti

Si è conclusa da pochi giorni la sesta edizione nella Marca trevigiana di “Ci sto? Affare fatica!”, progetto di respiro nazionale nato nel 2016 e coordinato in 35 Comuni del nostro territorio dalla Cooperativa Kirikù.

Per sette settimane, dal 16 giugno all’1 agosto, 930 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 19 anni si sono dedicati alla cura dei beni pubblici, attraverso la manutenzione di aree verdi, ringhiere, scalinate, recinzioni, murales e ambienti interni di edifici pubblici come scuole, biblioteche e sedi associative, per un totale di 173 luoghi riqualificati. Il progetto ha coinvolto anche 60 “tutor” tra i 20 e i 30 anni, 115 “tuttofare” e 227 esercizi commerciali in cui i ragazzi hanno potuto spendere il buono fatica di 50 euro conquistato al termine della settimana.

Il progetto nasce nel 2016 dalla Cooperativa Adelante di Bassano del Grappa ma ogni anno richiama migliaia di giovanissimi in tutta Italia, che scelgono di trascorrere in modo “alternativo” parte delle loro vacanze estive. Nella Marca quest’anno erano 930 ragazzi in 35 Comuni, che hanno visto nel 2025 anche nove “new entry”: Altivole, Casier, Caerano di San Marco, Maser, Mogliano Veneto, Nervesa della Battaglia, Ormelle, Ponte di Piave e San Biagio di Callalta.

Ogni territorio ha avuto, nell’arco delle 7 settimane, almeno una squadra attiva (in alcuni comuni sono partite anche otto squadre) composta da 10 giovani residenti, un tutor e un tuttofare (o handyman) a trasferire il know-how: un risultato ottenuto grazie all’interessamento sincero di tante amministrazioni comunali che credono anno dopo anno nel progetto e si sono attivate, insieme alla guida di Kirikù, per offrire ai propri giovani cittadini questa occasione di cittadinanza attiva estiva.

Anche quest’anno le azioni sono state molto diversificate, tra cui la sistemazione di 300 panchine, tavoli e portabici, il riordino di più di 50 parchi pubblici tra pulizia del verde, sistemazione giostrine, aiuole, staccionate e casette del Book Crossing, estirpazione erbacce, pulizia vasche, ripristino di sentieri di parchi, pulizia mezzi comunali, ma anche altre attività come il supporto alle sagre paesane, le passeggiate ecologiche e progetti creativi come la pittura di murales. Cartavetratura e tinteggiatura pareti, pulizia locali interni, montaggio scaffalature, rifacimento balconi e ringhiere, pulizia finestre hanno inoltre riguardato una ventina di edifici scolastici, sedi associative, quattro case di riposo, biblioteche comunali, centri civici, cinque impianti sportivi e musei.

Alessandro ed Ester, due dei tantissimi ragazzi protagonisti del progetto di quest’anno

Sempre più preziosa la collaborazione con le diverse associazioni del territorio (tra le quali, a titolo di esempio, Pro Loco, Protezione Civile, Caritas, Vita e Lavoro, Alpini, Accademia della Solidarietà, Casa Sole, circoli Noi, Gli amici del Parco Mario Rigoni Stern, Associazione Pra Cenci, Ass. San Francesco e Ass. San Martino), che hanno dimostrato ai ragazzi come la cura del prossimo e la cittadinanza attiva possano costituire una parte importante della propria vita, al di là dei singoli progetti.

Le attività da svolgere sono state individuate dalle stesse amministrazioni comunali in base a necessità concrete, per cui l’aiuto di questi ragazzi e ragazze è stato fondamentale al pieno svolgimento delle attività ordinarie del comune. Al termine della settimana di lavoro, che si è svolta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 del mattino, ogni giovane partecipante ha ricevuto un “buono fatica” del valore di 50 euro – 100 euro invece per i tutor – da spendere negli esercizi commerciali del proprio territorio comunale tra cui alimentari, negozi d’abbigliamento, librerie, cartolerie e così via.

Nel Comune di Montebelluna, quella del 2025 è la quarta estate in cui esiste il progetto, grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale. Qui 40 ragazzi e ragazze hanno lavorato per 4 settimane, guidati dall’aiuto tecnico di 4 handymen (di cui uno della Protezione Civile, due Alpini e un volontario) e coordinati da 4 giovani tutor.

Ogni settimana, oltre ai 10 ragazzi partecipanti, erano presenti per due giorni a settimana anche due ragazzi della cooperativa sociale DO-RE-MI di Montebelluna, i quali, anche se da progetto non hanno ricevuto i buoni fatica, hanno partecipato attivamente e hanno reso l’esperienza dei ragazzi ancora più interessante e inclusiva; infatti, grazie alla collaborazione sempre proficua con il consultorio e le assistenti sociali, sono stati inseriti nelle squadre alcuni ragazzi con situazioni personali complesse, ma anche loro pronti e desiderosi di “fare fatica”. Nel corso dell’estate, i lavori si sono svolti alla scuola media Papa Giovanni, alle scuole dell’infanzia M. G. Bergamo e quella di Busta, e alla casa di riposo Umberto I.

Nello specifico, i ragazzi hanno sistemato e pulito il giardino, pitturato le colonne all’ingresso e la ringhiera esterna, hanno creato un divanetto con pallet, pitturato alcune aule e bagni della scuola Papa Giovanni; alla scuola dell’infanzia di Busta hanno sistemato e pitturato aule e corridoi, pulito i giochi esterni; al Centro Frazionario di Busta hanno pitturato le finestre e pulito gli spazi interni; hanno creato un percorso stradale e altri giochi nei piazzali adiacenti all’ingresso e alle classi (es. campana, labirinto, ecc.), pulito il giardino, sistemato e pitturato alcuni muri interni, creato e pitturato un murales all’ingresso e pulito i giochi in palestra nella scuola dell’infanzia Scuola dell’infanzia M. G. Bergamo; hanno scartavetrato e tinteggiato delle panchine, pitturato un murales al piano interrato, sistemato e pitturato un muretto esterno, supportato i giardinieri nella raccolta fogliame della casa di riposo Umberto I; al Parco Manin hanno supportato nella preparazione dell’evento Spiazza, pulito e tolto le erbacce e pitturato il muro esterno ai bagni. 

“Voglio ringraziare di cuore la cooperativa Kirikù e tutti coloro che collaborano a questo progetto, volontari in primis, che negli anni è cresciuto moltissimo: oggi contiamo 40 ragazzi solo a Montebelluna, inseriti in un’iniziativa che coinvolge oltre 900 giovani nella Marca – il commento del sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin -. ‘Ci sto? Affare fatica!’ è un progetto che dà spessore all’educazione: insegna il valore del tempo, del lavoro, del rispetto. Non si tratta solo di sistemare panchine o ripulire angoli dimenticati della città, ma di trasmettere ai ragazzi un’idea di impegno e responsabilità. Questo progetto costruisce relazioni, competenze, consapevolezza. Ci ricorda che i giovani hanno valori: dobbiamo avere il coraggio di affidarci a loro e accompagnarli, non giudicarli. Il futuro si costruisce anche così, partendo da esperienze concrete e dal fare insieme. Il mio auspicio è che iniziative come questa continuino a crescere e a portare messaggi positivi nelle scuole, nelle famiglie, nei nostri quartieri”.

“Non serviva promettere che saremmo tornati anche quest’anno, perché l’abbiamo dimostrato con i fatti: da quando ci siamo insediati, il numero delle settimane e dei partecipanti è aumentato costantemente – le parole di Claudio Borgia, vicesindaco di Montebelluna e assessore all’Ecologia-Ambiente del Comune di Montebelluna – Abbiamo creduto in questo progetto fin dal primo giorno, e continueremo a farlo. ‘Ci sto? Affare fatica!’ è, a mio avviso, il miglior modello educativo che abbiamo sul territorio per quanto riguarda l’educazione civica. Perché educazione civica non è solo una materia: è vedere i ragazzi mettersi a disposizione della comunità, imparare facendo, sentirsi parte di qualcosa. La cosa più bella è sentire un ragazzo dire: “L’anno prossimo torno”, o vedere i cittadini che li fermano per chiedere cosa stanno facendo. È un progetto che crea partecipazione vera, visibile, contagiosa”.

“A distanza di sei anni dalla prima edizione nella Marca, il progetto ha continuato a crescere, sia in termini di comuni aderenti che di ragazzi e ragazze partecipanti – ha concluso il presidente della Cooperativa Kirikù, Mauro Gazzola -. L’ambizione è quella di dare risposta ad un territorio sempre più vasto della provincia, perché le richieste e la voglia di fare, da parte degli adolescenti e delle famiglie, non mancano. Ascoltare le loro necessità, assecondare le loro inclinazioni positive, e far sì che possano cogliere queste opportunità, è una nostra responsabilità di adulti: in questi sei anni di “Ci sto?” possiamo dire che la fiducia che noi educatori e gli amministratori abbiamo deciso di dare a questi giovani non è mai stata disattesa”.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza e Cooperativa Kirikù. Video: Alessandro Lanza)
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