Il Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna celebra i 10 anni dall’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco delle palafitte dell’arco alpino dedicando, a partire da domani venerdì 25 giugno, una sala della mostra “Sapiens. Da cacciatore a cyborg”.
Si troveranno reperti dei recenti scavi del sito palafitticolo di Palù di Livenza che si estende nei Comuni di Caneva e Polcenigo.
L’esposizione si è resa possibile grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia.
Domani, alle 18.30, Roberto Micheli, archeologo della Soprintendenza Abap-Fvg e direttore degli scavi, inaugurerà il nuovo allestimento con una conferenza negli spazi climatizzati della mostra, mentre ai più piccoli sarà dedicata un’attività di “body painting” ispirata dalle “pintadere” esposte.


I reperti del sito della Pedemontana pordenonese raccontano la vita nelle aree umide nel corso del Neolitico. Strumenti in legno, “gomme da masticare” in pece di betulla, frutti e altri resti organici conservati grazie alle particolari condizioni umide del sito illustrano momenti quotidiani risalenti a 6mila anni fa che integrano gli scenari di vita delle collezioni neolitiche del territorio di Montebelluna esposte nella sezione archeologica del Museo.
Sarà motivo anche per una riflessione sui rapporti tra uomo e ambiente nella preistoria. Conoscendo il Palù di Livenza e le altre palafitte preistoriche iscritte nell’Unesco si svela la vita delle prime comunità contadine e le forme di adattamento dell’uomo a specifici habitat naturali quali sono le aree umide dell’area alpina e prealpina.
L’iniziativa è gratuita su prenotazione obbligatoria (tel.0423 300465/infomuseomontebelluna.it).
(Foto: museo civico Montebelluna).
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