Da qualche giorno gli studenti hanno già iniziato a sedersi ai tavoli della nuova mensa della scuola secondaria di primo grado “Papa Giovanni XXIII”. Questa mattina c’è stata l’inaugurazione ufficiale, con il taglio del nastro alla presenza di una classe che sarà tra le prime a vivere quotidianamente questo spazio.
Un’inaugurazione che segna un passaggio importante: la mensa rappresenta infatti un’opera ex novo realizzata dall’amministrazione Bordin grazie ai fondi del PNRR. Un progetto pensato per colmare una mancanza storica e offrire finalmente un ambiente adeguato per la pausa pranzo, gestita da Euroristorazione, azienda specializzata nei servizi di ristorazione scolastica.
Da qualche giorno la mensa è diventata il punto di ritrovo per una classe di prima media della Papa Giovanni XXIII e per le classi terze, quarte e quinte della primaria Marconi. Complessivamente sono già oltre 150 i ragazzi e le ragazze che pranzano nella nuova struttura, progettata anche come spazio di socialità e crescita.
La nuova struttura
Il refettorio sorge nella parte nord del plesso scolastico, in un’area che è stata completamente riqualificata. All’interno si apre una sala mensa luminosa, resa ariosa dalle grandi vetrate, che garantisce un ambiente confortevole grazie a un efficace isolamento termico e acustico. A completare la struttura c’è un’area di distribuzione pasti attrezzata con tecnologie moderne per garantire efficienza e igiene, oltre a servizi igienici e vani tecnici. È stato inoltre predisposto un corridoio che in futuro permetterà di collegare direttamente la mensa con l’atrio della scuola, nell’ottica di una riqualificazione più ampia già programmata.
Grande attenzione è stata riservata alla sostenibilità ambientale. L’edificio è infatti un nZEB (Near Zero Energy Building), ovvero una struttura quasi a consumo zero. È dotato di impianti a basso impatto, di ventilazione meccanica controllata e di un impianto fotovoltaico installato sul tetto che riduce in modo significativo consumi ed emissioni. Un’opera che guarda al futuro, capace di coniugare efficienza energetica, rispetto dell’ambiente e benessere per gli utenti.
L’intervento ha avuto ricadute positive anche sugli spazi sportivi: i campi da beach volley, che prima sorgevano nella zona ovest, sono stati spostati ed ampliati a nord-est e sono già utilizzati dall’estate scorsa dal Montebelluna Volley.


L’investimento
Il progetto ha richiesto un investimento complessivo di 1.130.000 euro, così suddivisi:
• PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: 791.539 euro,
• Fondo Opere Indifferibili (FOI): 79.153,90 euro,
• Risorse comunali: 259.307,10 euro.
Ha sottolineato il sindaco Adalberto Bordin: «Con oggi consegniamo ufficialmente alla scuola un nuovo spazio, o meglio un nuovo servizio che andrà ad accompagnare la quotidianità molti studenti, garantendo loro un luogo accogliente e funzionale in cui condividere un momento fondamentale della giornata come il pranzo. Ma questa nuova mensa è anche un simbolo della capacità del Comune di Montebelluna di saper utilizzare al meglio le risorse del PNRR. È la prova tangibile che i fondi esterni, se gestiti con competenza e visione, possono tradursi in risultati che migliorano davvero la vita delle persone. In questo caso, si tratta di un tassello del grande piano di edilizia scolastica che stiamo portando avanti. Il nostro obiettivo è infatti da sempre quello di restituire alle scuole spazi moderni, sicuri e sostenibili convinti che investire sull’istruzione significhi investire sul futuro della città e sulle attuali e prossime generazioni.
Un ringraziamento anche a tutta la squadra amministrativa – assessori e consiglierei comunali – per aver voluto cogliere la sfida del Pnrr rispetto all’edilizia scolastica con conseguente assunzione di responsabilità sia dal punto di vista burocratico sia come visione lungimirante per il futuro delle giovani generazioni”.
Un lavoro di squadra
Il progetto ha visto il coinvolgimento di diverse figure professionali e imprese del territorio, a partire dai responsabili del procedimento, l’ingegner Pier Antonio De Rovere nella prima fase e l’architetto Daniele Frigo nella seconda. La progettazione è stata curata dall’ingegner Francesco Rizzato di Tecnohabitat Ingegneria di Montebelluna, mentre la direzione lavori è stata affidata all’ingegner Giancarlo Zambon di Tarzo. Il collaudo tecnico-amministrativo è stato seguito dall’ingegner Luca Toffoli di Metodo Ingegneria, con sede a Sernaglia della Battaglia.
L’esecuzione dei lavori è stata portata avanti dall’impresa Edilsoligo Costruzioni Srl di Pieve di Soligo. Per quanto riguarda gli arredi, l’area distribuzione è stata allestita dalla AstEcrex Srl di Padova, mentre tavoli e sedie portano la firma della Mobilferro di Trecenta, in provincia di Rovigo. Un lavoro corale che ha permesso di trasformare il progetto in realtà.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Città di Montebelluna)
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